I Caratteri/I caratteri morali/La vigliaccheria

I caratteri morali - La vigliaccheria

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Teofrasto - I Caratteri (Antichità)
Traduzione dal greco di Goffredo Coppola (1945)
I caratteri morali - La vigliaccheria
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25.

LA VIGLIACCHERIA

La vigliaccheria parrebbe essere in verità paurosa pusillanimità1, e il codardo cotal uomo che navigando crede i promontori esser fuste corsare, e se c’è maretta domanda se non sia iniziato2, e al pilota che guarda il cielo3 chiede se tien la rotta4 e che cosa gli sembri del cielo, e intanto dice a chi gli siede allato che ha paura per un sogno ch’egli ha fatto, e spogliatosi della camiciuola la dà al paggio, e scongiura che lo sbarchino a terra5. E trovandosi poi in campo tra i fanti chiama a sé quelli che [p. 124 modifica]escono a portar soccorso6, e vuole che anzitutto si fermino a guardare tutt’intorno, e dice che è difficile riconoscere chi siano i nemici. E se ode clamor di pugna e vede cader dei combattenti, corre verso la tenda dicendo a quelli che gli sono accanto d’aver dimenticato, per la fretta, di prender la spada, e, mandatone fuori l’ordinanza7 a veder dove siano i nemici, nasconde la spada sotto il cuscino, e poi, per ricercarla8, ci perde molto tempo. E se vede trasportarsi ferito9 uno degli amici gli corre incontro ed esortatolo ad aver coraggio lo porta sulle sue spalle10, e si pone a curarlo e a nettargli la piaga, e sedutoglisi accanto scaccia le mosche dalla ferita, e qualunque cosa egli fa pur di non affrontare il nemico. E se il trombettiere suona all’assalto, egli seduto nella tenda grida: Va’ sulla forca!11 Non me lo lascerai prender sonno col tuo frequente strombettare. E poi tutto pieno del sangue dell’altrui ferita si fa incontro a quelli che ritornano dalla battaglia, e racconta come se avesse affrontato un rischio: Son riuscito a salvare uno degli amici. E introduce a visitare l’infermo quei del suo borgo e rione, e a ognuno di essi racconta che egli solo sulle sue braccia se l’è portato dentro la tenda.

Forse sarebbe meglio «smaccata pusillanimità» senz’altro, traducendo ἔμφοβος con «smaccata».

Si credeva generalmente che gli iniziati ai misteri fossero uomini probi e perciò protetti dagli dèi.

Credo che debbasi leggere ἀνακύπτοντος secondo la correzione di Ussing: il codice V ha ἀνακύπτων; i codici più recenti hanno ἀνακύπτοντος. Se leggessimo come propone V, tradurremmo: «e levando gli occhi al cielo, chiede al pilota»; se come propongono gli altri codici, dovremmo intendere: «e al pilota che cambia rotta...». Invece Teofrasto ci presenta il codardo proccuparsi dei minimi cenni e segni ch’egli scorga sul viso del pilota.

Letteralmente «camminare in mezzo», evitando gli scogli e le coste troppo pericolose.

Vorrebbe subito sbarcare, e non più affrontare il mare, così forte è la paura sua per la tempesta imminente. [p. 125 modifica]Leggo καὶ στρατευόμενος δὲ πεζῆι τοὺς ἐκβοηθοῦντας προσκαλεῖν. Nota però che πεζῆι è lezione di V.

Non si tratta di un soldato qualunque: si tratta di un uffiziale. Tutti i tipi che Teofrasto descrive appartengono alla classe media, se non addirittura all’aristocrazia.

ὡς ζητῶν letteralmente significa «come a ricercarla» cioè a dire «fingendo di ricercarla».

È medio il participio e non passivo, come qualcuno mostra d’intendere

Letteralmente «presolo sulle spalle lo porta». Credo però sia da intendere «sulle spalle» e non «sotto il braccio».

Sarebbe in verità: «Va’ ai corvi».


Note

  1. [p. 132 modifica]Forse sarebbe meglio «smaccata pusillanimità» senz’altro, traducendo ἔμφοβος con «smaccata».
  2. [p. 132 modifica]Si credeva generalmente che gli iniziati ai misteri fossero uomini probi e perciò protetti dagli dèi.
  3. [p. 132 modifica]Credo che debbasi leggere ἀνακύπτοντος secondo la correzione di Ussing: il codice V ha ἀνακύπτων; i codici più recenti hanno ἀνακύπτοντος. Se leggessimo come propone V, tradurremmo: «e levando gli occhi al cielo, chiede al pilota»; se come propongono gli altri codici, dovremmo intendere: «e al pilota che cambia rotta...». Invece Teofrasto ci presenta il codardo proccuparsi dei minimi cenni e segni ch’egli scorga sul viso del pilota.
  4. [p. 132 modifica]Letteralmente «camminare in mezzo», evitando gli scogli e le coste troppo pericolose.
  5. [p. 132 modifica]Vorrebbe subito sbarcare, e non più affrontare il mare, così forte è la paura sua per la tempesta imminente.
  6. [p. 133 modifica]Leggo καὶ στρατευόμενος δὲ πεζῆι τοὺς ἐκβοηθοῦντας προσκαλεῖν. Nota però che πεζῆι è lezione di V.
  7. [p. 133 modifica]Non si tratta di un soldato qualunque: si tratta di un uffiziale. Tutti i tipi che Teofrasto descrive appartengono alla classe media, se non addirittura all’aristocrazia.
  8. [p. 133 modifica]ὡς ζητῶν letteralmente significa «come a ricercarla» cioè a dire «fingendo di ricercarla».
  9. [p. 133 modifica]È medio il participio e non passivo, come qualcuno mostra d’intendere
  10. [p. 133 modifica]Letteralmente «presolo sulle spalle lo porta». Credo però sia da intendere «sulle spalle» e non «sotto il braccio».
  11. [p. 133 modifica]Sarebbe in verità: «Va’ ai corvi».