Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/CXXXI - Grazia non ebbi mai d'ornar la fronte
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CXXXI.
Credette il Bandello di bere al fonte dei poeti: non ne dedusse inspirazione d'amore, ma veleno.
Grazia non ebbi mai d’ornar la fronte
Del verde alloro, o ber di quel liquore,
Che fe’ Pesago con sì largo umore,
4Quando ferì del piede il sacro monte;
Ma pur bramoso di far chiare, e conte
L’alte virtuti, il pregio, e ’l rar valore
Di quella, che mi dà per Donna Amore,
8Gustai in fallo l’Acidalio fonte.
Lasso! che ’n vece d’acqua ardente fiamma
Trovai nel dolce, e velenoso rivo,
11Ond’arser queste membra in poco d’ora.
Così le pene mie cantando scrivo,
Non le lodi di quella, che m’infiamma,
Ove con Smirna, Manto debil fora.
Note
V. 1. Grazia, non ottenni mai il favore di poter coronarmi del poetico alloro.
V. 3. Pegaso, largo umore, copiosa onda, cfr. son. XVII, v. 3, nota.
V. 8. Acidalio fonte, dove si bagnavano le Grazie.
V. 11 Onde, per cui. Verso ben cadenzato.
V. 12. Anche questo è verso ben riuscito, grazie forse allo stampo dantesco dei due emistichii: «Così l’animo mio...», Inf., I, v. 25; «...che cantando varca», Parad., II, v. 3. Scrivo e descrivo in versi, cantando, non già le lodi, ma le pene, ecc.
V. 14. Smirna, Manto, Omero e Virgilio, cfr. son. XVII, v. 6.