La tempesta (Shakespeare-Angeli)/Atto terzo/Scena seconda
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SCENA II.
Un’altra parte dell’isola.
Entrano Calibano, Stefano e Trinculo che reca
una bottiglia.
Stefano. |
Trinculo. |
Stefano. |
Calibano. |
Calibano. |
me l’ha rubata. Se la tua grandezza |
Stefano. |
Calibano. |
e serba i suoi belli utensili — in questo |
Stefano. |
Calibano. |
Stefano. |
Trinculo. |
- ↑ [p. 185 modifica]È un’allusione a una pubblicazione fatta ai tempi di Shakespeare a proposito di una balena trovata morta sulla spiaggia di Ramsgate. In questa pubblicazione era detto fra l’altro «si tratta dunque di un pesce mostruoso, ma non così mostruoso come è stato detto, perchè ha gli occhi nella testa e non sul di dietro». Vedi Summary, 1575.
- ↑ [p. 185 modifica]Il Malone osserva che questo episodio è una probabile rimembranza dell’incanto che Angelica fece sull’incantatore Malagigi, con l’aiuto di Argalia. L’Orlando furioso era stato pubblicato in Inghilterra nella traduzione del Harrington l’anno 1591.
- ↑ [p. 185 modifica]Allusione a una commedia anonima pubblicata in quei giorni: at the signe of No-body.