LIV - S. Maria delle Grazie

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LIII LV
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S. MARIA DELLE GRAZIE.


LIV.


F
Ondata da S. Bernardino nel 1427. e consagrata dal Vescovo Aregazzi Cremonese, che ne fu pregato dal detto Santo; cui Pietro Alzano nobile nostro Cittadino donato avea cinque anni prima e case e campi, per poternela fabbricare insieme col Convento per li suoi Religiosi. L’Architettura di quella Chiesa è antica, e a due navi, con sette Altari. La Facciata esteriore e tutta dipinta a fresco: e per l’uniformità delle forme, e de’ vestiti [p. 105 modifica]sembrerebbe fattura di colui qualunque siasi, che dicemmo aver nella Sagrestìa di S. Agostino effigiato in diversi partimenti il Salvatore in mezzo ad alcuni Santi, e Sante. Del medesimo pennello sembra altresì quella Vergine a fresco col Divin Bambino in braccio, dipinta in alto sulle pareti di Casa Albani, che fronteggiano il Sal vecchio: come altresì l’immagini espresse nella Facciata della Chiesa di Rosate. I Freschi nella prima Cappella, si giudicano parte del 1489. parte del 1494. Della medesima età si tiene la Passione di Cristo in diversi partimenti espressa nella testata esteriore della Cappella maggiore; e i Fatti prodigiosi di S. Francesco nella Cappella a esso Santo dedicata. Ma di lunga mano migliori sono le Pitture, che si veggono nella prima colonna all’entrare in Chiesa, rappresentanti la Madonna tenente colla destra un libro, e colla sinistra il Bambino, e sotto varj divoti, uomini, e donne; e dalla parte opposta una ben espressa Lapidazione di S. Stefano; e i dipinti eziandio pastosi Puttini ne’ pilastri, che portan l’arco della prima Cappella, entrando a sinistra. Stimabili ancora sono i quattro Ritratti, dipinti in altrettante lunette dal Cavagna nella Cappella della Concezione; due di Santi dell’Ordine, e due di Pontefici, che sono Paolo quinto, e Gregorio terzodecimo.

Venendo agli Altari la Tavola della seconda Cappella, dove sono soavemente coloriti due Santi della Religione Franciscana, uno in piedi colla Croce in mano, l’altro genuflesso, e S. Gio. Batista sulle nubi, si crede dell’Abbiati. Il Quadro appeso alla parete della nave sopra l’arco della Cappella si giudica [p. 106 modifica]del Palma giovane. L’Immacolata Concezione con li SS. Anna, Giovachino, e Antonio di Padova è franca e rlsoluta Pittura del Ricci: e dicesi che mentre e’ dipignea, costumasse aver l’occhio a un Quadro del Lissandrino, per apprendere que’ colpi di pennello sì netti e spediti che sommamente dilettano. La gran Tavola nella testata del Coro, comechè sia antica, non è da ommettersi; e rappresenta in otto caselle dorate la B. V. fra due Angeli in mezzo, e dai lati i SS. Alessandro, Bonaventura, Antonio, ec. e sopra S. Francesco stimatizzato, con a’ fianchi i SS. Agostino, Monica, ed altri; nel basamento v’ha un Ecce Homo fra due Angeli in picciole figurine, e dalle bande l’Annunziazione, la Visitazione, la Natività, e la Gita in Egitto. Lateralmente in alto v’ha la B. V. col Bambino, e sotto S. Bernardino di mano di Giacomo Cotta. Il vicino Cristo legato alla colonna è copia cavata da un Originale del Cavagna. Sono osservabili sotto a questo Quadro i due Tabernacoli di legno uniti insieme, e i due altri dirimpetto, con entro ne’ primi le Immagini scolpite in legno colorito e dorato de’ SS. Francesco e Bernardino, e ne’ secondi quelle di Maria Vergine e di San Giuseppe, Opere antiche, ma travagliate con assai diligenza, e massime le Teste de’ due primi Santi. Meritano di essere osservati anche i due Bassirilievi laterali alla soprammentovata Tavola del Coro, indorati e dipinti: in uno de’ quali è rappresentata la Vergine Annunziata; nell’altro, l’Angelo Nunziatore, di maniera antica, e forse di quel medesimo Artefice, che ha fatte l’Immagini di tutto rilievo.

[p. 107 modifica]In testa alla seconda nave v’ha San Diego in atto di supplicante appiè della Vergine col Bambino, Opera delle belle ch’abbia fatto il Zucchi; e dove pare che abbia voluto imitare il Cavagna. Le Storiette intorno alla Cappella sono dello stesso pennello. Il Salvatore in alto alla Cappella che ne succede è pregiabilissima fattura di Andrea Previtali. La Tavola dell’Altare seguente è di mano di Andrea Vicentino, scolaro del Palma, ove è figurata la Venuta dello Spirito Santo; e tiene più del fare del Bassano, che del Maestro Palma. Il sontuoso Deposito marmoreo, che quivi si vede, è di un Personaggio di Casa Agosti: siccome quello, che è allato alla Porta della Chiesa, contiene i Corpi di due Cavalieri di Casa Corsini, l’uno di Malta, l’altro di Santo Stefano. Sopra l’arco della Cappella del mentovato Altare evvi un Quadro con San Sigismondo, copia cavata dal famoso Originale di Andrea Previtali, esistente al sinistro Altare di1 Santa Maria del sepolcro, detta Santa Maria di sotto. All’ultima Cappella il Quadro laterale in cornu Evangelii colla Vergine e il Puttino in alto, e nel piano diversi Santi, è manifattura di Paolo Cavagna, che vi pose il suo nome; ma non mostrò in essa lo sfogio maggiore di sua perizia. Con più [p. 108 modifica]grandiosità e squisitezza di lavoro toccò egli i due Freschi, che si ammirano nella Spezierìa del Convento: in uno de’ quali effigiò un divotissimo S. Francesco col Crocifisso in mano, e nel dirimpetto un bellissimo S. Diego, che tiene imbrandita una Croce. Di quì partendo, e in capo al prato, ch’è davanti alla Chiesa, voltando a destra si trova in poca distanza l’Oratorio, o Chiesiuola del

SANTO GESÙ.

Note

  1. Era di gran tempo una Cappella con Romitaggio, chiamata Santa Maria di Poltergnano, tenuta da più di un secolo da un Romitello, poi ceduta dalla Città nel 1482. all’istanze di Fra Alessandro Bonetti de’ Minori Osservanti, e a questi incorporata l’anno 1502. sotto il Vescovo Lorenzo Gabrieli, e da’ medesimi rifabbricata ed aggrandita, sotto il titolo di S. Maria del Sepolcro; poi passata ne’ Padri Riformati, e finalmente in questi ultimi anni sottomessa alla Prepositurale Parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna.