XXI — Da Castiglione alla Rocca di Civitella

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XXI — Da Castiglione alla Rocca di Civitella
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Da Castiglione alla Rocca di Civitella

Da Castiglione si prende la provinciale per Bologna, fino alla borgatella di Cà di Bigondi; poscia volgiamo a destra per l’altra strada rotabile comunale, e giungiamo al punto detto «Dominus Vobiscum».

Qui, una parola esplicativa di questa denominazione. — Tre cerri, che imitano l’atto del sacerdote nell’augurare ai credenti la pace di Dio, son l’origine di tal nome. Nel faggio di mezzo, v’ha un’immagine della Vergine, cui si prostrano i fedeli peregrinanti a Boccadirio.

Al Dominus vobiscum» abbiamo una biforcazione: a destra — per la grossa terra di Baragazza; a sinistra — la via rotabile pel paese di Sparvo.

Noi seguitiamo ques’ultima passando pel borgo «Cavaniccie» poco lontano da qui, a un podere detto «Sodi», prendiamo a destra per una discreta strada, che conduce anch’essa alla Badia Vecchia, onde a Pian del Voglio e Bruscoli. Arrivati a un certo punto, si devia, e prendiamo per la costa del monte che ne segna, quasi il dosso, la spina dorsale, se fosse possibile.

Dopo una lunga espettazione, ma dopo un [p. 127 modifica]cammino non faticoso, ci troviamo al di sopra della ròcca, quasi diruta, di Civitella.

Da questa parte, dessa non si vede, finchè non le siamo addosso, mentre da altre parti si scorge a grandi distanze. Si vede benissimo anche dalla via provinciale conducente in Toscana, per un buon tratto.

I ruderi ancora robusti e gagliardi non si presentano allo sguardo finchè non siamo loro dappresso, poichè l’antica ròcca siede sopra un ammasso di scogli, spinta, come un cuneo nell’alveo del fiume, isolata dal resto della montagna, e dalla natura, e dall’arte. Tra, le vetuste fortificazioni ed il fianco del poggio, per cui siamo discesi, havvi un avvallamento, ed io per osservazioni fatte, penso che questo sia artificiale, come è artificiale, il fossato a nord della rócca di Vernio, e la depressione che si nota pure a nord-est, alla ròcca di Cerbaia.

Domina la vallata, cui si erge a cavaliere; ivi il Setta descrive un’amplissima voluta, flagellando gli scogli su cui sede l’antico maniero, colle onde impetuose e sonanti.

A destra, abbiamo la foce del Gambellato, dalle acque limpide e fresche, dai pesci squisiti, scorrente in un’una stretta gola, che ricorda le forche caudine sannitiche. La ròcca vegliava ancora su questo passo.

A destra, su un’erma altura havvi Piazza Padella, antica munizione essa pure, la ròcca di Baragazza, divisa da noi dal Setta, e che dalla parte nostra, e da quella del Gambellato presenta precipizi, e una [p. 128 modifica]ripidissima ascesa, che pare quasi impossibile a vincersi1.

Dai muri che rimangono, sembra che il castello di Civitella fosse di forma esagonale: l’area occupata dai fabbricati, almeno quel che apparisce è di circa un 700 m. — La fortificazione si divideva in tre parti.

Superiormente havvi il torrione centrale, o maschio; poi il castello diviso in due sezioni.

Del torrione rimangono ancora le mura massiccie, in parte beninteso, alte un cinque metri, con due di spessore; la forma è quadrata e l’area interna è, sottosopra, di una trentina di m. q.

Civitella, in italiano, vale oppidulum, latino, e la chiamavano i nostri antenati — del resto anche il nome di Civitella ha non pochi riscontri in Italia.

Da quest’oppidulum, prese nome la vecchia abbadia, che era qui presso e si chiamò di Opleta, ed Oppieda2.

Civitella, era, a quanto sembra in potere dei malviventi, uomini di sangue e di corruccio, che sotto uno degli Alberti, Guidicello da Montecuccoli, avean posto loro nido selvaggio a Castiglione, all’antico Castiglione.

Ora le vecchie mura crollanti ricordano l’assedio che fu dato dai Bolognesi nel 1317 ed il loro [p. - modifica]Rasora [p. - modifica]MONTEPIANO, Panorama [p. 129 modifica]smantellamento. Dove un giorno il trovèro ed il menestrello modulavano sulla mandola e sul liuto la còbbola e la sirventa alle belle castellane, stormisce il vento, sibila il serpe; l’èdera tenace e i dumi e gli sterpi tengono il luogo dei serici drappi, degli aristocratici panneggiamenti!

Cadete, pure, vecchie mura, cadete! Foste strumento di servaggio, non di libertà; strumento di delitti e di ingiusto dominio; cadete, vecchie mura, cadete!3

Da Castiglione a Civitella, andata e ritorno, coll’agio desiderato di osservare, un tre ore circa.

Note

  1. I nostri bersaglieri, nelle ultime esercitazioni militari, che si dettero qui, non mancando alla vecchia fama, vinsero le stragrandi difficoltà.
  2. Si chiamò anche Abbadia oppiduli, ad oppidutela. V. Fignagnani. Pag. 2.
  3. Vittorio Fedeli. La ròcca di Cerbaia.