Le rime della Selva/Parte seconda/L'organo
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L’ORGANO.
In fondo alla chiesa nera
Sacra allo Spirito Santo,
L’organo — un’ora intera —
4Mi fulminò col suo canto.
Col tuono e con la saetta
Delle iraconde sue voci,
Che fanno tremare in vetta
8All’alte guglie le croci.
Sola una fiámmola flava,
A cui mancava la lena,
S’affilava e palpitava,
12Simile a un’anima in pena,
Davanti a un gotico altare,
Ove la pompa degli ori
Avea gli smorti fulgori
16D’un giorno presso a mancare.
Nimbo di turchino cupo,
Trasparia da un finestrone,
Di là da un aspro dirupo,
20Il ciel del settentrïone;
Un ciel recondito e voto,
Un ciel dïafano e tetro,
Ove un abete remoto
24Parea dipinto sul vetro.
L’organo sotto l’acuta
Volta ruggiva: Che hai fatto
Del pegno del tuo riscatto,
28Della tua vita perduta?
Che hai fatto de’ tuoi pensieri,
Che per gli spazii immortali
Dovevan essere strali
32Da penetrar tutti i veri?
Che hai fatto di quell’amore
(Anche il ricordo n’hai spento?)
Che già t’aveva redento
36Dalla colpa e dall’errore? —
Un’ombra viscida e ghiaccia
Sembrava uscir d’un avello
E mi sfiorava la faccia
40Con ali di vipistrello.
L’organo sotto la volta
Scura tonava: ove sono
L’opre che ottengon perdono
44Anche alla vita più stolta?
Dov’eri, mentre la fame,
La pestilenza, la guerra,
Mieteano di terra in terra
48Le vite povere e grame?
E che facevi allorquando
L’urlo del dolore umano
Più si spandeva lontano,
52Imprecando, supplicando? —
La fiamma innanzi l’altare,
Avvolta d’ombre più dense,
Cessando di palpitare,
56All’improvviso si spense.
E l’organo, con l’assalto
E il clangor di mille tube
Scroscianti sotto la nube,
60Infurïava dall’alto:
Invan s’adopra, insensato,
L’anima tua dolorante
A ricomporre le infrante
64Menzogne del suo passato.
Invano spera, asservita
Al sogno che non la sbrama,
Di risarcire la trama
68Della sua logora vita.
L’ore ingannevoli e corte
Più non faranno ritorno;
Declina il breve tuo giorno,
72E già t’accenna la morte. —
Come un rigurgito d’acque,
S’ira di venti le preme,
Tumultuaron l’estreme
76Note, poi l’organo tacque.
Nessuna voce del mondo
Giungeva nell’ora incerta,
E nella chiesa deserta
80Era silenzio profondo.