Il Tesoro (Latini)/Libro I/Capitolo LIV

Capitolo LIV. Di Tobia

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo LIV. Di Tobia
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Capitolo LIV.


Di Tobia.


Tobia1 vale tanto a dire, quanto bene di Dio, e fu del lignaggio di Neptalim2, e nacque della terra di Chial della regione3 di Galilea.

Salmanasar lo prese, perciò fu egli cacciato4 in della città di Ninive. Egli fu giusto in tutte cose. Egli dava ciò che poteva5 ai poveri, e ai [p. 136 modifica]prigioni. Egli seppelliva li morti con le sue mani. Poi acciecò per sterco di rondine, che gli venne negli occhi; ma in fine Dio gli rendè la veduta, da ivi a dieci anni, e diègli grande ricchezza. E quando fu morto6, fu seppellito in Ninive.


Note

  1. Bono ommise li prophetes, come al capitolo LI, forse temendo che l’etimologia si intendesse del vocabolo profeta, anzi che del nome Tobia. Il ms. Vis. Tobia profeta.
  2. Il traduttore ommise et fu filz Ananie, de la lignie de Nephtalim etc. Il ms. Vis. concorda col t.
  3. Corretto della regione, in luogo delle regioni, come leggono le stampe, col ms. Vis. e col t de la region de Galilée.
  4. Corretto della in in della col ms. Vis. e col t por ce demora il en essil en la citè de Ninive.
  5. Brunetto più generoso di Bono, scrisse ce que il avoit. Il ms. Vis. è conforme al t.
  6. Bono aggiunge quando fu morto, spaventato ancora delle carneficine dei manigoldi registrate poco sopra.