Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/CXCII - Qual luogo avrai, magnanimo signore
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CXCII.
Celebra un giovine magnanimo, che dà di sè mirabili prove nell’esercizio dell’armi.
Chi sia costui svelò il Mandalari ripubblicando il sonetto in Nuova Antologia, l. cit., con la dedica al «Molto ill. et valoroso Capitano il Sig. Conte Claudio Rangone» quale egli rinvenne nell’autografo bandelliano nella Biblioteca Estense di Modena (raccolta Campori). Claudio Rangone da Modena è noto «uom d’armi che prese parte nel 1526 agli ordini del conte Guido Rangone, governatore generale dell’esercito della Chiesa — annota il Mandalari medesimo — a quella inutile e non ancor bene chiarita dimostrazione armata della Lega Santa promossa e affrettata da Clemente VII. Egli è anche noto per l’amicizia che ebbe con gli scrittori del tempo, ad es. coll’Aretino al quale inviava botti di vino in cambio delle opere sue. Alle rime del Bandello il Rangone presta volentieri orecchio come si vede nella dedica della novella del Nostro a lui dedicata (I-43). Molto probabilmente, conclude il Mandalari, quando il Bandello scrisse questo sonetto, era già devoto alla Lega Santa, ne’ dintorni di Milano».
Qual luogo avrai, magnanimo Signore,
Tra gloriosi ed immortali Eroi
Se giovanetto ancor li fatti tuoi
4Ti dan dell’armi il principal onore?
E qual mai stile fia, che ’l tuo valore
Agguagli, e spieghi quanto vali e puoi,
Se dalli nostri fino ai liti Eoi
8Traluce il sol del chiaro tuo splendore?
Non sperar dunque alli tuoi merti uguale
Luogo fra noi, che su nel ciel a canto
11A Marte il seggio tua virtù ti dona.
Nè sia poeta alcun che stenda l’ale
Presso al tuo volo, ch’ei s’innalza tanto,
14Che dietro lascia Cirra ed Elicona.
Note
V. 7. Eoi, lidi orientali, da Eos, l’Aurora.
V. 14. Cirra ed Elicona, i due gioghi di Parnaso, come già annotammo precedentemente.