<dc:title> La teoria di Maxwell dell'elettricità e della luce </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Antonio Garbasso</dc:creator><dc:date>1893</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Garbasso - La teoria di Maxwell dell'elettricità e della luce, Torino 1893.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=La_teoria_di_Maxwell_dell%27elettricit%C3%A0_e_della_luce/Paragrafo_5&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20200421091339</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=La_teoria_di_Maxwell_dell%27elettricit%C3%A0_e_della_luce/Paragrafo_5&oldid=-20200421091339
La teoria di Maxwell dell'elettricità e della luce - § 5. Antonio GarbassoGarbasso - La teoria di Maxwell dell'elettricità e della luce, Torino 1893.djvu
Perchè in uno spazio preventivamente in quiete si producano delle polarizzazioni dielettriche e magnetiche è necessario che le forze elettriche e magnetiche, qualunque sia la loro origine, compiano un certo lavoro; all’elemento di questo lavoro corrisponderà un incremento1 infinitamente piccolo dell’energia potenziale del campo.
Consideriamo dapprima il caso delle forze elettriche; su una delle faccie dell’elemento normali all’asse starà una quantità d’elettricità positiva : una deformazione elementare del sistema corrisponde ad un incremento di tale quantità.
Quindi il lavoro per ciò che riguarda X è misurato da
.
Un calcolo analogo ripetuto per e ci porterebbe a conchiudere che le forze per quanto riguarda compiono un lavoro
;
il lavoro compiuto nell’intero campo è dunque:
Ora, per le equazioni della polarizzazione dielettrica:
e se si indica con l’energia elettrica che il campo possiede si dovrà scrivere:
;
o, integrando e osservando che è nulla da principio:
.
In modo affatto identico si troverebbe che l’energia magnetica, , che il sistema possiede è data da:
.
Un campo elettromagnetico contiene dunque una quantità d’energia elettromagnetica:
[1]
.
La terza ipotesi della teoria del Maxwell consiste nell’ammettere che «l’energia elettromagnetica di un campo racchiuso da una superficie sulla quale le forze elettriche e magnetiche sono costantemente nulle è costante», cioè che in tale ipotesi
.
In causa della [1] si dovrà scrivere:
Per mezzo delle [2] § 4 si possono eliminare , e si ottiene:
.
Nella ipotesi enunciata innanzi questa equazione è equivalente all’altra: [p. 12modifica]
ossia:
L’equazione si verifica se si ammette che sia:
[2]
e noi supporremo che sia così.
Le equazioni [2] § 4 e le [2] § 5 sono dovute ad Hertz2.
Note
↑Un vero incremento (positivo) trattandosi di forze esterne
↑H. Hertz. Ueber die Beziehungen zwischen den Maxwellschen electrodynamischen Grundgleichungen und den Grundgleichungen der gegnerischen Elektrodynamik. (Wied. Ann. XXIII, p. 84).