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158 | t. campanella |
2° far guadagnare al re, per una volta tantum 1.500000 ducati da impiegarsi ad un’impresa utile al regno, che metterá di piú al re in mano la chiave del dominio di Europa facilmente;
3° far fabricare una cittá salubre ed inespugnabile, con tal artficio che solo mirandola s’imparino tutte le scienze istoricamente.
B)
a) Per beneficio della monarchia di Spagna e della santa Chiesa:
promette far un libro dove si dimostra per raggioni politiche e naturali, e per profezie divine ed umane, e per universal consenso delli savi del mondo, essere giá venuto il tempo che, dopo tanti scompigli avvenuti al genere umano per la divisione de prencipati e varie sètte, s’ha da ridurre il mondo sotto una sola fede cattolica in una monarchia universale felicissima, cantata da poeti per secolo aureo, profetata da profeti per Gerusalem liberata da Babilonia, descritta da filosofi per stato d’ottima republica ancor non vista, cercata da santa chiesa, ché si faccia la volontá di Dio in terra «sicut in coelo», ed aspettata da tutte nazioni per fine de lunghi travagli umani, come preambulo della gloria celeste secondo la promessa fatta ad Abram, «ut heres esset mundi etc.»; e che di questa universale monarchia del mondo giá è congregatore il re di Spagna cattolico, cioè oniversale, e che a lui tocca metterla in tutto il mondo per il quale il suo imperio gira col sole, e mette il continuo sacrificio prescritto nell’imperio di Ciro, figura dello spagnolo; e promette fare che non ci sia senza stirato né errore, ma certa prova del tutto con gusto del santo pontefice, che forsi cessi l’invidia d’altri prencipi: e questo servirá a volger gli occhi di tutto il mondo a questa monarchia e desiderarla con fatti e desiderio, perché dove inclina la profezia e desiderio delli popoli inclina anche l’imperio, come sanno li dotti in istoria e politica;