Il Tesoro (Latini)/Illustrazioni al Libro II/Capitolo XXX
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Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
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Capitolo XXX.
Questa dottrina può riscontrarsi in molti luoghi delle opere di Dante. Senza ripetere i versi citati sopra; la figliazione della natura da Dio, e dell’arte dalla natura, da Brunetto accennata anche altrove, e perfino l’imagine del fabbro e del martello, è cantata in questi:
Filosofia, mi disse, a chi l’intende
Nota non pure in una sola parte
Come natura lo suo corso prende
Dal divino intelletto e da su’ arte,
E se tu ben la tua fisica note,
Tu troverai non dopo molte carte
Che l’arte vostra quella, quanto puote
Segue, come ’l maestro fa ’l discente
Sì che vostr’arte a Dio quasi è nipote
(Inf. XI)
Lo moto e la virtù dei santi giri,
Come dal fabbro l’arte del martello
Da’ beati motor convien che spiri.
(Par. II)
Questa è dottrina di s. Tommaso, II Sententiae Distinct. 12. Quaest. I. artic. 1.
Ancora sul Capitolo XXX.
Nel Tesoretto, capitolo IX, è ripetuta questa dottrina, mettendola in bocca alla Natura:
Altresì tutto ’l mondo E tutta lor discordia |