Il Tesoro (Latini)/Libro II/Capitolo XXXVI

Capitolo XXXVI. Come le acque corrono per le caverne di sotto terra

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XXXVI. Come le acque corrono per le caverne di sotto terra
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Capitolo XXXVI.


Come le acque corrono per le caverne di sotto terra1.


Suso2 la terra di cui lo conto ha tenuto lungo parlamento, è assisa l’acqua, cioè il mare [p. 317 modifica]maggiore, il quale è appellato mare Oceano, di cui tutti gli altri mari, e bracci di mare, e fiumi che sono sopra la terra, escono, e tutte le fontane indi nascono, e quindi nacquero primieramente, e lì medesimo ritornano alla fine3.

Ragione come: La terra è tutta cava dentro di luogo in luogo, ed è piena di vene e di caverne, e però le acque che di mare escono, vanno e vegnono per la terra, e surgono dentro e di fuori, secondo che le vene le menano qua e là; così come il sangue dell’uomo si sparge per le sue vene, sì che cerca tutto il corpo da monte4 e da valle. Ed egli è vero che ’l mare sie’5 in sulla terra, secondo che ’l conto divisa qui a dietro nel capitolo degli elementi. E se ciò è vero6 che l’acqua seggia in su la terra, dunque è ella più alta che la terra. E se il mare è più alto che la terra, dunque non è maraviglia delle fontane che escono su nell’alte7 montagne; chè egli è [p. 318 modifica]propria natura dell’acqua, che ella monti tanto, quanto ella scende.

E sappiate che l’acqua muta sapore, colore e qualitade secondo la natura della terra, onde ella corre; chè la terra8 non è tutta d’un colore9, anzi è di diversi colori e di diverse complessioni: chè in uno luogo è ella dolce, e in altro è amara, o salata; in uno luogo è bianca, in un altro è nera, o rossa, o biadetta, o d’altro colore. E in uno luogo son vene di solfo, in un altro d’oro, o d’altro metallo. Una terra è molle, ed un’altra è dura. E così sono le vene varie, e diverse, onde le acque corrono; e secondo la natura della via conviene che le acque rimutino loro qualitade, e divegnano del sapore della via onde passano, e di sua natura10.

Dall’altra parte egli ha in alcuna parte della terra caverne putride, o per sua natura, o per alcuna mala bestia che vi dimora. E però è alcuna fiata, che l’acqua è rea o velenosa, che corre tra le vene della terra, e per quelle caverne onde le acque vegnono. Conviene per dibattimento d’acqua [p. 319 modifica]che vento vi si muova11. E quando egli fiede nelle vene solforate, lo solfo iscalda e apprende di sì gran calore, che l’acqua che corre per quelle vene diventa calda come fuoco. E di ciò sono li bagni caldi, che l’uomo trova in diverse terre. E quando quel vento dibotta l’aere ch’è rinchiuso per quelle caverne, egli fa dibattere l’acqua e la terra di tal forza e di tale virtude12, che conviene per quello dibottamento, che la terra rompa e fracassi, sì che l’aere n’esca fuori. Ed allora conviene che la terra caggia13, e affondi con tutte le mura e con tutti li dificii che vi sono sopra. Ma se la terra è sì grossa e sì forte ch’ella non fenda, allora conviene per vera forza di quello dibottamento dell’aere, e delle vene dell’acque che sono a distretta là dentro, faccia tremare e muovere tutta la terra che v’è d’intorno, e li dificii che vi sono sopra14.

Note

  1. Il t des vaines de la terre, et des aigues.
  2. Nota il Sorio: Suso. Nota da registrare nella Crusca. Suso, preposizione. Anche abbiamo altro esempio: Gr. s. Gir. 61: La lucerna che l’uomo tiene sotto il lumiere, non può far buon lume: ma lo mette suso lo luminieri.
  3. Il t et fleuves et fontaines qui sont parmì la terre, isent et naissent premierement, et la mesme retornent il à la fin.
  4. Da monte a valle. Corretto col t il encherche tout le cors amont et aval.
  5. Corretto si è in sie’ col t che dice prima è assisa l’acqua, e poco dopo l’acqua seggia in sulla terra. Correzione del Sorio.
  6. E se ciò è vero, manca al t.
  7. Il t les autismes montaignes.
  8. Il t la terre n’est mie toute d’une maniere, ancois est de diverses colors etc.
  9. Il t d’une maniere.
  10. Il t legge vaines invece di vie: poi, et qu’ eles deviegnent de la nature de la terre en quoi eles conversent.
  11. Le stampe recitano senza senso: e per quelle caverne onde le acque vengono, conviene per dibattimento d’acqua, che vento vi si muova. Corretta l’interpunzione col t avient aucune foiz, que l’aigue est mauvaise, et venimuese qui court entre les vaines et les cavernes par où les aigues viennent; et convien que par le deboutement des aigues, que rens s’esmueve.
  12. Il t et le debat a la terre, il convient par fine force, si cele terre est foible, par la force de celui boutement etc.
  13. Il t convient il que la terre rompe et chiée et fonde.
  14. E li dificii che vi sono sopra, giunta sopra la derrata, di messer Bono.