Il Tesoro (Latini)/Libro II/Capitolo XVIII
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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XVIII. Di santo Luca vangelista
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Capitolo XVIII.
Di santo Luca vangelista[1].
Luca tanto vale a dire, quanto medico[2], e lucente. E alla verità dire, egli fu buono fisico, e molto seppe bene di medicina.
E’ fu nato di Siria, cittadino di Antiochia[3]. Egli seppe bene translatare il Vangelo di greco in latino. Egli seppe lo linguaggio dei Greci[4], ma alcuno disse che fu proselita, e che non seppe il linguaggio degli Ebrei. Ma egli fu discepolo di Paulo apostolo, e sempre lo accompagnò.
E morì d’etade di settantatre anni[5], e fu seppellito in Bitinia[6] a’ quattordici dì dinnanzi Ognisanti. Ma le sue ossa furo portate in Costantinopoli nel tempo dello imperador Costanzo[7].
Note
- ↑ Al t ed al ms. Vis. manca vangelista, che scrivono dopo Luca nella prima linea appresso, dove il volgarizzatore l’ommise.
- ↑ Mires nel lib. VII, capitolo I, è tradotto medico, e così deve essere anche qui. Mutato perciò miratore in medico, t mires ou luisans. Si levi questo esempio al vocabolo Miratore nel Vocabolario della Crusca. Due linee dopo bons mires, non è tradotto buon miratore, ma seppe bene dì medicina.
- ↑ Cittadino di Antiochia, manca al t ed al ms. Vis.
- ↑ Egli seppe lo linguaggio dei Greci, col ms. Vis. e col t Il sot bien le langage de Grece.
- ↑ Corretto col ms. Berg. e col t ottantadue, in settantatre, e poi tredici, in quattordici.
- ↑ Corretto Bettania, in Bitinia, col t Bethine.
- ↑ Corretto col t Costantino in Costanzo.