Leggenda eterna/Risveglio/Fantasmi di grandi
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FANTASMI DI GRANDI.
I.
Non dai gelidi marmi in cimitero
chiusi al lume dell’albe e dei tramonti;
ma nell’aperta maestà dei monti,
ma dell’oceano all’urlo battagliero,
ecco gli spettri dalle ardite fronti
cinte di sol, balenano al pensiero;
ecco gli eroi, gli apostoli del vero,
gli assetati di liberi orizzonti.
O legioni di santi e cavalieri
come a pensarvi l’animo s’accende,
come il cor trema di superbo amore!
Passano: a Omero, Achille in armi, splende;
Michelangiol sorride all’Alighieri;
Heine saluta il corso imperatore.
II.
Passano i grandi in una luce accolti,
passa dei forti la vincente schiera,
e smisurata su quei mille volti
turbina al vento un’unica bandiera.
La gran parola che beffar gli stolti,
sul làbaro divin rifulge altera.
Santo Ideal! Chi la tua voce ascolti
più superba dolcezza indarno spera!
Passano i grandi e l’un dell’altro accanto,
chè del tempo nel mar, di mille fiumi
s’adegua il vario flutto e il color misto.
Così stretti ad un solo ordine santo
passan flamini e re, gregarii e numi,
e, sovra tutti sfolgorante, Cristo.