Il buon cuore - Anno XII, n. 39 - 27 settembre 1913/Religione

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Vangelo della domenica 58 dopo la Decollazione

Testo del Vangelo.

In quel tempo disse il Signore Gesù ai capi dei Sacerdoti ed agli anziani del popolo questa parabola: Eravi un padre di famiglia, il quale piantò una vigna, e la cinse di siepe, e scavò e vi fece un torchio e fabbricò una torre e la diede a lavorare ai contadini, e andossene in lontano paese. Venuta poi la stagione dei frutti, mandò i suoi servi dai contadini per ricevere i frutti di essa. Ma i contadini, messe addosso le mani ai servi, altro ne bastonarono, altro ne uccisero, e altro ne lapidarono. Mandò di nuovo altri servi in maggior numero di prima, e coloro li trattarono nello stesso modo. Finalmente mandò ad essi il suo figliuolo dicendo: Avranno rispetto a mio figlio. Ma i contadini, veduto il figliuolo, dissero tra di loro: Questi è l’erede; venite, ammazziamolo, e avremo la sua eredità; e presolo, lo tacciaron fuori della vigna, e l’uccisero. Tornato adunque che sia il padrone della vigna, che farà di quei contadini? Essi risposero: Manderà in malora i malvagi; e rimetterà la sua vigna ad altri contadini, i quali gliene renderanno il frutto a suoi tempi. Disse loro Gesù: Non avete Mai letto nelle Scritture: La pietra che fu rigettata da coloro che fabbricavano, è divenuta fondamentale dell’angolo? Dal Signore è stata fatta tal cosa, ed è mirabile negli occhi nostri. Per questo vi dico, che sarà tolto a voi il regno di Dio, e sarà dato a un popolo che produca i frutti di esso. E chi cadrà sopra questa pietra, si fracasserà; e quegli su di cui essa cadrà, sarà stritolato. E avendo i Principi dei sacerdoti e i Farisei udite le sue parabole, compresero che parlava di loro. E cercando di mettergli le mani addosso, ebber paura del popolo perchè lo teneva per profeta. S. MATTEO, Cap. 21.

Pensieri. Continua la lezione del Capo XXI di S. Matteo. Gesù nel dimostrare che a nessuno è dato il monopolio del bene e della virtù: questa si ottiene col sacrificio, l’abnegazione e — coll’aiuto della grazia divina — coll’opera personale. Se Dio chiama alla fede — con un tratto speciale ed insindacabile della sua bontà — questo o quel popolo, questa o quella persona a differenza di altri, che a nostro modo di

vedere avrebbero o pari o maggior diritto, a questo Dio non da un privilegio di virtù, ma solo li constituisce in una situazione privilegiata di facilità a conseguire più speditamente il bene e la vrtù; ma --tornamo a ripeterci — questo si deve guadagnare coll’opera propria personale. Ai chiamati, ai privilegiati, che non hanno di questo dono più largamente e generosamente approfittato resta solo una maggiore e più grave responsabilità. Così come dichiara Gesù a quei cattivi: ai quali rimprovera la predicazione di Giovanni che essi respinsero: e mentre vi avevano creduto i pubblicani e le donne perdute, essi, che avevano visto coi loro propri occhi, ne avevano prestato fede, ne, fatto penitenza. Per questo Gesù ad una prima antecedente parabola fa seguire una seconda nel brano soprariferito.

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Nella parabola è evidentissima l’allusione o meglio la storia del popolo ebreo: tanto vera che appena ed ultimata — nota l’Evangelista — i farisei s’accorsero che parlava di loro. Lasciamoli. In questa parabola possiamo vedere ancora la forma profetica: la storia dei popoli sta a dire la verità della parola di Cristo. Popoli e nazioni, regioni, contrade un dì ghiottissime nel nome di Cristo, alla testa del progresso sono ripiombati nell’antico obbrobrio, sono rientrati nello stato d’ignoranza, abbrutimento, da cui lo aveva strappato la croce di Cristo. Inutile riportare dei nomi: basta — per ottenere una solenne testimonianza di ciò — una semplice nozione di storia ecclesiastica antica, e nemmeno nella moderna e recentissima mancano esempi eloquentissimi. Dall’odio a Cristo, alla sua fede, nel Portogallo la allegra repubblichetta sa passare all’odio alle persone. religiose, alle persecuzioni materiali, alla negazione d’ogni libertà civile: nell’ultima guerra che dilacerò le terre della penisola balcanica l’odio di razza e di religione ha rivelato orrori che la nostra mente rifugge dal dipingere e.contro cui ha protestato anche la vecchia decrepita egoistica Europa: eppure sono contrade che videro splendide civiltà, che hanno nomi gloriosi, che furono alla testa degli altri popoli. Come andò la cosa? Al tempo dei frutti dimandò i suoi ministri, i suoi incaricati... Dite di loro, che alcuni furono incarcerati, altri uccisi, altri morirono, se non lapidati, fra le pietre dei deserti nella più squallida miseria, fra gli orrori della fame. cd alM:quando mandò il figlio — la cattolica chiesa, [p. 310 modifica]nella speranza di miglior risultato — fu respinta dall’orgoglio orientale, ed il politico pretesto li tiene ancora lontani. Ed allora? Interrogati da Cristo risposero: Malos male perde/!... Alla nostra domanda, rispondiamo: La risposta alla storia, signori! • •

Le nazioni si compongono di invidia: Creano gli individui sani, saneremo le nazioni. A me, a, noi tutti,. buoni amici, Dio ha dato grazie speciali: non ci ha dato la sua vigna da coltivare: in questa ci ha raccolti perchè della sua vita, dei dolcissimi suoi frutti avessimo a godere: chiusi qui dentro, che ci può nuocere? non ha il buon Dio il diritto d’aspettarsi dei frutti? e quali frutti? Eppure se la nostra vita dovesse ritrarsi in un volume, questi dovrebbe comporsi di pagine alternativamente bianche e... nere, alternative dolorose di piccole vittorie su di noi, le nostre passioni, il rispetto umano, ma a questi piccoli successi parziali quali sconfitte!... E Dio ci ha richiamati... forse fummo sordi ai suoi richiami svariatissimi per il modo, le persone, le occasioni... forse — in una audacia strana — deTlo stesso figlio suo — Sacramenti, ecc. — non abbiamo usato, od usato male, od abbiamo ostentato più che il disprezzo, la più villana indifferenza!... L’abbiamo cacciato dal cuore, dalla mente, dal nostro costume, dal nostro ambiente: ci... fastidival... Parole di Gesù: «che cosa farà il padrone di quella vigna ai suoi vignaioli?» Dicono quelli: «Castigherà assai male quei cattivi: ad altri vignaioli affitterà la vigna che gli rendano migliorie e maggior frutto!». Che cosa pensiamo della divina... bontà e giustizia? R. B.

La scomparsa dell’Inghilterra? LONDRA, luglio.

(R. P.). Vanishing England: l’Inghilterra scompare. E scompare divorata dalle onde di quel mare che essa tanto ama e che forma la sua gloria e la sua ambizione più alta. Questo l’allarme, lanciato da voci benigne. Rassicuriamoci, però, che il male non è poi così grande come si vorrebbe far credere ed apparire. Si è rite nuto per lungo tempo, e da taluni si crede ancora oggi, che la vecchia Inghilterra sia minacciata sul serio nelle sue basi, e precisamente per opera di quel mare che è calcolato, invece dai più, come la garanzia maggiore della sua sicurezza. Ogni anno — fu precisato — non meno di Soo ettari di suolo inglese vengono divorati dai flutti marini. In base a tale affermazione si potrebbe quasi calcolare il numero degli anni, o dei secoli, che l’Inghilterra serba ancora all’attivo della propria esistenza. L’erosione marittima è, infatti molto notevole e vigorosa su le coste della Gran Bretagna. Nel 1904, all’assemblea dell’Associazione britannica per l’incremento delle scienze, tenutasi a York, sir Mathews, calcolava, solo su la costa dell’Holdervess (Yokshire), a circa due milioni di tonnellate il peso dei materiali inghiottiti ogni anno dal mare. Questa lingua di terra, dal 55 a. C. avrebbe perduto una superficie di 30.000 ettari circa. Le voci diffuse sui progressi dell’erosione marina, esagerate poi dai giornali hano fatto credere così che l’Inghilterra fosse seriamente minacciata. Per tagliar corto a queste voci e a questi timori, una commissione tecnica venne, due anni fa, nominata, con decreto reale, allo scopo di studiare il fenomeno, di stabilire esattamente la portata dei danni ch’esso arreca o è suscettibile d’arrecare e, conseguentemente, di suggerire i mezzi più idonei per ridurli o paralizzarli. Questa comissione ha ora terminato, coscienziosamente, il suo compito. Essa ha tenuto 123 sedute, ha interrogato 62 testimoni (geologhi, ingegneri incaricati dei lavori di difesa, amministratori, ecc.), i quali hano risposto a ben 11.233 questioni; e ha infine indirizzato un questionario a tutti i County-Councile delle terre costiere. Tutti questi documenti, tutte queste risposte sono state poi pubblicate in un blue-book di 1050 pagine, a due colonne. L’enorme volume contiene notizie veramente originali e interessanti. Sua prima cosa è quella di rassicurare... i pericolanti. L’Inghilterra, dunque, non è per nulla in pericolo di scomparire inghiottita dalle onde marine. L’estensione dell’Inghilterra e del Paese di Galles. anzichè diminuire, come si era effermato prima, al punto da atterrire la popolazione, aumenta: e ciò per la ragione semplicissima che la conquista dei banchi di basso mare è di molto superiore alle perdite di terreno causate dall’erosione. La deposizione del colonnello C. R. Hellard, direttore generale del servizio geografico, è ben chiara e recisa. I calcoli planimetrici, fatti da questo distinto uffi [p. 311 modifica]ciale su carte a larga scala dell’Inghilterra, a datare dalla metà del secolo scorso, mostrano che durante il periodo, diremo così, contemporaneo, cioè in 25 anni circa, la superficie dell’Inghilterra e del Paese di Galles è aumentata di 12.5oo ettari. Durante il medesimo periodo di tempo, la perdita di territorio causata dalle erosioni marine è stata di 1895 ettari; l’opera delle dighe ha poi fatto guadagnare oltre 14.000 ettari. Per conseguenza, solo considerando quest’ultimo scorso di tempo i due paesi della Gran Bretagna si sono accresciuti, complessivamente, di 3636 ettari di terreno. Non può negarsi,che ciò sia confortante, oltre che rassicurante, per gli interessati. Tuttavia, l’erosione marina s’esercita con una pertinacia Che è non davvero il caso di trascurare. La conquista dei banchi di basso mare dipende essenzialmente dall’attività degli abitanti costieri; l’erosione costituisce invece un fenomeno naturale. Dato che le popolazioni costiere lavorino con minor ardore a guadagnar terreno sul mare o non sorveglino con la dovuta attenzione le dighe protettrici, i flutti riprenderanno ben tosto la terra che è stata loro contesa. Le proporzioni suaccennate potrebbero allora invertirsi e l’estensione dell’Inghilterra diminuire realmente sotto i morsi della continua erosione. Tornando alle statistiche, il colonnello Hellard ha dimostrato che, in 25 anni, tale erosione ha tolto 2681 ettari di terreno al Regno Unito, dei quali 1865 all’Inghilterra e al Paese di Galles. La parte più attaccata è la costa del mare del nord, situata al sud di Hamborough Head essa perde oltre 1141 ettari. Va osservato però che tale costa è formata quasi tutta da terreni mobili. Il Yorkshire perde 312 ettari. In questa linea l’erosione fa scomparire ogni anno una zolla da uno a cinque metri di spessore. Parimenti notevoli sono le perdite nel Suffolk e nel Kent che raggiungono, rispettivamente, 209 e 212 ettari. Il Lowesbort-Ness, il capo estremo orientale dell’Inghilterra, si sarebbe ritirato di ben 330 metri negli ultimi cinquant’anni. Il versante nord avrebbe perduto, a sua volta, nel medesimo periodo di tempo, 25 ettari. Su la costa del Sussex, formata dai detriti del Weald e da terreni argillosi, la perdita ha raggiunto, in 25 anni, 141 ettari. Fra Newhaven e Brigthon, l’erosione varia da ùno a tre metri all’anno. Il Lancashire e il Cumberland perdono 11 Municipio di Milano ha ordinato ’200 abbonamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI.

pure, rispettivamente, 230 e III ettari, in 25 anni. In Iscozia e in Irlanda, la costa resiste meglio per la durezza delle rocce onde è formata. In conclusione, l’ingordigia marittima costa effettivamente non poco terreno alla Gran Bretagna. Mi si tratti di perdite che l’opera dell’uomo compensa. Nessun pericolo, dunque. Gli inglesi hanno imparato troppo bene a dominare il mare, perchè possano temerne. Alle sue tacite rappresaglie oppongono vittoriosamente la serena forza dell’ingegno operoso che le sfrutta...