Gli assempri/Come l'Ostia sacrata fuggi di mano a un gattivo sacerdote, insino a tanto che si confesso con molto vergogna
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Come l'Ostia sacrata fuggì di mano a un gattivo sacerdote, insino a tanto che si confesso con molta vergogna.
CAP. 19.°
Fue ne la città di Padova un giovano studiente forestiero; et avenga che inde era prete con gattiva e trista e dolorosa e vitoperosa conscenzia massimamente che vivendo molto sceleratamente, e nonostante che quasi ogni dì dicesse messa, non si confessava mai et aveva a vile et a spregio la confessione. E volendo el piatoso Idio correggiarlo e farlo ravedere del suo errore, gli avvenne questo caso: che una domenica a mane dicendo messa, quando venne a la consacrazione l’ostia si gli esci di mano e volò sul canto dell’altare. Allora el prete sbalordì e venne tutto meno, ma pure riprese l’ostia per volerla levare, e come fu tornato a mezzo l’altare per levarla, ance medesimamente gli esci di mano e volò en terra su la predella. Anco dappo’ tremando con molta paura la riprese, e tornato con essa a mezzo l’altare. E fra queste cose fu detto al priore ch’era in coro, e dicevasi terza, che si doveva poi cantar la messa. El priore subbita mente venne giù, et in questo el misero prete volendo levar l’ostia, l’altra volta l’Ostia gli usci di mano e volò bene a mezzo la chiesa. E in questo giunse giù el priore, e subbitamente fece accendere parecchie doppieri, e l’Ostia fece raccoglia’ a un altro prete e ponarla in su la patena e la patena fece ponare in terra su ’n un bellissimo velo in quel medesimo luogo; poi menò ’l prete in una cappella e fecel confessare bene e diligentemente. E poi el priore gli fece pigliare l’Ostia e trarre a fine la messa, e col misero prete fece star con lui un altro prete parato col piovale; però che ’l misero prete era si fuor di se, che non arebbe saputo compir la messa. Poi doppo queste cose al priore el corresse molto duramente e con molta vergogna, e poi el cacciò de lo studio. Le sopra dette cose mi disse un giovano padovano, che venne poi studiente a Siena, el quale giovano era molto pacifico e mansueto e di buona condizione, et affermommi più volte ch’egli era allotta novizio e servivagli a messa.