Pagina:Teofrasto - I Caratteri.djvu/132


teofrasto

escono a portar soccorso6, e vuole che anzitutto si fermino a guardare tutt’intorno, e dice che è difficile riconoscere chi siano i nemici. E se ode clamor di pugna e vede cader dei combattenti, corre verso la tenda dicendo a quelli che gli sono accanto d’aver dimenticato, per la fretta, di prender la spada, e, mandatone fuori l’ordinanza7 a veder dove siano i nemici, nasconde la spada sotto il cuscino, e poi, per ricercarla8, ci perde molto tempo. E se vede trasportarsi ferito9 uno degli amici gli corre incontro ed esortatolo ad aver coraggio lo porta sulle sue spalle10, e si pone a curarlo e a nettargli la piaga, e sedutoglisi accanto scaccia le mosche dalla ferita, e qualunque cosa egli fa pur di non affrontare il nemico. E se il trombettiere suona all’assalto, egli seduto nella tenda grida: Va’ sulla forca!11 Non me lo lascerai prender sonno col tuo frequente strombettare. E poi tutto pieno del sangue dell’altrui ferita si fa incontro a quelli che ritornano dalla battaglia, e racconta come se avesse affrontato un rischio: Son riuscito a salvare uno degli amici. E introduce a visitare l’infermo quei del suo borgo e rione, e a ognuno di essi racconta che egli solo sulle sue braccia se l’è portato dentro la tenda.

Forse sarebbe meglio «smaccata pusillanimità» senz’altro, traducendo [testo greco] con «smaccata».

Si credeva generalmente che gli iniziati ai misteri fossero uomini probi e perciò protetti dagli dèi.

Credo che debbasi leggere [testo greco] secondo la correzione di Ussing: il codice V ha [testo greco]; i codici più recenti hanno [testo greco]. Se leggessimo come propone V, tradurremmo: «e levando gli occhi al cielo, chiede al pilota»; se come propongono gli altri codici, dovremmo intendere: «e al pilota che cambia rotta...». Invece Teofrasto ci presenta il codardo proccuparsi dei minimi cenni e segni ch’egli scorga sul viso del pilota.

Letteralmente «camminare in mezzo», evitando gli scogli e le coste troppo pericolose.

Vorrebbe subito sbarcare, e non più affrontare il mare, così forte è la paura sua per la tempesta imminente.


124