Già non vo' biasmarti, Amore

Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Già non vo’ biasmarti, Amore Intestazione 4 agosto 2023 75% Da definire

Già mi dolsi io, che acerbo orgoglio Ecco riposta selva
Questo testo fa parte della raccolta Canzonette di Gabriello Chiabrera


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XXVII

Amore rende contento.

Già non vo’ biasmarti, Amore,
     Che ad ognor m’infiammi ed ardi,
     Poichè in me da si bei guardi
     Ad ognor vibri l’ardore.
5Vissi allor nojosa vita,
     Mentre gel fu il viver mio;
     Poichè accese il mio desio
     Bellezza alta ed infinita,
     Di dolcezza ho colmo il core.
10O che verno il cielo oscuri,
     O che Aprile il rassereni,
     O che l’Alba il di ne meni,
     O pur ch’Espero ne ’l furi,
     Io non so che sia dolore.
15Benchè in mar Nettun si sdegni
     Sollevando ed onde e spume,
     lo co’ rai del mio bel lume,
     D’Oceán trascorro i regni,
     Ne m’assale unqua timore.
20Là ’ve Marte il non mai stanco
     Di sbranar le membra sparte,
     Fa di strazio orribil’arte,
     lo men vo sicuro e franco,
     Pur co’ rai del tuo splendore.
25Or che stato ha si gran fama,
     Che s’agguagli all’amoroso?
     O qual cor fia mai ritroso,
     Quando seco Amore il chiama?
     Se begli occhi han tal valore,
30Già non vo’ biasmarti, ec.