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Gaio Valerio Catullo - Poesie (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Mario Rapisardi (1889)
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Presto avrai lauta cena, o Fabullo,
    Gli Dei t’ ajutino, dal tuo Catullo,

Solo che piacciati con te portare
    Ogni amminicolo per ben cenare,

5Da una piacevole donnetta infino
    Al sale, ai lepidi sollazzi e al vino.

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Se questo, o amabile, tu recherai,
    Cena lautissima con me farai:

Chè nel mio povero portamonete
    10I ragni, credilo, ci fan la rete.

Ma da me in cambio sarai fornito
    Del più gradevole, del più squisito

Unguento, un balsamo che all’amor mio
    Cupido e Venere diedero; ed io

15Sono certissimo, che appena il senti,
    Gli Dei tu supplichi con voti ardenti,

Perchè d’un subito, secondo il caso,
    Tutto ti facciano diventar naso.