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trad. da Mario Rapisardi 17


Ei sì, ch’ è un giovane di mente gaja
    E di proposito! Tre centinaja

D’ endecasillabi però ti aspetta,
    Se il lino a rendermi non vieni in fretta.

15Nè il prezzo importami, bada; io men lagno,
    Perch’ è memoria d’ un mio compagno:

È roba proprio nata in Sativa,
    E dall’ iberica lontana riva

Il buon Veranio, il mio Fabullo
    20Grato ne fecero dono a Catullo;

E se carissimi ambi mi sono,
    Giusto è che siami caro il lor dono.


13

Presto avrai lauta cena, o Fabullo,
    Gli Dei t’ ajutino, dal tuo Catullo,

Solo che piacciati con te portare
    Ogni amminicolo per ben cenare,

5Da una piacevole donnetta infino
    Al sale, ai lepidi sollazzi e al vino.