Guida della montagna pistoiese/Avvertenza

Avvertenza

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La montagna pistoiese

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AVVERTENZA


Colui che nell’estiva stagione brama di godere le fresche aure dei monti, sia che si rechi nella Svizzera o in altri somiglianti salubri recessi che in Italia pure non mancano, trova dovunque da fare acquisto di tante piccole Guide che lo allettano a visitare le amenità di quei luoghi. Non era egli conveniente che vi fosse una Guida anche per questi bei monti dell’Appennino pistoiese?

In quella parte di essi che propriamente chiamasi la Montagna, da qualche tempo è un convegno più numeroso di chi nella buona stagione la visita non solo, ma vi prende dimora. E ciò perchè vi trova da sodisfare al necessario ed all’utile della vita, e le forze vitali gli si ritemprano per una mite temperatura, per cibi salubri, per amene gite ira le varietà delle valli colte e selvose. Lo alletta quindi lo studio di quella Orografia, della varietà delle [p. 6 modifica] piante d’alto fusto, non che della flora; e infine se n’appaga il suo spirito, in mezzo a pacifici abitatori che parlano l'italico idioma sì sonante e sì puro; e quindi per la gran via nazionale che da Pistoia a Boscolungo le dà agevole accesso, e per altre provinciali aperte pe’ suoi dintorni, nell'andar visitando quelle antiche Castella, e quei luoghi che serbano tante storiche ricordanze.

Queste considerazioni ci sono state suggerite nel vedere l'interesse che le numerose famiglie forestiere, stabilite ora in Roma, Firenze ecc., prendono a cotesto bel distretto montuoso del Pistoiese, desiderose di trovarvi un dilettevole soggiorno durante i mesi più caldi d 1 estate, invece di recarsi altrove: e ciò anche per gli articoli pubblicati dalla stampa, segnatamente dalla Gazzetta d’Italia e dal Tourìste di Firenze, fra i quali bisogna notare la relazione indirizzata da un rispettabile inglese, il signor Somerset Burtschaell, al Signor Budden benemerito Presidente della Sezione Fiorentina del Club Alpino Italiano riguardo alle escursioni a Boscolungo di cui citiamo le seguenti parole:

«Nel percorrere ed esaminare più da vicino le diverse regioni d'Italia, ho dimandato più volte a me stesso perchè mai tonti forestieri ed italiani lasciassero ogni anno questo paese, per andare, al giungerò dell’estate, in cerca di un clima più fresco, mentre si potevano trovare nell'Italia stessa, ed a poca distanza delle sue grandi città, luoghi egualmente freschi e salubri. Ad una elevazione dai [p. 7 modifica] 600 ai 1200 metri, si può in generale avere in Italia un clima aggradevole nell' estiva stagione; e molti sono i luoghi lungo la catena dell'Appennino, dove i bisognosi di salute possono respirare un’aria pura e salubre, e godere ad un tempo belle e svariatissime scene della natura, e quali forse non trovansi che in pochi altri paesi dell’Europa.

«Non vi ha forse città più fortunata di Firenze a questo riguardo. Ma non so se sien molti gli abitanti della bella Toscana che amino di procurarsi il gradito passatempo di una passeggiata fra le amene foreste di abeti di Vallombrosa, o di poter ammirare l'infinita varietà delle Selve della Montagna e di Boscolungo.»

Per siffatte ragioni abbiamo impreso a pubblicare questa terza edizione della Guida sotto gli auspicii della Sezione del Club Alpino, di cui alcuni soci ci aiutarono già co’ i loro consigli; fra i quali l'egregio suo presidente insieme ad alcuni abitanti di San Marcello e di Cutigliano; fra cui notiamo il sig. Bartolomeo Cini, il sig. Luigi Biondi, il sig. Giuseppe Tonarelli, e il sig. Fontana segretario del comune di Cutigliano; corredandola di più ampie notizie, di alcune relazioni di speciale utilità ai turisti e alpinisti, di diverse vedute dei paesi e monumenti della montagna, disegnate dal vero dai pittori paesisti signori P. C. Guazzo e Luigi Bucco, come di una nuova carta topografica la più esatta e completa per cura del signor G. B. Rimini, segretario del Club Alpino di Firenze, ed eseguita dal signor G. [p. 8 modifica] rero topografo dell’Istituto Topografico militare.

Ponendo niente all’utile fisico e morale che ne ritraggon coloro che si danno a queste belle escursioni, non possiamo a meno di qui ripubblicare le nobili ed opportune parole che, volgendosi in special modo alla gioventù, pronunziava quell’illustre fondatore del Club Alpino, l’onorev. Comm. Quintino Sella, al banchetto del Congresso degli Alpinisti Italiani che ebbe luogo in Torino il 10 agosto 1874.


Brindisi alla Gioventù Italiana.


«Correte alle alpi, alle montagne (ei diceva), o giovani animosi, e vi troverete forza, bellezza, sapere e virtù.

«Il corpo vi si fa robusto. Vi trova diletto nello fatiche, vi si avvezza (ed è utile scuola) alle privazioni ed alle sofferenze. Tutto ciò è tanto più importante oggi, imperocchè si direbbe che ai maggiori sforzi intellettuali che per lo sviluppo della civiltà l’uomo debbe fare, sia da cercare il riposo in un corrispondente incremento di fisica attività.

«Nelle montagne troverete il coraggio per istillare i pericoli, ma vi imparerete puro la prudenza e la previdenza per superarli con incolumità. Uomini impavidi vi farete; lo che non vuol dire imprudenti ed imprevidenti. Ha gran valore un uomo che sa esporre la propria vita, e, pure esponendola, sa ricordarsi di tutte le ragionevoli cautele.

«Stupenda scuola di costanza sono poi le Alpi. [p. 9 modifica] I momentanei slanci non vi bastano per riuscire. Vuolsi saper durare, perdurare e soffrire. Si direbbe che tornava da una gita alpina il poeta che dettava:

Optatam qui voluti contingere metam
     Multa tulit puer, sudavit et alsit
.

«Anche la vostra lealtà ed onorabilità troverà incremento nelle Alpi. La fida e nobile solidarietà che fa sicuri, e conduce a salvezza gli alpinisti legati alla stessa corda nei passi pericolosi, non è senza effetto sul carattere. Si apprezza praticamente quanto grande sia il valore, e quanto grandi sieno gli effetti di una generosa fedeltà.

«Credete a me, giovani colleghi. Nelle circostanze difficili del vostro vivere vi parrà di essere ad una difficil salita. Un istante di viltà, d’imprevidenza perde tutto. Il coraggio, la previdenza, la costanza, la lealtà può farvi vincere ogni cosa. Vi accorgerete allora del gran valore morale educativo dell’alpinismo.

«Ma non ho finito. Qual è l’effetto del bello e del grande che tanto abbonda nelle nostre montagne?

«Mi ricordo di aver veduto qualche quarto di secolo fa un disegno di un predecessore del nostro collega Teia. Un ballerino stava congedandosi dalla ballerina, e questa gentilmente: «Monsieur, est ce que vous vous êtes amusé?» Ed il fiero isolano: «Mademoiselle, je ne danse pas pour m’amuser, mais pour perspirer.» [p. 10 modifica]

«Li abbiamo tutti veduti questi alpinisti che, pur di correre, nulla vedono, nulla guardano, sodisfattissimi la sera se hanno percorso un numero di chilometri spropositato; salito e disceso le migliaia di metri che quasi eccedono la potenza dinamica dell’uomo; felici poi se per giunta una mezza dozzina di volte si son trovati sul punto di rompersi il collo.

«Dichiaro che ho il più profondo rispetto per gli uomini di tal tempra, da durare, per esempio, una settimana in simile impresa. La forza va rispettata. E quando incontro questi uomini a grandi passi, con occhi come vaghi a guisa di chi non ha tempo di vedere, penso agli uomini fatali, ai popoli fatali che nulla li arresta.

«Ma negli Italiani, in generale predomina il sentimento. Si guarda, si riflette, e forse più di quel che convenga si fantastica.

«Ora vi ha nelle Alpi e nelle Montagne tanta profusione di stupendi e grandiosi spettacoli, che anche i meno sensibili ne sono profondamente impressionati.

«Il forte sentimento ben presto agisce sull'intelletto; sorge la curiosità, il desiderio di sapere le cose, e le cause delle cose lo quali si vedono. Non si cercherà la cagione di ciò che si vede ogni giorno; l'abitudine crea l'indifferenza: ma gli spettacoli, i fenomeni straordinari, cioè, che ordinariamente non si veggono, destano la curiosità e l'intelligenza umana, E così le montagne producono l’effetto dei [p. 11 modifica] lontani viaggi. Quante nozioni s’imprimono fortemente nella mente, quanto desiderio di sapere, quanti propositi, anzi bisogni, di studiare, e indagare, non si riportano dalle escursioni alpine!

«Quanti pensieri novelli si affollano alle vostre menti, comunque siate, naturalisti, artisti, filosofi, letterati, ed in genere uomini colti! Perfino concetti di tornaconto vi verranno nell’animo: ma non voglio ora entrare in quest’ordine d’idee.

«Nè basta. Il sentimento del bello e del grande, dopo avere agito sull’intelletto per quella misteriosa armonia che è tra le facoltà umane, opera sul morale.

«Fate l’esame di coscienza, alpinisti provetti. Non vi accadde mai che un pensier men debole venisse ad offuscarvi l’animo sopra una vetta alpina? Non si hanno ivi che generose aspirazioni verso il buono, la virtù, la grandezza. Io non so se un quadro di grande artista, lo scritto di un sapiente, un discorso di eloquente oratore possa produrre nell’animo umano impressioni così profonde e così elevate quanto lo spettacolo della natura sulle vette alpine. Si direbbe che il fatidico excelsior ci sia di guida nelle escursioni, così nel campo intellettuale e morale come nel fisico.

«Se io non vo errato, o signori, l’alpinismo, come combatte nell’ordine fisico le conseguenze della vita troppo sedentaria cui ci astringe l’odierna civiltà, così ci difende nell’ordine intellettuale e morale dai perniciosi effetti del soverchio culto [p. 12 modifica] degl’interessi materiali, che pure hanno oggi importanza grandissima.

«Fra le tribolazioni della vita vi sono talvolta momenti di sconforto, di sfiducia. Fate una buona salita alpina. Giunti su quelle vette esclamerete col poeta:


     Quale i fioretti dal notturno gelo
Chinati e chiusi, poichè il sol gl’imbianca
Si drizzan tutti aperti in loro stelo,
     Tal mi fec’ io di mia virtute stanca...


«Correte adunque alle Alpi e alle montagne, animosi giovani, che esse hanno grande valore edurativo sotto ogni riguardo».

Possano queste nobili e non meno utili riflessioni allettare ogni classe di persone a visitare la nostra bella Montagna, per la quale con tante maggiori notizie abbiamo impreso a ripubblicare questa Guida.

Giuseppe Tigri.