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Primo principio. Crescono, e sol questa
160Hanno forza e vigor, nè camminando
Vanno dovunque in ogni parte, come
I viventi quaggiù. Ma poichè apparvero
Gli animanti alla terra, essi le verdi
Erbe si fean dominio. E non fu dato
165Entro all’umido suol, come a le piante.
Fonte e principio di lor vita (a questo
Badar conviensi con intento core):
Cercan di qua di là cibo e riposo,
Loco al sonno propizio, e compimento
170Di lor voglie alla vita, e non favella
Posseggono o ragion, nè d’intelletto
Braman la luce, ma di foglie e d’erbe
Nutricando si van, di rovi agresti,
Nè dell’opere lor l’esito intendono
175Se buono o tristo. Adorazione Iddio
Da lor non cerca, ma ogni lor virtude
Nascosta non lasciò, tanto è possente
E sapïente e giusto. — Esito estremo
È tal dell’opre di quaggiù; ma niuno
180Ben lo conosce, o manifesto o ascoso.

IV. Creazione dell’uomo.

(Ed. Calc. p. 3-4).


     Se da ciò più in là scorri, ecco tu vedi
Che l’uomo apparve; ogni secreto allora
La chiave sua rinvenne. Alto ei si leva,
Qual cipresso, del capo, ed ha favella
185Dolce e piacente ed intelletto a molte
Cose pronto e ordinato. E poi che molto
Senno accoglie in suo cor, molto consiglio
E acuto ingegno, prestangli dovunque
Obbedïenza le selvagge belve,