La leggenda di Tristano/CCXXV
Questo testo è completo. |
◄ | CCXXIV | CCXXVI | ► |
CCXXV. — Uno giorno era messer T. nella [camera] della reina con lei insieme, e la reina arpava e diceva una canzone ch’ella avea fatta. Andrei lo intese; incontanente l’andò a dire al re Marco. E lo re Marco sí travaglia poi tanto ch’elli ferí T. d’una lancia avelenata, che Morgana li avea data. Messer T. era senza nulla arme, sí che lo re lo feri mortalmente per me’ lo fianco. Quando lo re ebbe fatto questo colpo, elli se ne va e non aspetta T. Quando messer T. si sente fedito, elli conobbe immantenente ch’elli era fedito mortalmente. Elli non potè giungere lo re Marco, e perciò se n’andò d’altra parte. Elli se ne va fuore di Tintoil, tutto diritto al castello di Dinas, e puosesi a giacere tutto immantenente e disse ch’elli era morto in tutto senza fallo, e questo colpo li derá la morte senza grande dimoro.