Grammatica italiana dell'uso moderno/Parte II/Capitolo XXIX. La preposizione.
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CAPITOLO XXIX
La preposizione.
§ 1. Preposizione (così detta perchè si prepone alle parole di complemento) è quella parola indeclinabile che accenna la relazione di dipendenza fra le parti del discorso in una proposizione complessa. P. es. vèngo da Firènze, vádo a mangiáre, crédo di far così, dimòro in Miláno, la cása di Piètro è bèlla.
Si dice proposizione complessa quella che alle parti principali costituenti la proposizione semplice (vedi Parte II, cap. xviii, § 2) aggiunge dei complementi, p. es. la virtù dei buòni condúce al ben fare anche le ánime degli scelleráti.
§ 2. Le principali relazioni di dipendenza fra due parti del discorso si riducono alle seguenti: avvicinamento o tendenza, possesso, provenienza, situazione, compagnia e mezzo; per le quali abbiamo le seguenti preposizioni semplici e fondamentali:
a, o ad (davanti a vocale) |
le quali sono chiamate dai Grammatici primitive o proprie:
§ 3. Vanno pure fra le preposizioni molte voci che di lor natura sono avverbii o modi avverbiali, ma che però includono in sè una relazione necessaria con qualche cosa, la qual relazione viene per lo più espressa colle preposizioni di, a, da e talvolta anche con pér. Porremo qui un registro dei più usitati avverbii di tal natura, con la preposizione cui sogliono accompagnarsi.
Con a | Con di o con a e di |
Con da o con altra prep. |
accánto a |
appiè di |
di là da |
giù e su possono avere anche per: insième prende con e di rado a, ad.
I modi avverbiali círca, cóntro, déntro, diètro, dópo, fra, óltre, rasènte, sénza, sópra, sótto, su, vèrso, omettono le preposizioni di, a, fuorchè co’ pronomi personali puri o co’ dimostrativi determinati, co’ quali per lo più lo ritengono; p. es. cóntro il múro, sénza pietà: cóntro di lóro, sénza di quéllo. Rifiutano affatto le preposizioni i seguenti: eccètto, lúngo o lunghésso, mediánte, secóndo (o giústa, raro).
Insième richiede cón, e di rado a.
§ 4. Le preposizioni a, di, da, in e pér hanno di lor natura forza locale, e però servono a determinare le idee di andáre, veníre, stáre: a indica stato in luogo e moto a luogo: p. es. sóno a Firènze, vádo a Róma: di e da segnano il moto da luogo; lontáno da, párto da Róma, èsco di cása (vedi però la nota al § 2): in segna ora stato in luogo, ora moto a luogo; sóno in cása, vádo in campágna: pér segna moto dentro luogo; gíro per la campágna, córro per cása. Serbano questa medesima forza anche premesse ad avverbii locali: p. es. di qua, di là, di su, di giù: in là, in su, in giù: a là, a lì, a dóve (rari), per qui, per là, per dóve, per di là, per di giù.
§ 5. Le preposizioni proprie o primitive che dire si vogliano, ed inoltre le preposizioni avverbiali su e fra sogliono incorporarsi cogli articoli determinati il e lo, seguendo le stesse norme che vedemmo per di, a, da nella P. II, cap. ii, § 7. Qui aggiungiamo il prospetto delle preposizioni articolate che là si sono omesse:
maschile | femminile |
cól; cóllo, coll’ | cólla, cóll’ |
cói, co’; cógli, cógl’ | cólle, cóll’ |
|style="text-align:center; "|maschile ||style="text-align:center; "|femminile |- |nél; néllo, néll’ ||nélla, néll’ |- |néi, ne’; négli, negl’ ||nélle, néll’ |- | |- |pél; (pér lo, pér l’) ||(pér la, pér l’) |- |péi, pe’; (pér gli, gl’) || (pér le, pér l’) |- | |- |(fra il, fra ’l, fra lo) ||(fra la, fra l’) |- |frai fra’ || frálle, (fra l’) |- | |- |súl; súllo, súll’ ||súlla, súll’ |- |súi, su’; súgli, súgl’ || súlle, súll’ |}
§ 6. Di queste preposizioni articolate, quelle con in e su sono insolubili. Delle altre le forme insolubili sono quelle composte coll’articolo il, eccettuato pél che può sciogliersi in pér il, e frai.
In verso si possono sciogliere tutte le preposizioni composte con lo, la, ecc., p. es. ne lo, ne la, ne gli (o ne li), ecc. ed anche, ma di rado, in lo, in la.
Da in el (per il) ed in élla, vennero le forme nél (’nel), nélla (’nélla).