Il Tesoro (Latini)/Libro I/Capitolo VIII

Capitolo VIII. Dell’officio della natura

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo VIII. Dell’officio della natura
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Capitolo VIII.


Dell’officio della natura.


Ora avete udito in tre1 maniere come Dio fece tutte le cose. La quarta maniera fu, che quando egli ebbe fatte tutte le cose, egli ordinò la natura di tutte le cose per sè. E allora stabilì certo corso a ciascheduna, sì come doveano nascere e2 cominciare e morire e finire, e la forza e la proprietade e la natura di ciascuna. E sappiate che tutte le cose che hanno cominciamento, cioè che furo fatte d’alcuna materia, sì aranno fine. Ma quelle che furon fatte di niente, non aranno fine. E sopra questa3 quarta maniera e l’officio della [p. 28 modifica]natura4, è Dio sovrano padre; che egli è creatore, ed ella è creatura; egli è senza cominciamento, ed ella con cominciamento; egli è comandatore, ed ella ubbidisce; egli non averà mai fine, ed ella finirà con tutto il suo lavoro; egli è del tutto potente, ed ella non ha potenza se non quella che Dio le ha data; egli sa tutte le cose passate e presenti e quelle che debbono essere, ed ella non sa se non quelle che egli le mostra; egli ordinò il mondo, ed ella eseguisce il suo ordinamento. E così potemo vedere5 e conoscere che ciascuna cosa è sommessa6 a sua natura.

E non pertanto chi7 tutto fece e tutto creò, e’ puote rimutare e cambiare il corso di natura per divino miracolo, sì come fece nella gloriosa Vergine Maria, che concepette il Figliuolo di Dio senza conoscimento carnale, e fu vergine e pura dinnanzi e dappoi. Ed egli medesimo resuscitò da morte come a lui piacque8. Questi ed altri divini miracoli non sono contra natura.

E se alcuno dicesse che Dio ordinò certo corso alla natura, e poi fece contro al corso, e rimutò [p. 29 modifica]suo primo volere9, dunque non è egli permanevole; io gli dirò, che natura non ha che fare nelle cose che Dio si serbò in sua podestate, chè sempre ebbe il Padre in volontade lo nascimento, la passione e la morte10 e la resurrezione del suo Figliuolo11.


  1. Le stampe due, corretto col t III. Poi corretto terza, in quarta, col t quarte, e col buon senso, ricordando le quattro maniere di creazione dette nel capitolo precedente.
  2. Corretto vivere in cominciare, col t commencier. Nascere qui si contrappone a morire, cominciare a finire. Vivere è superfluo. Lo spiega meglio di poi.
  3. L’errata lezione e sopra questa materia e sopra l’ufficio della natura, fu corretta col t et sor ceste quarte maniere est l’office de nature. Parla di maniera di creare, anche al principio del capitolo.
  4. Il t qui est maires de son verai pere: il est creators etc.
  5. Il vedere è aggiunto dal Giamboni.
  6. Corretto commessa in sommessa col t soumise.
  7. Corretto che in chi col t cil qui, e col senso.
  8. Come a lui piacque, è aggiunto dal traduttore.
  9. Il t ha di più et se il remue talent, dont n’est il mie permenables.
  10. Il t ha di più si comme elle avint. Una variante aggiunge et noz croionz.
  11. La natura, che è nella stampa dopo morte, eliminata perchè manca al t ed è fuor di luogo.