Le meteore cosmiche/XIII.
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XIII.
Queste teorie crano state esposte dallo Schiaparelli e dal medesimo convalidate con robusti ragionamenti e con rigorosi calcoli, quando un fatto inaspettato ed al tutto nuovo in astronomia venne a confermarle nel modo il più solenno. E per fermo; se è vero che le meteore luminose e le comete non sono che altrettante mo. dificazioni della stessa materia celeste, in quella guisa che esistono sistemi formati da sole porzioni considerevoli di questa materia e sistemi formati da soli grani piccolissimi della medesima; nella stessa guisa vi possono, anzi vi debbono essere sistemi misti, formati dalle une e dagli altri: sistemi cioè, nei quali intorno ad uno o più corpi principali sia accolto un grandissimo namero di corpuscoli minori. Allorchè qualcuno di questi ultimi sistemi viene incontrato dal nostro sole, il corpo maggiore si avvicinerà alla terra sotto forma di cometa, ed il polviscolo che lo circonda si potrà allungare in corrente me. teorica, e si mostrerà a noi sotto forma di stelle cadenti: e l’orbita descritta dal corpo principale dovrà essere la stessa, od almeno poco differente, da quella descritta dalla corrente di asteroidi.
Or gli studi continui e profondi, che da più di 30 anni si proseguono sulle correnti meteoriche di agosto e novembre, avevano permesso di calcolare con molta esattezza le orbite: quando lo Schiaparelli con grande sorpresa trovò, che l’orbita lelle meteore d’agosto è del tutto identica con quella della grande cometa dell’agosto 1862 calcolata da Oppolzer di Vienna; e più tardi lo stesso Schiaparelli, Peters di Altona, Oppolzer ed Adams, scoprirono la stessa coincidenza tra l’orbita delle meteore di novembre e quella dell’unica cometa del 1866. Questo fatto invero mirabile tolse ogni dubbio sulla identità di origine delle comete, e delle meteore ignec: giacchè siamo ora costretti ad ammettere che ciascuna delle correnti di agosto e di novembre abbia fin da principio formato colla rispettiva cometa uno stesso sistema; essendo difficile, se non assurdo, il supporre che la comota si sia per caso congiunta col numero infinito di asteroidi della corrente. Che se la esposta coincidenza non si è peranco verificata per altre correnti moteoriche, ciò dipende unicamente dal non essere ancora beno determinate le loro orbite, perchè solo da pocbi anni si sono cominciato a studiare. Ma col progredire del tempo e col moltiplicarsi delle osservazioni, lo stesso fatto si troverà senza fallo avverarsi per altre molte correnti.
Da quanto finora vi ho esposto, o Siguori, mi sembra dimostrato ad evidenza che tutte le meteore luminose si debbono ripetere da origine al tutto celeste. V’ha troppa geometria in questi fatti, come ben s’apponova lo Schiaparelli, perchè si possano rivocare in dubbio; e le meteoro cosmiche si debbono senza esitanza riguardare come gli ultimi elementi della materia caotica, che vagabonda s’aggira per l’immensa vastità degli spazi; atomi piccolissimi, e pressocchè infinitesimi, giacchè, secondo le recenti ed ingegnose ricerche di Alessandro Herschel, la maggior parte di essi non raggiunge il peso di un grammo.