Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/VII - Come fa il sol delle dorate stelle
![]() |
Questo testo è stato riletto e controllato. | ![]() |
◄ | Alcuni Fragmenti delle Rime - VI - Cantar il biondo, crespo crine e quella | Alcuni Fragmenti delle Rime - VIII - I' volli, Donna, giá contarvi a pieno | ► |
VII.
Le compagne della Mencia guardano a lei, come i minori pianeti guardano al sole.
Come fa il sol delle dorate stelle,
E della bella aurora, quando appare,
Così delle compagne i’ vidi fare
Quella, ch’è bella più dell’altre belle.4
Rivolte al vago viso stavan quelle
Sovra due carri aurati a contemplare
Quel dolce paradiso, che mostrare
Ci suol Amor ascoso in le fiammelle.8
Ma come que’ begli occhi a me rivolse,
Ratto un splendor si vide uscirne fora,
Ch’ogni altra luce a tutto ’l mondo tolse.11
E vinto il ciel da tanta grazia allora.
In pioggia pien d’invidia si risolse,
E più che mai s’adira, e piange ancora.14
Note
Vv. 1-2. Dorate stelle, bella aurora, ad ogni sostantivo l’aggettivo convenzionale, potremmo dire tradizionale di questa rimeria cinquecentesca a frasi, se non sempre a rime, obbligate.
V. 4. Bella, belle. È l’aggettivo più usato, diremmo anzi abusato, dal Bandello. Pochi sono i componimenti nei quali non ricorra: e uno ve n’ha, il son. LXVIII, in cui è profuso quasi in ogni verso.
Vv. 9-14. Questa potenza d’amore, che risfolgora negli occhi della donna, che abbaglia di sua luce l’amante, e offusca ogni altro splendore del mondo; e l’invidia del cielo per un cotanto tesoro; e altri consimili effetti appartengono al copioso formulario della lirica amorosa petrarchesca: il nostro poeta ce ne offrirà, via via, saggi a dovizia. Anche Dante, del resto, fa che il cielo invidii alla terra, Beatrice. Il concetto è già nel Petrarca: «C’han fatto mille volte invidia al sole», Canz., CLVI, v. 6.