Il Tesoro (Latini)/Libro I/Capitolo LVI

Capitolo LVI. Di Esdras profeta

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo LVI. Di Esdras profeta
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Capitolo LVI.


Di Esdras profeta1.


Esdras vale tanto a dire, quanto edificatore2 [p. 138 modifica]di Ierusalem, e molti dicono che egli ebbe nome Malachiel, cioè a dire angelo di Dio.

Egli fu sacerdote e profeta. Egli acconciò le storie della santa Scrittura, e fu il secondo uomo che diè la legge alla gente3 dopo Moises. Egli rinnovellò la legge del vecchio Testamento ch’era stata arsa per li Caldei al tempo che’ Giudei erano in prigione in Babilonia4. Egli trovò le5 lettere degli Ebrei e figurolle, e insegnò loro a scrivere per diritto verso, e lasciare lo sinistro6. Chè prima iscrivevano ora innanzi ora indietro, sì come fanno li buoi che arano la terra.

Egli rimenò il popolo d’Israel di cattivitade7, e fece rifare Ierusalem, e quivi è seppellito.


Note

  1. Corretto Eforas delle stampe, in Esdras col t e coi mss. Ambr. e Vis.
  2. Il t edefiemenz. Il ms. Vis. dificamento.
  3. Alla gente, manca al t ed al ms. Vis.
  4. Il t au tens de la chaitivoison. Il ms. Vis. al tempo de la gattivigione.
  5. Il t il trova les figures des letres as Ebreus. Così anche il ms. Vis.
  6. E lasciare lo sinistro, manca al t ed al ms. Vis.
  7. Bono aggiunge di cattivitade.