Il crepuscolo degli idoli/Introduzione
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IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI
INTRODUZIONE
Conservare la propria serenità di fronte ad una oscura causa giustificabile al difuori di ogni misura, non è certo una piccola abilità: eppure cosa vi sarebbe di più necessario della serenità? Nessuna cosa riesce a meno che la petulanza non vi abbia la sua parte. Un eccesso di forza non fa che provare la forza. — Una Trasmutazione di tutti i valori, questo punto interrogativo così nero, così enorme, che getta delle ombre su colui che lo pone, — un tale destino in un compito ogni istante ci forza a correre al sole, a scuotere un serio che troppo ci pesa. Ogni mezzo è buono, ogni avvenimento è benvenuto. Prima di tutto la guerra. La guerra fu sempre la grande prudenza di tutti gli spiriti che si sono troppo concentrati, di tutti gli spiriti divenuti troppo profondi; nella stessa ferita vi è la forza di guarire. Da molto tempo una sentenza di cui nascondo l’origine alla sapiente curiosità è stata la mia divisa:
Increscunt animi, virescit volnere virtus.
Un altro mezzo di guarigione ancora da me preferito dandosi il caso, consisterebbe a sorprendere gli idoli... Nel mondo vi sono più idoli che realtà: con questo mio cattivo occhio vedo il mondo, con questa cattiva orecchia lo ascolto... Porre qui delle questioni con il martello e forse intendere come risposta quel famoso suono vuoto che parla di viscere gonfiate — quale rapimento per qualcuno il quale dietro le orecchie possiede ancora altre orecchie, — per me, vecchio psicologo incantatore di topi, che arrivo a far parlare ciò che giustamente vorrebbe restar muto....
Questo scritto pure — come lo rivela il titolo, — è prima di tutto un sollievo, una macchia di luce, un salto da un lato nella oziosità di un psicologo. Forse è questa una nuova guerra? Forse vi si sorprendono i segreti di nuovi idoli?... Questo piccolo scritto è una grande dichiarazione di guerra; e per ciò che riguarda il sorprendere i segreti degli idoli, questa volta non si tratta di dèi alla moda, ma di idoli eterni che si toccano qui con il martello come si farebbe con un diapason, — in ultima analisi, non vi sono idoli più antichi, più convinti, più ampollosi... Non ve ne sono neanche di più vuoti... Il che non impedisce che siano quelli nei quali si crede di più; così è che, anche nei casi più nobili, non vengono mai chiamati idoli...
Torino, 30 Settembre 1888,
il giorno in cui fu compiuto il primo libro de
«La Trasmutazione di tutti i valori».
FEDERICO NIETZSCHE.