Pagina:La leggenda di Tristano, 1942 – BEIC 1854980.djvu/286

280 la leggenda di tristano


Elli se ne va fuore di Tintoil, tutto diritto al castello di Dinas, e puosesi a giacere tutto immantenente e disse ch’elli era morto in tutto senza fallo, e questo colpo li derá la morte senza grande dimoro.


CCXXVI. — Quando Dinas udí queste novelle, fieramente fue disconfortato; e Sagramor ne piange fortemente, come quelli che molto amava T. di grande amore. T. si lamenta e giorno e notte, sí come quelli che grande duolo sente. Li medici lo vengono a vedere, ma non giá che nullo vi sappia dare consiglio in quella piaga, anzi diceno tutti comunemente ch’elli è morto. T. si lamenta che lo male sente; elli sospira sovente e dimagra e peggiora, che, anzi che uno mese fusse compiuto, che chi l’avesse inanzi veduto non l’avrebbe davanti riconosciuto a grande pena. Elli era venuto giá a tanto ch’elli non si puote mutare; elli grida giorno e notte per grande dolore, cosí come s’elli fusse fuore del senno. Li suoi compagni che li vedieno sí grande dolore, piangieno dinanzi a lui e giorno e notte, chè bene vedieno certamente ch’elli era morto, e elli medesimo lo vede bene, e cosií tutti quelli che sono intorno lui.


CCXXV1I. — Quando lo re Marco intende e ode che T. sí muore senza dottanza e ch’elli non puote scampare, molto è piú lieto ch’elli non fue, giá è grande tempo. Ora ha elli gioia e letizia, ché bene gli è aviso che se T. muore, non fie uomo in tutta Cornovaglia che incontra di lui s’usasse dirizare. Ora ha elli ciò ch’elli vuole, quando elli ode dire tutto certamente che T. muore; e manda gente tutto giorno a sapere come T. la fae, e ciascheuno gli aporta tali novelle che molto li piaceno, ché l’uomo li dice certamente ch’elli sí muore e ch’elli non puote oggiumai lungamente vivere. Molto ha grande gioia lo re Marco; unqua non fue sí lieto di cosa che gli avenisse, sí come è di ciò che T. morisse. Andret ne trasalta tutto di gioia; questi due ne fanno gioia piena e buona e grande. Ma chi che ne sia lieto e gioioso, la reina n’è cur-