Il Tesoro (Latini)/Libro II/Capitolo XLVI

Capitolo XLVI. Come la luna riceve il suo lume dal sole, e com’ella oscura

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XLVI. Come la luna riceve il suo lume dal sole, e com’ella oscura
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Capitolo XLVI.


Come la Luna riceve il suo lume dal Sole, e com’ella oscura1.


Che sia così vero, cioè che la Luna accatti il suo lume dal Sole e la chiarezza2 e che ella sia [p. 362 modifica]minore di lui e della terra, è provato certamente per gli oscuramenti dell’uno e dell’altro3.

Ragione come: Voi vedete entrare la Luna in quel medesimo segnale, in che ’l Sole rimane; ed allora è ella intra lui e la terra, ma non luce di verso noi. E puote essere sì dirittamente in quel punto4 tra la terra e ’l Sole, ch’ella cuopre il Sole ai nostri occhi in tal maniera, che noi non ne potemo del Sole vedere niente, e la sua chiarezza non ha nessun podere sopra noi. Ma però che ’l Sole è più grande che la Luna e5 che la terra; e però che la terra è maggiore che la Luna; non ha il Sole quella oscuritade per tutta la terra6, se non è in tanto come l’ombra della Luna puote coprire, e contrastare a’ raggi del Sole.

E quando la Luna è andata al settimo segnale dell’altra parte del cerchio, puote essere alcuna fiata che ella è sì dirittamente contra allo Sole, che l’ombra7 della terra entra in mezzo, e ritiene i raggi del Sole in tal maniera, che la Luna oscura, e perde lo suo lume a quel punto che ella ne dee più avere. E la cagione si è, [p. 363 modifica]perchè l’ombra della terra fiede dirittamente contra allo luogo ove il Sole8 rimane, sì come l’uomo puote vedere di lui e del fuoco apertamente all’ombre che sono loro incontro. E voi dovete credere che l’ombra della terra scema tuttavia tanto com’ella si dilunga, però ch’ella è minore che il Sole, che egli manda li suoi raggi tutto intorno; ad a ciò potemo noi intendere, che l’oscuramento9 del Sole non può essere se non è a Luna nuova; e l’oscuramento della Luna non puote essere se non da che è piena e ritonda.

E per questo, e per altre ragioni, provano li savi che la Luna accatta dal Sole lo risplendente lume che viene infino a noi. Chè per ciò che la Luna è una stella, sì credono le genti10, che ella abbia suo proprio lume, perchè tutte sono rilucenti. Ma l’albore11 della Luna non sarebbe sufficiente che alluminasse sopra la terra, se non fosse da parte del Sole.

Note

  1. Il t et des eclipses.
  2. Bono al lume, secondo il suo costume, aggiunge e la sua chiarezza.
  3. Il t. par les eclipses, et par les oscuritiez.
  4. Mutato segnale in punto, col t point.
  5. Corretto o in e, col senso, e col t.
  6. Il t n’avient cele obscuritè.
  7. Il t que la terre entre emmi.
  8. Corretto la Luna, in il Sole, col t où li Solaus maint.
  9. Il t l’eclipses, parola che Bono non vuol profferire!
  10. Sì credono le genti: il t il convient. Pare che Bono ne fosse poco persuaso.
  11. Il t la lumiere.