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doveva poi cantar la messa. El priore subbita mente venne giù, et in questo el misero prete volendo levar l’ostia, l’altra volta l’Ostia gli usci di mano e volò bene a mezzo la chiesa. E in questo giunse giù el priore, e subbitamente fece accendere parecchie doppieri, e l’Ostia fece raccoglia’ a un altro prete e ponarla in su la patena e la patena fece ponare in terra su ’n un bellissimo velo in quel medesimo luogo; poi menò ’l prete in una cappella e fecel confessare bene e diligentemente. E poi el priore gli fece pigliare l’Ostia e trarre a fine la messa, e col misero prete fece star con lui un altro prete parato col piovale; però che ’l misero prete era si fuor di se, che non arebbe saputo compir la messa. Poi doppo queste cose al priore el corresse molto duramente e con molta vergogna, e poi el cacciò de lo studio. Le sopra dette cose mi disse un giovano padovano, che venne poi studiente a Siena, el quale giovano era molto pacifico e mansueto e di buona condizione, et affermommi più volte ch’egli era allotta novizio e servivagli a messa.