La Pentecoste (Lucas)
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
Della città superna;
Del Sangue incorruttibile
4Conservatrice eterna;
Tu che, da tanti secoli,
Soffri, combatti e preghi;
Che le tue tende spieghi
8Dall’uno all’altro mar;
Campo di quei che sperano;
Chiesa del Dio vivente;
Dov’eri mai? qual angolo
12Ti raccogliea nascente,
Quando il tuo Re, dai perfidi
Tratto a morir sul colle,
Imporporò le zolle
16Del suo sublime altar?
E allor che dalle tenebre
La diva spoglia uscita,
Mise il potente anelito
20Della seconda vita;
E quando, in man recandosi
Il prezzo del perdono,
Da questa polve al trono
24Del Genitor salì;
Compagna del suo gemito,
Conscia de’ suoi misteri.
Tu, della sua vittoria
28Figlia immortal, dov’eri?
In tuo terror sol vigile,
Sol nell’obblio secura,
Stavi in riposte mura.
32Fine a quel sacro dì,
Quando su te lo Spirito
Rinnovator discese,
E l’inconsunta fiaccola
36Nella tua destra accese;
Quando, segnal de’ popoli,
Ti collocò sul monte,
E ne’ tuoi labbri il fonte
40Della parola aprì.
Come la luce lapida
Piove di cosa in cosa
E i color vari suscita
44Dovunque si riposa:
Tal risonò moltiplice
La voce dello Spiro:
L’Arabo, il Parto, il Siro
48In suo sermon l’udì.
Adorator degl’idoli,
Sparso per ogni lido,
Volgi lo sguardo a Solima,
52Odi quel santo grido:
Stanca del vile ossequio,
La terra a Lui ritorni:
E voi che aprite i giorni
56Di più felice età,
Spose che desta il subito
Balzar del pondo ascoso;
Voi già vicine a sciogliere
60Il grembo doloroso;
Alla bugiarda pronuba
Non sollevate il canto,
Cresce serbato al Santo
64Quel che nel sen vi sta.
Perchè, baciando i pargoli,
La schiava ancor sospira?
E il sen che nutre i liberi
68Invidïando mira?
Non sa che al regno i miseri
Seco il Signor solleva?
Che a tutti i figli d’Eva
72Nel suo dolor pensò?
Nova franchigia annunziano
I cieli, e genti nove;
Nove conquiste, e gloria
76Vinta in più belle prove;
Nova, ai terrori immobile
E alle lusinghe infide,
Pace, che il mondo irride,
80Ma che rapir non può.
O Spirto! supplichevoli
A’ tuoi solenni altari;
Soli per selve inospite;
84Vaghi in deserti mari;
Dall’Ande algenti al Libano,
D’Erina all’irta Haiti,
Sparsi per tutti i liti,
88Uni per Te di cor,
Noi T’imploriam! Placabile
Spirto discendi ancora,
A’ tuoi cultor propizio,
92Propizio a chi T’ignora;
Scendi e ricrea; rianima
I cor nel dubbio estinti;
E sia divina ai vinti
96Mercede il vincitor.
Discendi Amor; negli animi
L’ire superbe attuta:
Dona i pensier che il memore
100Ultimo dì non muta:
I doni tuoi benefica,
Nutra la tua virtude;
Siccome il sol che schiude
104Dal pigro germe il fior;
Che lento poi sull’umili
Erbe morrà non côlto,
Nè sorgerà coi fulgidi
108Color del lembo sciolto,
Se fuso a lui nell’etere
Non tornerà quel mite
Lume, dator di vite,
112E infaticato altor.
Noi T’imploriam! Ne’ languidi
Pensier dell’infelice
Scendi piacevol alito,
116Aura consolatrice:
Scendi bufera ai tumidi
Pensier del violento;
Vi spira uno sgomento
120Che insegni la pietà.
Per Te sollevi il povero
Al ciel, ch’è suo, le ciglia,
Volga i lamenti in giubilo,
124Pensando a Cui somiglia:
Cui fu donato in copia,
Doni con volto amico,
Con quel tacer pudico,
128Che accetto il don ti fa.
Spira de’ nostri bamboli
Nell’ineffabil riso:
Spargi la casta porpora
132Alle donzelle in viso;
Manda alle ascose vergini
Le pure gioie ascose,
Consacra delle spose
136Il verecondo amor.
Tempra de’ baldi giovani
II confidente ingegno;
Reggi il viril proposito
140Ad infallibil segno;
Adorna la canizie
Di liete voglie sante;
Brilla nel guardo errante
144Di chi sperando muor.