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natura1, è Dio sovrano padre; che egli è creatore, ed ella è creatura; egli è senza cominciamento, ed ella con cominciamento; egli è comandatore, ed ella ubbidisce; egli non averà mai fine, ed ella finirà con tutto il suo lavoro; egli è del tutto potente, ed ella non ha potenza se non quella che Dio le ha data; egli sa tutte le cose passate e presenti e quelle che debbono essere, ed ella non sa se non quelle che egli le mostra; egli ordinò il mondo, ed ella eseguisce il suo ordinamento. E così potemo vedere2 e conoscere che ciascuna cosa è sommessa3 a sua natura.

E non pertanto chi4 tutto fece e tutto creò, e’ puote rimutare e cambiare il corso di natura per divino miracolo, sì come fece nella gloriosa Vergine Maria, che concepette il Figliuolo di Dio senza conoscimento carnale, e fu vergine e pura dinnanzi e dappoi. Ed egli medesimo resuscitò da morte come a lui piacque5. Questi ed altri divini miracoli non sono contra natura.

E se alcuno dicesse che Dio ordinò certo corso alla natura, e poi fece contro al corso, e rimutò

  1. Il t qui est maires de son verai pere: il est creators etc.
  2. Il vedere è aggiunto dal Giamboni.
  3. Corretto commessa in sommessa col t soumise.
  4. Corretto che in chi col t cil qui, e col senso.
  5. Come a lui piacque, è aggiunto dal traduttore.