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i caratteri morali


C’era il cosiddetto «logografo» che scrive comparsa, la quale era poi letta dalla parte.

Traduco cosí [testo greco], che sono per appunto i motivi che in questo caso sarebbero giovati alla difesa.

La colletta che si faceva fra amici per aiutarne un altro, senza obbligo di interessi ma con l’obbligo della restituzione della somma, chiamavasi [testo greco].

    spesso le femine appena partorite erano esposte. Il nostro piàgnone non si rallegra neppur per tanto, e pensa al danaro che dovrà spendere per allevar suo figlio.

18.


LA DIFFIDENZA

È la diffidenza un sospettar male di tutti1, e il diffidente cotal uomo che se manda il servo a far la spesa ne manda poi un altro che s’informi quanto pagò; e il danaro se lo porta con sé, e a ogni chilometro si ferma a ricontarlo quant’è2. E quand’è a letto domanda a sua moglie se ha chiuso a chiave la cassapanca, se la credenza è allucchettata, e se è stato infilato il catenaccio nella porta di casa; e se ei dice di sì, nullameno egli si alza nudo dal letto, e, accesa la lucerna, scalzo corre qua e là a ispezionare, e pur così stenta a prender sonno3. E a quelli che gli debbono danaro richiede i frutti alla presenza di testimoni, affinché non si possano buttare alla negativa; ed è capace di dare il vestito4 non a chi lavora meglio, ma quando ci sia un buon garante dello smacchiatore5. E se uno viene a chiedergli dei bicchieri, anzitutto non li dà6, ma se poi è un amico di casa o parente stretto li presta solo dopo averci fatto un segno a fuoco e pesatoli e quasi quasi alla presenza di un garante7. E al paggio che l’accompagna dà ordine di non camminargli dietro


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