Il Tesoro (Latini)/Illustrazioni al Libro II/Capitolo XXXI

Illustrazioni al Libro II - Capitolo XXXI

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Illustrazioni al Libro II - Capitolo XXXI
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Capitolo XXXI.


In questo capitolo il maestro scrive due volte: Raison comment. La prima volta il Giamboni traduce, com’è ragione, e passa. La seconda: Ragione come lo fuoco etc. ed intralcia il periodo. Corressi: Ragione come: Lo fuoco etc. La correzione è del Sorio, che discorre così: «Questa frase ad intenderla, è da por mente che nel sistema scolastico delle questioni teologiche, provata la verità teologica con le varie ragioni dell’autorità scritturale e tradizionale, quando si soggiunge la ragione cavata dall’umano intelletto, non si può che illustrare la verità con qualche paragone comunemente parlando, e perciò si suol dire così: Ratio; e poi si suol cominciare: Quomodo etc. Così fa eziandio ser Brunetto, illustrando le verità ch’egli dice, con qualche paragone. Ed assai delle volte ci sono anche in filosofia alcune verità così chiare, che, come gli assiomi, a volerle provare si oscurano; e le ragioni così dirò inquisitive della verità, e non puramente dichiarative, non riescono che sottigliezze e sofisticherie. Questa [p. 400 modifica]ragione il nostro maestro la chiama Come, a significarla illustrativa.»

Nel libro VI questo Ragione come, è sempre tradotto: Verbigrazia: ed è la illustrazione migliore della frase scolastica.

Nel Tesoro reggiamo poi distinto: Ragione come (Ratio quomodo) cioè illustrativa. da Ragione perchè (Ratio quod, ovvero Ratio quia) cioè dimostrativa. Ratio quia, dimostra a posteriori, dagli effetti:


State contenti, umana gente, al quia


Ancora sul Capitolo XXXI.


Anche la dottrina di questo capitolo è nel Tesoretto, capitolo V.

     Da poi al suo parvente
Si creò di neente
     Una grossa matera,
Che non avea manera,
     Nè figura, nè forma;
Ma si fue di tal norma,
     Che ne potea ritrare
Ciò che volea formare.

Postilla del Sorio:

Questa dottrina, già ripetuta nel libro I capitolo X è tutta di s. Tommaso, II Sentent. Distinct. 12. [p. 401 modifica]Quaes. I art. 2. Utrum omnia sint creata simul et distincta per species. Ivi leggesi anche: Nec in distinctione rerum attendendum esse ordinem temporis, sed naturae, et doctrinae. Naturae, sicut sonus praecedit cantum natura, sed non tempore.


Ancora sul Capitolo XXXI


Il maestro Brunetto deduce le etimologie coll’orecchio, anzichè coll’intelletto. Deriva Elemento da hyle. Cicerone invece scriveva: Ergo illa initia, ut a graeco vertam, elementa dicuntur (I Acad. 7). Deduceva il nome dall’inusitato έλω, invece di έιλω, volvo. Del resto vedemmo ser Brunetto cavare Bretagna da Brutus: Pistoia da peste, e pistolenza: Mosè, equivalente ad acqua: Pietro, equivalente a conoscente: Paolo, equivalente a meraviglioso. Il più bello vedremo poi.