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ALESSANDRO MANZONI
Tu che, da tanti secoli,
Soffri, combatti e preghi;
Che le tue tende spieghi
8Dall’uno all’altro mar;
Campo di quei che sperano;
Chiesa del Dio vivente;
Dov’eri mai? qual angolo
12Ti raccogliea nascente,
Quando il tuo Re, dai perfidi
Tratto a morir sul colle,
Imporporò le zolle
16Del suo sublime altar?
E allor che dalle tenebre
La diva spoglia uscita,
Mise il potente anelito
20Della seconda vita;
E quando, in man recandosi
Il prezzo del perdono,
Da questa polve al trono
24Del Genitor salì;
Compagna del suo gemito,
Conscia de’ suoi misteri.
Tu, della sua vittoria
28Figlia immortal, dov’eri?
In tuo terror sol vigile,
Sol nell’obblio secura,
Stavi in riposte mura.
32Fine a quel sacro dì,
Quando su te lo Spirito
Rinnovator discese,
E l’inconsunta fiaccola
36Nella tua destra accese;
Quando, segnal de’ popoli,
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