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Ad astri siflatti vengono ora paragonate lo metoore luminose, alle quali si assegna la stessa natura e la stessa origine. E per verità; la storia delle comete addimostra chiaramente, che di questi astri instabilis[p. 35 modifica]simi, non solo ve n’hanno di tutte le forme e dimensioni, ma inoltre se ne sono visti di tutte la densità, dal maggior grado di concentrazione (come la cometa del 1811, la quale consisteva quasi esclusivamente di un nucleo ben compatto e ben definito, simile al disco di un pianeta), sino alle nebulosità più rade ed informi, quale fu la cometa del 1652, la quale non era che un enorme massa di sostanza radissima al tutto irregolare ed eterogenca. Quindi ogni ragion vuole che, oltre codesti ammassi di materia cosmica che di tratto in tratto a noi si mostrano, altri ne esistano nei cieli, formati di parti ben più rade e più piccole, i quali sfuggono interamente ai nostri sguardi.

Ora è appunto da questi ultimi corpi cosmici, che al presente si ripetono tutte le meteore ignee nelle diverse loro manifestazioni. Queste infatti, secondo le recenti vedute teoriche, non sarebbero che particelle minutissime della stessa nateria celeste che dà origine alle comete, dalle quali differirebbero solo per le di[p. 36 modifica]mensioni; ma il loro numero sterminato compenserebbe la piccolissima massa di ciascuna, come il gran numero dei pianetini incompresi tra Marte e Giove compensa la piccolezza dei medesimi. Tali asteroidi sarebbero raccolti ed agglomerati insieme in mille guise diverse, dando luogo ad un immenso numero di nubi di polvere cosmica, diversissime tra loro per la forma, per la densità, e per le dimensioni; le quali, come le comete, vagano per gli spazi interstellari, e, come queste, sono sottomesse all’azione degli astri presso cui passano.

Molte di queste nubi meteoriche verranno senza dubbio incontrate dal nostro sole nel suo veloce cammino verso la costellazione di Ercole; e per la energica attrazione del medesimo penetreranno nel nostro sistema planetario. Che cosa avverrà allora? Avverrà precisamente ciò che abbiamo visto avvenire per le comete. Il sole comincierà ad attrarre maggiormente le particelle più vicine della nube; le quali, per conseguenza, si allon[p. 37 modifica]taneranno progressivamente dalle altre con istraordinaria rapidità. Quindi la nube poco per volta si allungherà grandemente, od acquisterà la forma di una lunga e stretta corrente di corpuscoli; i quali tutti descriveranno intorno al sole orbite paraboliche vicinissime e parallele, ma giungeranno presso quest’astro ad intervalli di tempo che possono eguagliare molti secoli. La corrente impiegherà allora centinaia di anni nel passare pel perielio, per poi ritornare agli spazii d’onde era venuta, trasformandosi e disperdendosi in mille modi. Egli è perciò che, se essa viene a tagliare l’orbita terrestre, sarà incontrata tutti gli anni dalla terra; e cagionerà, nel modo che dinnanzi ho esposto, una pioggia pe. riodica, come quella di agosto, divergente da uno stesso punto della sfera celeste.

Ma talvolta per le nabi di corpuscoli cosmici può avvenire ciò che si avvera per le cometo. Per l’azione perturbatrice di qualche vicino pianeta, l’orbita che la nube descrive, di parabolica che ora, può convertirsi in ellittica. In tal caso le par[p. 38 modifica]ticelle che una volta formavano una nube compatta, poco per volta si disciolgono o si separano, distendendosi su tutta la ellisse che descrive la nube; la quale perciò, dopo un certo numero di rivoluzioni, si convertirà in un anello meteorico continuo, ma molto sottile. E ciò pare che avvenga per la nube delle meteore di novembre. Questa fu da principio deviata dal suo cammino per l’azione di un grosso pianeta, Giove o Saturno, il quale ne convertì l’orbita primitiva nell’attuale ellisse di 33 anni ed un quarto. Da ciò è avvenuto che il polviscolo cosmico, da cui essa è formata, va di continuo allungandosi su questa ellisse; e la pioggia meteorica di novembre nelle successive sue apparizioni periodiche, in quella che diviene meno copiosa, impiega un numero sempre maggiore di anni nel passare pel perielio. Così nel ritorno del 1833 essa si vide dal 1832 al 1838; e nel ritorno attuale cominciò a vedersi fino dal 1861, e continuerà a mostrarsi ancora per qualche anno. E verrà tempo, in cui anche questa [p. 39 modifica]pioggia si riprodurrà tutti gli anni come quclla di agosto, ma con intensità assai minore.