Il Libro dei Re - Volume I/Introduzione/III
Questo testo è completo. |
◄ | Introduzione - II | Introduzione - IV | ► |
III. Creazione del mondo.
(Ed. Calc. p. 2-3).
Da principio convien che gli elementi
E lor natura tu comprenda. E sappi
Che Iddio dal nulla ogni creata cosa
110Trasse a principio, per che in tutto, ovunque,
Si palesasse il suo poter. Fûr quattro
Quei che venner da Lui primi elementi,
Senza tempo da Lui, senza fatica
Alla vita prodotti. Uno è il fiammante
115Fuoco che sale al ciel; stanno nel mezzo
L’acque con l’aria, e all’elemento quarto
Ch’è questa oscura terra, alto sovrastano.
Quando, a principio, si levò il possente
Fuoco e avventò le tortüose lingue,
120Da tal cocente ardor nacque secchezza.
Quand’ei quietò, freddo sorvenne, e il freddo
Ingenerò madido umor. Ma quando
Gl’indomiti elementi ebbero un loco
Trovato a lor convenïente, a questa
125Terrena stanza dier principio. Ancora
Si mescolâr lor mobili nature,
E parvenze novelle e d’ogni specie
Dovunque pullulâr. Mostrossi allora
Questo ciel roteante che novelle
130Meraviglie rivela a quando a quando,
E tosto dominâr sette pianeti
Tutti dell’anno i mesi, al loco suo
Ponendosi ciascun. Su in cielo allora
Governo si mostrò di umane cose
135Per giustizia e favor; ne ottiene il saggio,
Qual si convien, nobile frutto in dono.
Ma i cieli intanto, insiem fra lor congiunti,
Poi che l’ordine lor fu posto in alto,
Mossero in giro bellamente, e questa
140Umile terra co’ suoi vasti mari,
Con le montagne sue, con le pianure,
Con le sue valli, nello spazio apparve
Come fulgida lampa. Alto si ergeano
I monti sovrastanti, e dentro ai fiumi
145Spumavan l’acque, ed ogni pianta, ogni erba,
Alta salìa con rigoglioso fusto.
Ma questa terra in loco alto e sovrano
Non ebbe sede, e parve un negro punto,
Un punto negro e fosco. In ciel frattanto
150Lor meraviglie le rotanti stelle
Svelâr concordi, e su la terra ombrosa
Piovvero in copia i rai. Così montava
Eternamente il fuoco, eternamente
Così l’acque scendean, così dintorno
155A questa terra si movea la lampa
Del sole infaticato. E l’erbe ancora,
Con molti alberi e piante, uscîr spuntando,
Che sotterra, dal Fato, a lor fu posto
Primo principio. Crescono, e sol questa
160Hanno forza e vigor, nè camminando
Vanno dovunque in ogni parte, come
I viventi quaggiù. Ma poichè apparvero
Gli animanti alla terra, essi le verdi
Erbe si fean dominio. E non fu dato
165Entro all’umido suol, come a le piante.
Fonte e principio di lor vita (a questo
Badar conviensi con intento core):
Cercan di qua di là cibo e riposo,
Loco al sonno propizio, e compimento
170Di lor voglie alla vita, e non favella
Posseggono o ragion, nè d’intelletto
Braman la luce, ma di foglie e d’erbe
Nutricando si van, di rovi agresti,
Nè dell’opere lor l’esito intendono
175Se buono o tristo. Adorazione Iddio
Da lor non cerca, ma ogni lor virtude
Nascosta non lasciò, tanto è possente
E sapïente e giusto. — Esito estremo
È tal dell’opre di quaggiù; ma niuno
180Ben lo conosce, o manifesto o ascoso.