Pagina:Filippo da Siena - Gli Assempri.djvu/99


67

Come l'Ostia sacrata fuggì di mano a un gattivo sacerdote, insino a tanto che si confesso con molta vergogna.

CAP. 19.°


Fue ne la città di Padova un giovano studiente forestiero; et avenga che inde era prete con gattiva e trista e dolorosa e vitoperosa conscenzia massimamente che vivendo molto sceleratamente, e nonostante che quasi ogni dì dicesse messa, non si confessava mai et aveva a vile et a spregio la confessione. E volendo el piatoso Idio correggiarlo e farlo ravedere del suo errore, gli avvenne questo caso: che una domenica a mane dicendo messa, quando venne a la consacrazione l’ostia si gli esci di mano e volò sul canto dell’altare. Allora el prete sbalordì e venne tutto meno, ma pure riprese l’ostia per volerla levare, e come fu tornato a mezzo l’altare per levarla, ance medesimamente gli esci di mano e volò en terra su la predella. Anco dappo’ tremando con molta paura la riprese, e tornato con essa a mezzo l’altare. E fra queste cose fu detto al priore ch’era in coro, e dicevasi terza, che si