Il Tesoro (Latini)/Libro II/Capitolo XIII
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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XIII. Di santo Tomaso apostolo
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Capitolo XIII.
Di santo Tomaso apostolo[1].
Tomaso vale tanto a dire, come abisso, ed ebbe in soprannome Didimo, che vale tanto a dire come dottante, o ver gemello[2], ch’egli dottò, e temè della resurrezione di Cristo in sino a tanto che mise le mani nelle sue piaghe. Egli predicò in Parthia, in Media, in Persia, ed in Ircania, e in India verso oriente[3]. Alla fine fu egli ferito di[4] lance, tanto che morì l’undecimo[5] dì all’uscita di décembre, in una città d’India, che avea nome Calamia, e là fu egli seppellito per li cristiani[6] onorevolmente.
Note
- ↑ Il t ed il ms. Vis. De saint Thomas.
- ↑ O ver gemello, glossa di Bono, che corregge l’etimologia del maestro. Il ms. Vis. dottoso, che risponde a dottò, che vien poi.
- ↑ Le stampe leggono: Predicò in India, in Media, in Persia, ed in Media, e in Giudea verso oriente. Corretti e riordinati i nomi coi mss. Berg. Ambr. e Vis. e col t. Il preescha en Parthe, et en Mede et en Perse, et en Er anie, et en Inde vers orient.
- ↑ Il t de glaives et de lances. Il ms. Vis. è eguale alle stampe.
- ↑ Corretto: secondo in undecimo col t XI.
- ↑ Per li cristiani manca al t.