Gli assempri/Come un giocatore bastemmiando Idio, ne fu portato dal diavolo in anima et in corpo
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Come un giocatore bastemmiando Idio, ne fu portato dal diavolo in anima et in corpo
CAP. 13.º
Fue un soldato crudele iniquo e pessimo d’ogni mala condizione, et in fra gli altri vizii nel quale era molto pessimo, si era che per ogni piccola cosa bastemmiava Idio e la Corte celestiale con tutti e’ Santi di vita etterna. Avvenne che essendo a un castello el quale si chiama Cannaia, et ine con altri iniqui uomini si pose a giuocare a zara. El misero dannato maledetto, come cominciò a giocare, così cominciò a fare la sua maladetta dannata usanza, cioè di bastemmiare Idio con tutti e Santi di vita etterna e la sua santissima Corte celestiale. E così a ogni volta che gettava li dadi disperatamente faceva; sicchè avendo molto perduto e molto bastemiato Idio e’ Santi suoi, e così perseverato molto tempo, sichè a la fine fu di necessità che l’ira e ’l giudicio di Dio ponesse fine a tanta perversa iniquità. Sicchè in mentre che quel misero bastemiava cosi disperatamente Idio e’ Santi, fu veduto venire per aria da lui e da quelli che erano ine presente, due ombre nere e scurissime, e scesero giù e visibilmente a chiunque v’era presente presero el sopradetto dannato misero maladetto, e portarnelo via per aria in anima e in corpo per quella medesima via che vennero. Quelli che v’erano presente1 vennero tutti meno e quasi sbalordiro de la paura. E poi andarono cercando per le contrade d’intorno per sapere se potessero ritrovare el suo maledetto corpo, credendo che quelle due ombre l’avessero lassato in qualche luogo; sicchè non trovandolo, ciascuno avisò che quelle due ombre erano state due diavogli che nel portaro allo ’nferno in anima et in corpo. E secondamente ch’egli medesimo ebbe a dire a un suo compagno, el quale ne l’aveva ripreso più volte, che giocando egli e prorompendo nel sopradetto vizio, due ombre nere e oscure gli erano venute appresso a un sei o un otto braccia, egli per la paura segnandosi, si partivano. Questo assempro ebbi da un uomo el quale fu presente a quel giuoco et affermò che così era stato.
Note
- ↑ Il singolare per il plurale nei Trovatori è quasi costante, frequentissimo nei nostri dugentisti. Dagli esempi che ci fornisce il nostro scrittore sembra che rimanesse nel suo tempo alla lingua popolare.