I Caratteri/I caratteri morali/La scontentezza

I caratteri morali - La scontentezza

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Teofrasto - I Caratteri (Antichità)
Traduzione dal greco di Goffredo Coppola (1945)
I caratteri morali - La scontentezza
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17.

LA SCONTENTEZZA

È la scontentezza un lagnarsi oltre il convenevole di quel che ci è stato dato, e il piagnucolone῏῏1 è cotal uomo che mandandogli l’amico parte del desinare dice a chi gliela porta: Per non darmi un po’ di brodo e di vinello non mi ha invitato a pranzo; e mentr’è baciato e ribaciato dalla sua amante: Mi maraviglio, dice, che mi baci così di cuore2; e se la piglia con Zeus non perché piove, ma perché piove troppo tardi. E se trova per via una borsetta dice: Un tesoro vero io non l’ho trovato mai; e se ha comprato a buon prezzo uno schiavo anche dopo aver molto pregato il venditore di cederglielo3, Resto stupito, dice, che l’ho comprato sano a questo prezzo. E a chi gli dà la lieta notizia: T’è nato un figlio maschio, risponde: Se tu vi aggiungi che se n’è andata la metà della sostanza, dirai il vero4. E vinta una causa a pieni voti si lamenta con chi ha compilato la comparsa5 perché ha tralasciato molti argomenti favorevoli6. E se gli amici hanno raccolto una somma per aiutarlo7, e l’un d’essi dica: Sta’ allegro; egli ribatte: E come? bisogna pur che restituisca a ognuno il suo danaro, e che oltracciò io vi debba gratitudine come se avessi ricevuto benefizio. [p. 111 modifica]

C’era il cosiddetto «logografo» che scrive comparsa, la quale era poi letta dalla parte.

Traduco cosí τῶν δικαίων, che sono per appunto i motivi che in questo caso sarebbero giovati alla difesa.

La colletta che si faceva fra amici per aiutarne un altro, senza obbligo di interessi ma con l’obbligo della restituzione della somma, chiamavasi ἔρανος.

  1. Piagnucolone è chi si lamenta d’ogni minima cosa e trova a ridir su tutto con querimonie, lagnosamente.
  2. In greco καὶ ἀπὸ τῆς ξυχῆς ma καί è intensivo e dunque in latino sarà ex ipso corde. Anche l’οὕτω, «così», è intensivo.
  3. «Di cederglielo» non c’è nel greco, ma noi l’abbiamo aggiunto per più chiarezza.
  4. Un figlio maschio era considerato un regalo della fortuna, e documenti papiracei dell’Egitto greco-romano hanno rivelato che spesso le femine appena partorite erano esposte. Il nostro piàgnone non si rallegra neppur per tanto, e pensa al danaro che dovrà spendere per allevar suo figlio.
  5. [p. 119 modifica]C’era il cosiddetto «logografo» che scrive comparsa, la quale era poi letta dalla parte.
  6. [p. 119 modifica]Traduco cosí τῶν δικαίων, che sono per appunto i motivi che in questo caso sarebbero giovati alla difesa.
  7. [p. 119 modifica]La colletta che si faceva fra amici per aiutarne un altro, senza obbligo di interessi ma con l’obbligo della restituzione della somma, chiamavasi ἔρανος.

Note