Il buon cuore - Anno XIV, n. 27 - 4 luglio 1915/Educazione ed Istruzione

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Il buon cuore - Anno XIV, n. 27 - 4 luglio 1915 Religione

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Il Sacro Numero 7


Nella vita dei popoli il Numero 7 ha avuto fin dalla più remota antichità, una importanza così grande, che la sua influenza si è conservata fino ai giorni nostri. La storia di questo numero «sacro» risale all’epoca della parte pìù antica dei libri sacri della religione indiana, i Veda, la quale fu compilata 16 o 17 secoli prima di Cristo; lo si ritrova a Babilonia dove intorno al 1600 a. C. la settimana che prima era di 5 giorni diventò di 7; lo si trova in mezzo agli antichi Egiziani, agli Ebrei e a moltissimi altri popoli dell’Oriente. Il rispetto per questo numero passò dalle antiche religioni alla religione cattolica, e se ne trovano numerose tracce, come per es. nei 7 arcangeli, nelle 7 virtù, nei 7 peccati capitali, nei 7 sacramenti, ecc.

Il numero sacro si trova diffuso non soltanto in Europa, ma anche in altre parti del mondo alle quali arrivò dagli europei, lo si trova in mezzo ai mussulmani, in quasi tutta l’Asia e perfino tra gli abitanti della Polinesia e fra gli Indiani dell’America Settentrionale e Centrale. Si può dire che esso è diffuso nella maggior parte dei paesi del mondo.

Quanto alla sua storia esso abbraccia un periodo di tempo di circa 3800 anni, ma probabilmente la stia influenza sulle istituzioni umane risale molto più in là di 20 secoli a. C.

E’ interessante rilevare la parte che il numero 7 ha avuto nei vari popoli dell’antichità, in mezzo ai quali prevalgono per questo rispetto gli Ebrei, che più di tutti fecero per la sua diffusione.

I più antichi popoli civili in mezzo ai quali il numero 7 fu tenuto in speciale onore, sono gli Indiani, i Babilonesi, e i Cinesi, dai quali poi esso si sparse per il mondo in tutte le direzioni.

Come già accennato, esso si trova molto di frequente nella parte più antica dei Veda. Visnù, una delle divinità che concorrono a formare il Dio Trino della religione degli antichi Indiani, passa per 7 regioni della tera; il Dio del sole e del fuoco, Agiti, ha 7 raggi, viene alimentato da 7 correnti celesti, viene unto da 7 sacerdoti, viaggia tirato da cavalli che hanno 7 lingue. Un altro Dio degli stessi indiani gira su d’un carro con 7 ruote, tirato da 7 buoi. Nelle prescrizioni religiose i digiuni hanno la durata di 7 giorni, e vi sono 7 modi legali per acquistare delle ricchezze. Vi sono 7 cieli, 7 mondi superiori e 7 mondi inferiori. Al numero 7 si attribuisce una forza magica, per esempio, quando si tratta di combattere delle malattie, di essere felici in una nuova abitazione, ecc.

Anche nella religione di Budda, il quale riformò la religione di Brahma sopprimendo il Dio Trino, nel VI secolo a. C. il Dio che regge il mondo ha 7 proprietà: egli è, cioè, invisibile, onnipotente, saggio, giusto, buono, misericordioso e sommo. Secondo la leggenda, Budda, subito dopo esser nato, fa 7 passi verso il nord; 7 giorni dopo muore sua madre; egli si prepara per 7 settimane ad annunziare al mondo la sua dottrina; egli è chiamato possessore dei 7 tesori sovraterreni, e in suo onore vengcno costruiti degli edifici alti 7 piani.

Presso i Babilonesi, i quali, al pari degli antichi Indiani, già al tempo in cui furono compilati i Veda, si trovavano ad un alto grado di civiltà, si parla di 7 mondi, di 7 fiumi, di 7 venti, di 7 spiriti maligrii ai quali la superstizione popdlare attribuisce la colpa delle eclissi di luna.

Anche in mezzo ai più antichi uomini civili del mondo, agli abitatori della Cina, il numero 7 era tenuto in grande onore prima che il buddismo si diffondesse nel centro e nella parte orientale dell’Asia. Secondo le prescrizioni rituali del Li-ki, ossia della quinta parte dei libri sacri compilati da Confucio nel IV secolo a. C. e che contengono usi antichissimi, [p. 210 modifica]l’imperatore nel suo culto degli avi venerava 7 generazioni, perciò il tempio (la lui dedicato agli antenati, conteneva 7 templi minori; gli imperatori sacrificavano su 7 altari a 7 principali gruppi di spiriti; quando un imperatore Moriva, veniva deposto nel. sarcofago 7 giorni dopo spirato; e il 7" mese veniva sepolto, chiuso in 7 feretri. Per un fenomeno naturale e perfettamente spiegabile, i popoli vicini a quelli su ricordati e che con essi vennero in più stretta relazione, appresero da essi il rispetto e la venerazione del numero sacro. Così ad es. gli abitatori della Mesopotamia e della Caldea, così gli Assin e specialmente. i Medi e i Persiani, secondo la dottrina di Zoroastro, contenuta nello Zendavesta il libro sacro dei Medi, e dei Persiani, il Dio della luce e del bene ha intorno a se 7 spiriti buoni, e il Dio dell’oscurità e del male ha intorno a sè 7 demoni; questi demoni hanno rotto in 7 parti l’universo che in origine formava un ’tutto, e una di queste 7 parti è precisamente la nostra;terra. - Nelle leggende che, celebrano le gesta degli eroi persiani, il numero 7 ritorna costantemente; per es. si parla sempre di banchetti durati 7 giorni, di cacce. di battaglie, di nozze, di preghiere della stessa durata, di siccità che tormentano gli uomini per 7 anni e così via. E non solo le ’leggende, ma anche la storia persiana non ’è libera dall’influenza di questo numerò: il re della Lidia, Creso, vinto da Ciro, quando stava per essere bruciato sul rogo, era. accompagnato da due schiere cli 7 fanciulli ciascuna: il falso Smerdi, che usurpò il trono come successore di Cambise, fu smascherato dopo il 7" mese e abbattuto e ucciso da una congiura di 7 nobili persiani. Anche gli antichi Egiziani.consideravano 7 come un numero sacro. Secondo la testimonianza di Eusebio, gli Egiziani credevano che la prima dinastia dei loro re si componesse di 7 divinità; nelle leggende di Osiride il 7 ricorre continuamente; nei tempi più remoti, imbalsamando i cadaveri, gli Egiziani adoperavano 7 essenze aromatiche; nelle favole egiziane vi sono le 7 Hathor, giovani divinità che corrispondono press’a poco alle nostre, fate. Anche nel mondo greco in tempi remati, - il numero 7 è assai considerato; i due protagonisti della leggenda degli Argonauti, Giasòne e Medea, hanno 7 figli e 7 figlie; la spedizione contro Tebe in Beozia viene fatta da 7 eroi; nell’Iliade si parla dello scudo di ’Ajace formato da 7 pelli, e Agamennone. per placare l’irato Achille, gli offre invano 7 tripodi, 7 donne e 7 popolose città. Anche nell’Odissea ricorre spesse volte questo numero; e così pure 7 città si contendevano l’onore di essere patria di Omero; 7 erano î più grandi sapienti del mondo greco, 7 le meraviglie (lel mondo. Quanto ai Romani non ci sono che scarse notizie intorno all’importanza avuta in mezzo ad essi dal numero 7; ma quel poco che se ne sa. basta a far comprendere come l’influenza di questo numero fosse tutt’altro che scarsa.

Plinio, per es. dice che l’uomo per arrivare al suo pieno sviluppo, deve vivere 3 volte 7 anni, Cicerone fa dire a Scipione Africano che il numero 7 è il primo di tutte le cose. Presso i Greci e preSso i Romani era fissato a 7 il numero. delle cosidette arti liberali: grammatica. dialettica, retorica, aritm etica, geomet ria, s.t r mia, musica. Fra queste scienze una delle più antiche è l’astronomia, nella quale in relazione colla leggenda mitologica, vi sono le due costellazioni dell’Orsa: l’Orsa maggiore, l’Orsa minore composte di 7 stelle ciascuna; v’è pure la costel’azione delle Pleiadi corrispondente alle 7 figlie (li Atlante. Quanto al sistema planetario degli antichi astro= nomi, esso fu composto col sole e colla luna ai quali si aggiunsero altri cinque corpi celesti considerati come moventesi intorno alla terra si ebbero quindi 7 pianeti, la, Luna, Mercurio, Venere, il Sole, Marte, Giove, Saturno, i quali pianeti movevansi intorno alla terra in altrettante sfere concentriche che furf,no chiamati i 7 cicli. Nel popolo ebraico il numero 7 ebbe una grande parte non solo nella religione, ma anche nella vita Civile: già nella Storia della.creazione troviamo indicato il 7° giorno come giorno di riposo. L’aureo candelabro che stava nel tempio cli Gerusalemme aveva 7 bracci con 7 lampade ciascuno. Nei sacrifici venivano regolarmente uccisi 7 o due volte 7 agnelli Davanti alla Città di Gerico 7 sacerdoti;precedendo l’arca dell’alleanza, fecero per 7 volte il giro della città, poi dettero fiato. a 7 trombe, e la mura di Gerico rovinarono Abramo venuto a contesia con il re Abimelech pel possesso di un pozzo, per placarlo gli offre 7 agnelli; suo nipote Giacobbe si adatta a fare da servo per 7 anni per ottenere in moglie la bella Rachele; invece di! essa gli vien data la brutta e cisposa Lia; e solo dopo 7 anni egli riesce ad ottenere la fanciulla amata. Passando ’ai libri del Vecchio Testamento non attribuiti a Mosè e al Nuovo Testamento, ancora si trova il sacro numero. Il pio Giobbe messa a così duca prova dalla sorte avversa, ha 7 figli: gli amici che si recano a visitarlo e a consdlarlo siedono accanto a lui per 7 giorni e 7 notti sulla nuda terra; 7 sono i fratelli Maccabei che subirono il martirio per mantenersi fedeli alla loro religione; nell’Apocalisse di GioVanni vi sono i 7 candelabri aurei; davanti al trono dell’Onnipotente ardono 7 fiaccole che rappresentano i 7 spiriti di Dio, e si parla ancora di un libro con 7 sigilli, di un montone con 7 corna e 7 occhi, e di molte altre cose nelle quali entra sempre il numero 7. Della importanza che questo numero ebbe fra gli Ebrei anche fuori delle loro istituzioni religiose, e civili, si ha una prova in un’operà del filosofo Filone alessandrino, che visse poco dopo la nascita di Cristo. Dopo aver celebrato le qualità superiori del numero sacro, Filone prosegue dicendo che, per la naturale dipendenza delle cose di questo mondo dal [p. 211 modifica]cielo, l’essenza del numero 7, che appunto nel cielo ha la sua origine, è scesa in mezzo ai mortali; e quella parte della nostra anima che sta fuori della ragione si divide in 7 parti, e cioè nei 5 sensi ai quali si aggiungono l’organo della voce e la forza della riproduzione; il numero si trova anche — continua Filone — nelle parti esterne del corpo: la testa, il petto, il ventre,le due braccia, le due gambe, e così pure nelle parti interne: lo stomaco, il cuore, il polmone. la milza, il fegato ed li due reni: la testa possiede 7 cose necessarie, due occhi, due orecchie, due narici e la bocca, tutti i movimenti si riducono anch’essi a 7; in alto, in basso, a destra, a sinistra, avanti, indietro, in giro. E il detto filosofo continua per un bel pezzo la sua enumerazione. Non c’è da meravigliarsi se col tempo venne a formarsi la rappresentazione dei 7 cieli quale si trova nel Talmud che è una raccolta di tradizioni concernenti il diritto religioso e il diritto civile messo in • sieme nei primi secoli d. C. Anche la dottrina di Maometto conosce i 7 cieli probabilmente per imitazione del «Talmud», e nel Corano si legge: «Ci sono 7 cieli e 7 terre. Della prima terra abitabile, la Mecca è il centro, e 7 mari circondano la terra. Le 7 terre sono ordinate una sotto l’altra, come i 7 cieli stanno uno sopra l’altro.» La seconda terra sotto di noi è abitata dai venti, la terza dalle pietre, la quarta dallo zolfo del mondo sotterraneo, nella ’quinta abitano li serpenti, nella sesta gli scorpioni che sono neri e grandi come muli e hanno unghie simili a punte di lancia; ma la settima terra è l’abitazione di Iblis (Satana) e del suo esercito, L’origine dei 7 giorni della settimana si deve probabilmente far risalire alla luna: questo astro che fu uno dei primi ad essere osservato dagli uomini si presenta in quattro fasi nel periodo di 29 giorni circa, formante il mese: questo periodo fu diviso in quattro periodi di 7 giorni ciascuno e così ebbe origine la settimana. Il mese e la settimana di 7 giorni esistettero già in un tempo remotissimo, poichè i niù antichi popoli non avevano altra base per il computo del tempo che le fasi della luna. In tal modo sarebbe cominciata l’importanza del num. 7, importanza che fu poi rafforzata dalla teoria dei 7 pianeti che presso i vari popoli dell’antichità erano considerati come spiriti buoni o malefici.