Gazzetta Musicale di Milano, 1844/Suppl. al N. 23

Suppl. al N. 23

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[p. 93 modifica]appiè nie ufo al 2V. «3. - 93 o diziosamente frammischiare ad essi artifizi poco comuni, senza cadere nelTarido e puro genere scolastico} ed è perciò die le imitazioni sono qui adoperate senza che l’animo rimanga freddo, come avviene allorquando in musica si vuole appagare la sola niente, senza cercare le vie del cuore. La proposta che fanno i bassi nel cominciare delfallegro è ripetuta e ristretta lungo il pezzo in modo veramente degno dell” autore. Di bellissimo effetto è pure il pedale acuto che i violini e l’oboe vanno alternando nel riprodursi del pensiero, che potrebbe aver nome di motivo di carattere, o come alcuni vogliono cabaletta. La stretta di questo lavoro è piena di nerbo, e quando sembrerebbe che Donizetti avesse ottenuto coll’impiego di tutta forchestra il massimo della forza di colorito, arriva a renderlo più potente e vivace col dare alla tromba il canto nelle note alte, e movendo i bassi per terzine. Comunque nel coro d’introduzione e nella romanza del tenore che vieti dopo, non vi abbia grande novità di forma e di pensiero, lultavolta e in questi ed in qualche altro pezzo su questo andare, si riscontra sempre quel far disinvolto e quelle giuste proporzioni che danno a vedere come il compositore sappia far bene, anche quando o il tempo o il volere gli sieno venuti meno per far meglio. - La cavatina del soprano è un fiore di rara bellezza, e. nel primo tempo in ispecie, superiore a qualsiasi elogio: il pizzicato dei bassi, mossi con colorito crescente e decrescente, prepara a meraviglia un canto di mestizia che si fa più risentito per certe frasi larghe, accompagnate da una ben contesta armonia e da un tremolo degl1 istrumenti ad arco. La ballata per contralto è felicemente ideata. Ad alcuni è parso che questo pezzo si risenta del genere francese: io credo errore il notar ciò a difetto, poiché tengo per fermo che nelle arti belle si abbia solo a mirare al buono ed al cattivo, che tutti i tempi e tutte le scuole han dato al mondo, sventuratamente in proporzioni molto diverse. L1 adagio per voce di Basso che serve a lui di cavatina è di bella fattura: e ad ognuno sarà facile ravvisare comeDonizetti, scrivendolo, avesse nel cuore e quasi nelle orecchie le rare inflessioni della voce di Giorgio Ronconi. Siamo al finale del primo atto, il quale ha un largo sembrato a molli di lavoro alquanta leggiero} e che non è veramente grande lavoro, nè per pensiero melodico, nè per artifizio musicale. A questo punto io mi sono riserbato di notar cosa la quale ridondar dovrebbe a vantaggio di tutto questo lavoro di Donizetti, ma nei tempi che corrono forse lo pregiudica. Maria di Rohan presenta un fatto famigliare, per isvolgere il quale il poeta non ha messo in campo nè popoli, nè eserciti. Aon sarebbe dunque strano che la banda (ormai d’obbligo) fosse venula a frammischiare sul palco scenico alle voci dei cantanti quelle di pifferi, clarinetti, trombe, tromboni, ofiicleidi, non che quel molestissimo suono indeterminato che scoppia si spesso a ridoppi da un tamburone battuto spietatamente da robustissima mano? Certo a questo mondo le cose vanno come gli uomini le intendono, e il destino permette} a mio gusto, per esempio, trovo persino soverchio che Donizetti nell ultimo tempo del finale, ossia stretta, abbia raddoppiato il canto anche col trombone. Mi si dirà: icè di migliore effetto, cioè di effètto più clamoroso ”. Ma Dio buono! ove si anelerà con questi effetti crescenti? Non è un brutto scambio che fa foracchio, quello di cercare il diletto per via di moltipliche di note, laddove è ufficio nobilissimo delfarte produrlo colla bellezza, venustà, e forma del pensiero? Mi pare che avvisi molto bene Berlioz dove condanna lo scempio che si fa nelle orchestre dei tromboni cd officleidi, adoperati ad ogni frase non più dei soli pezzi concertati e cori, ma delle cavatine, romanze e, dicasi pure, anche dei recitativi. Finita la digressione, torno al lavoro di Donizetti. Siamo alfatto secondo. Si compone questo di una romanza del tenore, di un adagio per contralto, di un duetto fra basso e tenore, e di un altro fra tenore e soprano. Di quest1 alto ogni giudice imparziale dovrà dire molto bene pel disegno e ristrumentazione dei pezzi, e per 1 applicazione dei concetti musicali ai poetici: e ad esempio citerò alla fine del primo duetto il commiato fra Enrico e Riccardo. Non taccio però che l1 azione svolgendosi in questa seconda parte fra tre soli personaggi, senza che vi abbia nemmeno un pezzo concertato a tre voci, è stato impossibile cosa all’autore della musica non generare qua e là qualche po’ di monotonia. Nel terzo atto mi è sembrato piuttosto prolisso e lungo il duetto a tenore e soprano} forse il compositore volle soddisfare qualche esigenza artistica e nulla più. Di bellissimo effetto è faria del Basso, la quale ha una cabaletta che ognuno tosto ravvisa di Donizetti, per f impronta di popolarità che possiede in grado eminente. Non so fermarmi gran fatto alfazza del soprano, comunque questa sia fra i pezzi più applauditi delbopera, perchè mi sento attratto a spargere a piene mani le lodi sul terzetto finale che comincia con un duetto a soprano e basso. Da questo punto sino alla stretta del terzetto medesimo, ove, mi sia concesso dirlo, il maestro fece al solito un piccolo olocausto al gusto in osffi dominante • • OD in teatro, le bellezze si succedono senza interruzione. Donizetti ha creato nel terzetto della Maria di Rohan un possente rivale a quello della sua Lucrezia Borgia. La situazione è sommamente drammatica. La moglie del Duca vede scoperto il segreto del suo cuore: è di effetto quasi straziante l’accordo di nana, sul quale si poggia il pregare che fa 1 infelice Maria interrompendo le rampogne del Duca, le quali hanno una veemenza che la musica dipinge eminentemente. E come pur bene i tocchi di campana, i quali ricordano a Maria che Riccardo dovrà ritornare fra poco, troncano il corso a quel dialogo musicale, senza nessuno detrimento delfunità! Quale ansia e quanto sdegno represso allorché il Duca sta aspettando che l’uscio si schiuda e vuole che Maria aspetti con lui! Quanta dignità e risolutezza nelle parole di sfida che il Duca dirige a Riccardo! - Oh! perchè il teatro italiano non ha spesso a rallegrarsi di quel sii concepimenti musicali! Perché non è I dato alfarte, o a meglio dire a chi la professa, di tenersi salda a quel punto che chiamerei apogeo dell arte medesima? avanI ti, ed oltre il quale non si trova più il vero, e perciò non più il bello! Innanzi di finire queti cenni credo buona cosa far osservare a chi ama f arte e gli artisti, con quanto magistero di vero canto 1 sia generalmente tessuta la musica di que, sta Maria, e ciò perchè chi scrive e chi ascolta sappia che se i gridi di qualche laringe solidamente costrutta arrivano a scuotere e perciò in giornata a piacere a non pochi, e fapplauso di questi è invito a raddoppiare di sfòrzi, è a desiderare e sperare che il mal costume non prenda seggio su questa terra, che per la dolcezza dell idioina, proprietà ancor sua, ebbe un canto invidiato, ma non raggiunto dai compositori stranieri. P. Torripiani. LE SlXlOME I>I (f). Sinfonia Eroica, Questa sinfonia fu «la Beethoven incominciata sotto il Consolalo, c le aveva destinato per titolo: Napoleone. Un bel mattino, mentre il sommo maestro era occupato in questa composizione, vede arrivare nella sua cameretta il suo allievo Ries con un giornale in mano, che. annunciava Bonaparte essersi fatto proclamare Imperatore. Beethoven, impietrilo all’annunzio, rimane per un istanti; assorto nei suoi pensieri; indi esclama: a Eh! via, anch’egli è un ambizioso n: cd al primo titolo delia sinfonia sostituì le parole: Sinfonia eroica composta per festeggiare la memoria di un grand’uomo, volendo con ciò significare che invece di un canto di vittoria «’gli scriveva un canto funebre, poiché il suo Napoleone, era morto per lui. Dibàtti, questa sinfonia è una epopea sublime e melanconica, in cui si scorge che il compositore-poeta fu di mano in mano inspiralo dalle illustri imprese del suo eroe e da quella profonda tristezza ch’egli prova all’idea della sua ambizione. Egli si lascia trasportare ora a «logli accessi di furore, ora ad una tetra e meditabonda calma. Tale conflitto di diversi sentimenti energici che lottano nella sua anima si rende manifesto in tutto il primo allegro, in cui si rinvengono accenti, quali in altri tempi fuggivano dalle labbra dch’afflitto Giobbe e del lamentevole Geremia. - L’adagio è una vera marcia funebre, simile a quella che il compositore scrisse Per la morte d’un eroe, e che fa parte delle sue opere per pianoforte. 1 violini mormorano un canto grave c largo accompagnato dal riimo velato dei bassi. Questo canto passa agli strumenti da fiato prendendo un’espressione ancora più lamentevole; indi segue un maggiore che risplende come un pensiero di conforto. La prima cantilena si fa nuovamente sentire, ma riappare più agitata di prima; e scorgesi chiaramente che il poeta ha il cuore gonfio di sospiri cd è soffocato dalle lagrime, e che perciò il suo pensiero non si appalesa che a sbalzi dolorosi e strazianti. L’anima sua abbandonasi ad un lungo lamento, che ben presto s affievolisce; finalmente la voce gli si estingue, e le sue, labbra mormorano appena la prima frase ad ogni trailo interrotta e che va lentamente spegnendosi. Si rialza dippoi nobile e fiero, ma tuttavia triste nello scherzo, come uomo che, esca da un profondo abbattimento e prenda il suo partito con una coraggiosa rassegnazione. L’andamento è, vivo, animato, felicemente interrotto dai contrasti «E un’armonia colorila c pittoresca. 1 corni tramandano i loro accordi pieni di rotondità e splendidezza nel mezzo di questo rapido movimento che termina con un ritmo spezzalo cd energico, e con una esplosione di tulle le forze che l’orchestra sembra nella sua corsa aver acquistate. L’allegro finale forse non sembra corrispondere pienamente alla bellezza cd alla grandezza sostenuta «lei (re pezzi precedenti: la prima parte perii è piena di robustezza c d’ima piccante originalità; ma gli sviluppi (1) Atteso che in questi giorni tanto si parla, cd è ben ora, di codeste straordinarie composizioni di Beethoven, crediamo non saranno discari ai nostri lettori i (.curii che ne andremo tratto tratto inserendo in queste pagine, cenni che noi togliamo ai più distinti critici, e che prescegliamo, perchè più che del lavoro musicale, O danno idea del grande sentimento poetico che dono tali sublimi Sinfonie. Ed è infatti da lato, o non altrimenti, che deve intendersi e la vera Critica musicale. questo trattarsi (La [p. 94 modifica]- 94 che tengono dietro c soprattutto l’episodio che taglia il primo movimento, benché rimarchevole per una bella frase melodica, non sembrano innestati in modo troppo felice. Noi però emettiamo trepidanti questo giudizio: ci crediamo d’altronde in dovere di rendere un conto esatto delle impressioni ricevute. Questo però non toglie l chela sinfonia eroica sia uno dei più grandi concepimenti ■ del genio, pel suo costante carattere di nobiltà, per la grandezza delle ispirazioni, c per quella solenne espressione di tristezza che penetra l’anima c la riempie di sublimi emozioni. G. D’Ori igne. BOUQUET MUSICAL Il accolta «11 composizioni «la camera del maestro Ruggero Manna. Libro I.° In uno de’ passali Numeri io sottoscritto scriveva un primo articolo di Rivista Bibliografica. Non pretendo però che alcuno se ne ricordi. Un primo articolo ne domanda almeno.:almeno un secondo. Ed anche l’articolo secondo verrà; e verranno, pur troppo per i nostri lettori, il terzo, il quarto, il quinto c chi sa quanti ancora, poiché di tutte queste mille c una novità musicali, che vedono a torme la luce, bisogna pur parlare se non altro pel decoro della Gazzetta. Penso poi d’altronde a mio conforto che, chi non desidera leggermi, può farne a meno. Intanto giova avvertire che queste chiacchiere non sono, c nemmeno formano parte del secondo articolo minaccialo. Sono un di più, un fuor d’opera, che mi cade giù dalla penna in occasione d’una nuova pubblicazione di un compositore che tanto stimo e come persona coltissima c come felicissimo creatore di note. II Bouquet Musical, del quale vado a parlare, è il primo Libro d’una Raccolta di Composizioni da Camera di Ruggero Manna, testò pubblicato dall’editore signor Lucca. Questo primo libro, che si nutre speranza di vedere seguilo da parecchi altri, rinchiude intanto un’arra sicura di quanto possiamo prometterci dai susseguenti. Questo Libro componcsi di tre Romanze c d’una Canzone Caratteristica. Delle Romanze, la prima c composta sopra bella poesia di Sacchéro cd intitolata alla signora Taccani-Tasca; la seconda sopra delicati e melanconici versi di Gazzolctti, dedicata a Fanny Goldberg; la terza è poesia di Romani cd è offerta alla consorte di questo chiaro poeta. Della Canzone Caratteristica i versi sono di Monti; l’intitolazione è alla signora Tirchi. Io non andrò adesso enumerando le cento c variate bellezze di tulle queste quattro affettuosissime composizioni. Ma non mi asterrò dal notare la novità c gentilezza di ritmo della prima, la quale, oltre a tutta la svariata eleganza della sua tessitura, racchiude una idea felicissima sulle parole Allri s’inebbrii al fervido tripudio delle danze. Davvero si fu un pensiero felice codesto del sig. Manna, che, conservando il primo movimento andante, introduce una cotale soffocala e lontana andatura di danza c precisamente di Wallzcr, che rende un effetto oltremodo piccante. - Nella seconda (il Segreto) per voce di quasi-Conlralto notasi la più nobile larghezza di melodia. 11 canto viene opportunamente interrotto dal parlante Visse Onesto, c riprendasi di nuovo, desideralo ed atteso, al verso Ma ogni notte una pallida viene. E d’un effetto aereo c cristallino l’accompagnaménto tremolante che incontrasi dopo alcune misure: in orchestra, co’ strumenti d’arco, farebbe una doppia impressione. La chiusa è larga cd appassionata.. La cantilena con cui si apre la terza (La rosa) non è peregrina quanto quelle delle Romanze antecedenti: non mi dilungherò del rimanente in elogi sulla eleganza c giustezza d’espressione di cui improntasi, perchè questi sono pregi, di cui vanno dotate, nessuna eccettuata, tutte le composizioni del Manna. - V’ha un sentilo sfogo di dolore senza speranze alle belle parole Quando il colpo è giunto al core è impossibile guarir. E gentile il Maggiore seguente a tempo ternario; (la prima parte è in quattro tempi). Non trovo però sufficientemente motivato il bisogno di cambiare di movimento. Nè il metro, nè il sentimento poetico mi sembrano esigerlo abbastanza: tanto più che alla chiusa riprendonsi le parole del cominciamcnlo Fu sì breve la tua vita. Ripeto che non divido l’idea del compositore di voler riprenderle in un tempo e ritmo nuovi. Se (piesta Romanza sembrami adunque difettare alquanto di unità, la passione c l’affetto, che vi dominano c l’adornano, fanno dimenticare ben facilmente la lieve pecca. Il primo periodo della Canzone Caratteristica è veramente caratteristico. E uno svelto c grazioso bolero, che l’accompagnamento delle castagnette sottopostovi deve rendere ancora più vivo c brillante. Le strofe intermedie sembrano perdere un pò del primo nazionale carattere, e sembrano pure non correre con uno scopo unico, perchè la melodia variasi quasi slegatamente; ma l’ùltima ripresa ravviva il componimento, ed il maggiore clic lo chiude è gajo, originale c pieno di colorilo. Avrei schivato però quella ricercatezza ornai non più ricercata di quel fa naturale sulla parola goder. Quella nota d’un’impronta a vero dire tuli’altro che gaja, contrasta troppo duramente con tutto ciò che di lieto racchiude la parola Godere. A1berlo Mazzucato. ATTUALITÀ IH alcune composizioni, «li alcuni compositori, e «li alcuni suonatori. (Frammenti d’un Articolo del Débats). l.° Nei cori dell’Antigone, datasi testé all’Odeon, la musica di Mendelssohn è da capo a fondo improntala di una tristezza grave e tranquilla, quale al soggetto si conviene. 11 compositore ebbe la felice idea di far uso di recitativi cantali all’unisono da una massa vocale. Parecchi cori sono bellissimi per espressione cd armonia, c la musica dell’orchestra, allorché accompagna certe scene parlale rinchiude elìciti assai drammatici c vivi. L’inno a Bacco è un capo d’opera: avvi verso la chiusa una specie di crescendo vocale che fa fremere, c quelle esclamazioni continue del secondo coro sopra il salto d’ottava Descends fìacchus! mi sembrarono un pensiero de’ più rimarchevoli. 2.° Sivori, il grande violinista, uno dei due attuali rappresentanti della scuola di Paganini, ha fallo una troppo breve dimora in quest’anno a Parigi. Però vi lasciò profonde impressioni. Sivori è un talento originale, felice quanto ardito, pieno di fuoco, d’espression vera, di slancio, e dolalo d’una grande potenza. Egli s’ingolfa bene spesso in vie a qualunque, altro inaccessibili, ed i più arrischiasi tentativi non riescono per lui se non occasioni di un sicuro trionfo. Egli ha il dono della giustezza d’intonazione, persino nelle successioni di ottave e decime le più ardue; ha una bella qualità di suono, un arco di meravigliosa agilità, possiede a perfezione ogni risorsa scintillante del pizzicato e de’suoni armonici, e per di più canta ammirabilmente. E dolalo d’una fantasia.indipendente legala però al metodo; ha civetteria c passione. La sua esecuzione del Rondò della Clochette di Paganini ha prodotto un effetto immenso. Ma d’altronde qual pezzo di musica è mai questo! quale lampo di codesto genio straordinario, le di cui composizioni toccano deliziosamente i sensi, nel mentre che fanno vibrare violentemente le corde profonde del cuore! Il ritmo degli accompagnamenti è nuovo, la melodia ha un nuovo accento, la strumentazione non ricorda alcuna altra, la forma complessiva differisca da tutto ciò che io mi conosca di musica antica e moderna. E una vera disgrazia per l’arte che le partiture de’concerti di Paganini non sieno pubblicate. 5.° Doclher ha un talento delizioso, essenzialmente elegante, brillante, di tendenze elevate. Ed ei l’ha provato eseguendo con grande c bel modo una sonata di Beethoven, ispirazione colossale., la (piale ha d’altronde profondamente annojalo il gros public: i veri artisti avrebbero invece fatto venti leghe a piedi per udire una simile composizione, eseguila così eminentemente. 4.° Alkan è un compositore pianista di merito eminente, autore di parecchie composizioni, che, privale anche della di lui esecuzione sì pura c potente, non sono meno ridondanti d’idee c d’invenzione. Alkan è una mente musicale assai distinta. 5.° Vivier è un suonatore straordinario di corno. Egli suona simultaneamente su un solo stromenlo a tre e a quattro parti, e ciò che vale ancor più, eseguisce una parte sola in modo tale da provare che possiede un’imboccatura supcriore a tutti, che sa cantare, eseguire con facilità le più grandi difficolta, ed addolcire la rauca sonorità de’suoni chiusi. N cramcnte è cosa assai strana e singolare che si possa su di un solo corno suonare a tre e a quattro parti simultaneamente. Un fìsico acustico sapientissimo (ficcami ultimamente: E impossibile! Ognuno si ricorda il detto di Odry: Se ciò non è che impossibile, è cosa che si può fare; c davvero che Odry aveva ragione. 6.° Nel numero delle buone produzioni moderne è dovere di citare i 25 nuovi studj di Heller per servire d introduzione all’arte di fraseggiare. Essi rinchiudono idee, sentimento, sapere, gusto cd invenzione: in ispecial modo i numeri 2, il, 12, 15, 15, 11), 20 c 24, nei (piali riscontraci in grado elevalo le qualità che reclamano imperiosamente le composizioni di questo genere. 7.° Il successo che ha ottenuto al Teatro Italiano il celebre clarinettista milanese Cavallini è stalo grandissimo. Bellezza di suoni, agilità straordinaria, sapiente meccanismo, espressione semplice c vera, tali sono le qualità di questo artista, che troppo di rado si ha la fortuna di poter intendere in Francia. Berlioz. GAZZETTINO SETTIMANALE ni sur Ano — Intanto che si sta disponendo una nuova novità, la Cenerentola (!), all’T. R. Teatro alla Canobbiana si alternano le opere Olivo e Pasquale, Olivo e Pasquale, cd Olivo e Pasquale, sempre cogli eguali applausi e coll’egual numero di spettatori. — La nuova opera di Rossi al Re viene accolla assai lietamente ogni sera. Si sta provando, dicesi, l’altra nuova del Maestro signor Winter. — Al Corcano Jloberto il Diavolo continua a fare gli onori del teatro. L’esecuzione è in via di progresso per parte dei cantanti: stazionaria in quanto risguarda i cori e l’orchestra. Tuttavolta si può ritenere anche codesto quale un progresso, perchè solitamente, nel nostro odierno sistema artistico, invece di migliorare, l’esecuzione alle successive recito di uno spartito qualunque, si trascura ogni sera più. — il signor Euzet lascia scoprire sempre più la finezza del suo intendimento scenico. 11 suo canto pure è vero e castigato: desideriamo solo ch’ei possa applicarsi un po’ più allo studio dell’accento italiano, indispensabile però più negli altri che in codesto spartito, il quale d’origine francese, meno accusa il bisogno di essere fraseggiato italianamente. — La Cuzzani viene pur festeggiata ogni sera, principalmente dopo la divina Romanza dell’atto quarto, nella quale emette de’ sonorissimi c metallici acuti. Sarebbe desiderevole che in tutti e Ire i maggiori di ciascuna strofa della Romanza citata, ove ripctcsi quel passo a semicrome discendenti cromaticamente, l’amabilissima esecutrice volesse tenersi ligia al movimento marcalo dal compositore. Avrebbe il doppio merito di servire alle idee di Meyerbeer, che pure hanno diritto d’essere con venerazione ed appuntino interpretate, c di ottenere inoltre un’esecuzione più corretta, meno strisciata e più ragionata. - La Mathey 0 perfetta nel terzo atto: ella cd il signor Euzet in tutto quel lungo dialogo che hanno insieme, poggiano, diremmo quasi, al sublime. Lo spettatore abbrividiscc del più sentito e vero fremilo all’aspetto della terribile scena, resa cosi eccellentemente. La Mathey è intonatissima ed accurata, fraseggia elegantemente c senza affettazione, cd è sempre schiava della parola. Ella dovrebbe però porre un po’ più d’attenzione alle cadenze coronate di tutti i suoi pezzi. Appajono trascurate si dal lato dell’artifizio musicale (vale a dire che potrebbero esporsi alquanto più adorne di qualche fioritura), come pure anche mal rese, perché mancanti alla loro conclusione di sicurezza e respirazione bastanti. Se dopo un lungo a solo, da lei cantato, la signora Mathey trova taltiata l’applauso che lo sussegue alquanto freddo od indeciso, ella deve accusarne il poco interesse che mette ncll’accurare e sostenere le cadenze finali. - 11 signor Dalla Cella va pure acquistando nel pubblico.favore. - Le danze del Monismi applauditissime, ed in esse in modo distinto la Baderna. — Allo stesso teatro Venerdì sera La Figlia del Reggimento ebbe successo lusinghiero. Vi furono applauditi la Montucchielli, il Cambiaggio ed il Carisio. — Giovedì 13 corrente avrà luogo nelle sale della Nobile Società la quarta seduta musicale della corrente annata. Vi si eseguiranno I.° Una sinfonia di Krommer in Do minore, della quale vantasi oltremodo lo scherzo: 2.° L’Ouverture di Don Giovanni di Mozart. 3.° Quella di Freyschiitz di Weber: 4.® La Sinfonia [p. 95 modifica]1 — 95 — L ©! Eroica di Beethoven che si volle replicata anche durante lo scorso anno. Di quest’ultima, come si avrà già veduto. si è inclusa nel presente numero la bella descrizione del grande critico il signor D’Or tigne. Boberto il Diavolo. — Voi forse attenderete con impazienza nuove genuine sull’esito della nuova opera del maestro Taddei, ma io per seguitare l’esempio dei nostri giornalisti genovesi, mi asterrò dal parlarne, come essi hanno stimato bene di fare. Da questo voi potrete benissimo comprendere come la sia andata. - Intanto al Carlo Felice si sta provando V Emani di Verdi, che andrà in iscena verso la metà del mese». castello la notizia della brillante vittoria riportata al- *! Odèon; ed in uno de’prossimi giorni Antigone sarà data a Versailles, alla presenza del re, della fa- bL * miglia reale e di tutta la Corte. NOTIZIE — Barcellon a. - L’Otello sortì un esito felicissimo al teatro della Cruz. La Colleoni-Corti e Verger meritaronsi grandi applausi cui partecipò anche Superchi. — Il venturo carnevale avremo di nuovo sulle scene del teatro alla Scala il signor Filippo Colini. — Ad. liesse, organista di Berlino, e uno dei più celebri artisti della Germania sull’organo, arrivò testé a Parigi per assistere all’inaugurazione dell’organo di S. Eustachio. Questo slromento, ristabilito dal sig. Daublainc-Collinet, sarà il più considerevole dell’Europa.I,’inaugurazione avrà luogo il 48 corrente. — Berlino. Si è festeggiato il cinquantesimo anniversario del Flauto magico il 12 maggio scorso. La serataè stata una delle più brillanti della stagione; tutti i primi soggetti vi presero parte. Un episodio commovente si aggiunse a (piesla solennità teatrale: il sig. Kiislner, l’intendente generale dei teatri reali, ebbe la galanteria d’invitare le signore Hellmuth, Miillcr c Baranius, che avevano cantato alla prima rappresentazione dell’opera di Mozart cinipiant’anni sono; queste dame furono accolte con gridi d’applauso allorché apparirono nel palco del signor Kiislncr. - La messa in scena del Gatto calzato del sig. Tieck è costata 20,000 franchi; l’attrice che faceva la parte del Gallo ricevette una gratificazione di cento franchi!!! — Bologna. Ai 23 dello scorso maggio ebbe luogo nel Liceo comunitativo, che va superbo di avere per direttore il celeberrimo Rossini, un’accademia di esperimento c la distribuzione de’ premi. L’onoravano di loro presenza le LL. EE. RR. i signori Card. Luigi Vannicelli Casoni, Legato, e Carlo Oppizzoni, Arcivescovo di Bologna, S. E. il sig. Marchese Comm. Francesco Guidoni Magnani, Senatore, col Connina! Magistrato, ed altri ragguardevolissimi personaggi, con un eletto ed affollato uditorio. Gli allievi diedeio prove assai soddisfacenti dei loro studj, e fra i molli che si distinsero voglionsi particolarmente mentovare i nomi dei premiati: Nel contrappunto Sarti Raffaello di Bologna: nel pianoforte Rita Beccantini di Bologna: nel canto perfezionato Ziglioli Enrichella di Parma, Mazza Eletta di Bologna: nel solfeggio Casamurata Giuseppina di Forlì: nel violino Novelli Aurelio di Faenza, Ferrari Ulisse di Bologna, Verardi Curio di Bologna; nel violoncello Faggioli Federico di Bologna: nell’oboe Franchi Pietro: ne! clarinetto Casella Tomaso di Faenza. — Il Buondehnonte che doveva darsi nella presente stagione al teatro della Pergola di Firenze, parole del sig. Salvatore Cammarano, musica del maestro Patini, sarà invece dato nel venturo anno teatrale, nel teatro da destinarsi dall’impresario Lanari proprietario dell’opera. — Bhl’nswicii. Vennero rappresentate due opere nuove. La prima porta per titolo Pino di Porto, libretto discretamente nojoso, buona musica, successo luminoso per il compositore, sig. G. Muller, clic venne chiamato scena. La seconda il Supplente, musica del sisulla gnor ziose ebbe O Wernthal, soggetto assai divertente, melodie grae successo completo. Colonia. La gran festa musicale del Basso-Reno luogo in quest’anno nella nostra città, il primo c secondo giorno della Pentecoste. Vi intervennero più di due mila esecutori. La direzione di questo festival venne affidata al sig. Enrico Doni, primo maestro di cappella della cattedrale. Il primo giorno si eseguì Jeplits oratorio di Hiindel, giusta la partizione originale, cioè con accompagnamento di stromcnli a corda e d’organo, ed il secondo giorno: 1. Messa solenne in re maggiore di Beethoven; 2. Ouverture dei Francs-Juges di Berlioz; 3. Due inni di Cherubini; 4. Sinfonia in do maggiore, con fuga di Mozart. — Genova. 4 Giugno. {Da lettera}. - «Il Concerto dato da madamigella Bertucat riuscì brillantissimo. Ella suonò due pezzi sull’arpa, cioè una Fantasia-Bolero di Labarre e delle Variazioni sopra molivi di Boberto il Diavolo. Fu apprezzala anche come cantante. Le furono compagni nel canto il tenore sig. Paulin che canta di bella maniera, c la celebre danzatrice signora FitzJnines, clic possiede una bella e forte voce di soprano. Chi però ha diviso colla signora Bertucat i primi onori di questa brillante serata si fu il nostro già rinomato compositore-pianista sig. Gambini. Eseguì egli su un magnifico pianoforte di Erard per la prima volta con straordinaria bravura una sua nuova Fautasda. ch’egli aveva or ora ideata e compita in pochi giorni sopra alcuni motivi dei rinomali Lombardi del Verdi. Questa fantasia venne ammirata sì per rari pregi di composizione e condotta, come per uno stupendo effetto, c prenderà un posto distinto tra le più pregiate del giovine e chiaro pianista. Egli fu festeggiato coi più caldi e ripetuti applausi dalla sceltissima udienza, c fu anzi da questi interrotto, ed i bravo rimbombarono in una maniera solenne quando giunse al crescendo della seconda variazione in ottave ribattute del bel tema - Oh belle, a questa misera, Tende lombarde, ecc. - Pari fu la sua perfezione e la maestria colla quale secondò la beneficata nel bel Duetto suaccennato a piano ed arpa di Labarre sopra temi di 4 e*:» — Londra. Fornasari sublime nella parte di Zampa, non ha saputo arrivare altrettanto bene all’altezza del seduttore per eccellenza. Lo si trova inferiore nel Don Giovanni alle brillanti rimembranze lasciate da Ambrogetta L’insieme è del resto ammirabile; madamigella Favanti, la lionessa musicale di Londra, le signore Persiani e Grisi, i due Lablache e Mario, sono degni interpreti del capo d’opera di Mozart. — Ernst continua ad ottenere i più brillanti successi; egli doveva dare un gran concerto con Moscbelcs, in cui dovevasi eseguire il famoso concerto di Bach per tre pianoforti, da Moscheles, Mendclssohn e Thalberg. — Leggesi nel Morning-Post de! 16 maggio: Siamo lieti di confermare l’opinione favorevole chejeri abbiamo manifestata per il sig Giacomo Offcnbach. Questo giovane artista non solo è un violoncellista di merito straordinario, ina anche compositore distintissimo. 1 pezzi ch’egli ha suonali, preghiera e bolero, sono, come lo mostrano il titolo, d’un genere assai differente. La prima è rimarchevole per larghezza e purità di stile, cd il secondo per I’ originalità e l’incanto delle melodie. Il suo suono è del pari netto e vero, e le straordinarie difficoltà che eseguisce, sono di mirabile chiarezza. Diversi passi in suoni armonici furono applauditi con vero entusiasmo. — Serivesi da colà. - Indipendentemente dalle riunioni musicali della Società filarmonica, della Musica antica e della Società armonica, devonsi menzionare i concerti di Thalberg, Moscheles e Ernst, Macfarren e Davison, cd in fine il più bello di tutti forse, quello di Benedici, fissato ai 44 giugno. Questa matinée avrà luogo nelle sale del teatro di Sua Maestà, sotto il padronato delle LL. A A. RR. il duca e la duchessa di Cambridge. Per darne un’idea, diremo che si riuniranno i seguenti artisti. Per il canto: le signore Grisi, Persiani, Favanti, Dorus-Gras, Thillon, Shaw, F. Lablache, de Marana, Romer e. Rainforth: i signori Salvi, Mario, R. Costa, Brizzi, Brandt, Harrison, Fornasari, Lablache. Federico Lablache. Inchiodi, Standigl e Parry. - Per la parte istrumentale: i pianisti D. F. Mendclssohn e la signora Dulcken; i violinisti Sivori e Zoachiin, ed il cornista Puzzi. Saremmo curiosi di sapere quante ore durerà quest’immenso concerto. — La Regina Vittoria cd il principe Alberto assistevano all’ultima rappresentazione del Zampa, al teatro di Sua maestà. Gli augusti personaggi dimostrarono più volte la loro soddisfazione per la musica d’Hérold, e per la perfetta esecuzione della signora Persiani, di Lablachc c soprattutto di Fornasari, che sosteneva la parte principale. — Lvc.ca. La grande Messa del maestro Pacini a 4 voci reali e a due cori fu riprodotta il dì della Pentecoste nella chiesa Ducale di S. Romano, ed eseguita dai professori ed allievi della R. Cappella. L’effetto non poteva essere migliore. Si notò nel Kyrie un canto espressivo e confacente<nl sentimento delle parole. Nel Gloria si lodano particolarmente il Oui tollis e la Fuga. NB. Di questo lavoro del celebre maestro parleremo in uno de’ prossimi numeri. — Nuova-Orleans. II teatro italiano ebbe un gran rinforzo nella persona del sig. Sanquirico, basso buffo che cantò ultimamente con successo colla signora Damoreau. Il concerto dato al Tabernacolo a beneficio delle vedove e degli orfani poveri della città ebbe un risultato soddisfacente. Madamigella Borghese ha mirabilmente cantato; la sua intelligenza fu perfetta, cd il pubblico l’ha ricolmata d’applausi. — Nvova-Yobk. La compagnia italiana ha terminato le sue rappresentazioni alla presenza di sole centocinquanta persone; la parte del direttore è stata di 2 dollari. Tutti gli elementi, il freddo, il vento, la pioggia, la neve, congiuravano contro quella serata di commiato. Tuttavolta gli artisti cantarono con un fuoco che non venne interrotto che da duco tre accidenti d’intonazione. — Parigi. Il signor Auber prese una risoluzione che merita tutte le lodi. Da lungo tempo si lagna, e con ragione, che il governo, dopo aver mandato durante cinque anni in Italia ed in Germania quelli che ottengono il gran premio di Roma, ii lasci poi senza impiego a Parigi, non fornendo loro i mezzi di mettere a giorno il frutto de’loro studj. Ebbene, il signor Auber rimediò ora a quest’inconveniente per quanto gli fu possibile, decidendo che ogni anno gli allievi del Conservatorio abbiano ad eseguire un’opera inedita delia penna d’un laureato dell’istituto. — Quanto prima avrà luogo la rappresentazione delV Othello. La messa in scena, dìcesi, non lascierà nulla a desiderare; due divertimenti vi saranno intercalati. L’uno, il meno importante, nel primo atto, e l’altro nel secondo. — CAntigone, il di cui successo aumenta ancora ad ogni rappresentazione, venne onorala da un augusto suffragio: i principi che assistevano alla prima rappresentazione di questa magnifica tragedia, recarono al — Lunedì scorso, il re, la regina, il duca di Nemours cd il principe di Joinville hanno visitata l’Esposizione delle Belle Arti. Le LL. MM. accompagnate dal ministro del commercio, hanno manifestato il vivo desiderio di sentire i nuovi stromcnli del sig. Sax, i quali, per i numerosi perfezionamenti che ricevettero, sono destinali a fare una rivoluzione nelle musiche militari e nelle orchestre. L’ingegnoso inventore, assistito dal sig. Distili, ha improvvisato un concerto, di cui le LL. MM. dimostrarono la piena soddisfazione. Il re trattennesi lungo tempo col sig. Distin, c si congratulò col sig. Sax delle sue interessanti scoperte. — Dietro domanda di S. A. R. il principe Alberto, il sig. Félis mandò testé a Londra un gran numero di pezzi di musica antica, con diversi stromcnli, la di cui antichità li rende assai curiosi, e dovranno servire a concerti di musica istorica da darsi al palazzo. — Leggesi nel Monde Musical: Il successo di Salvi a Londra cresce sempre più. Gli giungono da ogni parte delle proposte per concerti nei salons della più alta aristocrazia inglese. S. A. R. il principe Alberto lo chiamò quattro volte. Il duca di Dewonsliirc e diverse altre nobiltà se lo disputano continuamente. Egli è scritturalo per Dublino, Manchester e Belford. — Sua A. R. il principe Massimiliano di Baviera, prima di lasciare Parigi, fece rimettere al sig. Scbad, il pianista bavarese, un prezioso souvenir accompagnato da una lettera autografa. — A Postdam si preparano feste brillanti in onore dell’imperatrice di Russia, che vi è attesa quanto prima. Il Faust di Goethe messo in musica dal principe di Radzivvill sarà rappresentato alla presenza dell’imperatrice. — Il maire di Bordeaux emanò un decreto che merita di figurare fra i documenti più singolari dell’istoria del teatro; cerone il tenore: «Ogni segno d’approvazione o di disapprovazione che potrebbe disturbare la rappresentazione al primo presentarsi sulla scena di un artista, viene formalmente proibito. Nessuna manifestazione contraria o favorevole potrà essere diretta all’artista se non nelle ultime scene della sua parte. Viene espressamente vietato di servirsi, per manifestare la propria disapprovazione, di zufoli a uno o più buchi, di qualsiasi stromento che possa dar noja agli spettatori.» Al momento stesso in cui l’autorità municipale aveva preso questa decisione, una deplorabile catastrofe ne attestava l’opportunità. Un giovane artista veniva spietatamente fischiato al suo esordire sul secondo teatro di Bordeaux; disperato di tale accoglienza, fogge dal teatro, corre al suo albergo, scrive qualche lettera, c si avvelena con tre gran tazze d’acquavite. Questo giovane, che non si spera poter salvare, non manca di talento; sfortunatamente egli si mostrava per la prima volta in una parte che il suo predecessore eseguiva in sommo grado di bravura. — Ravenna. Si produssero i Puritani dell’immortale Bellini, col più brillante successo. Raffaele Ferlotti, la Molimi, Milesi e Fallanti, tutti riscossero applausi. — Roma. Il giorno 21 maggio fu 1* ultimo pel celebre sacerdote D. Giuseppe Baini, uno de* più grandi musicisti del nostro secolo. La sua morte lascia un vuoto nell* arte musicale, e particolarmente nella musica ecclesiastica, clic sarà diffidiniente riempiuto. Egli era nato in il 21 ottobre 1775. 3’27. Ne riparleremo più distesamente. — Teatro Argentina. • ERNANT - con la la Velli, Colini, Ciaffei, Della Santa, Giacobini © Roma e Mirri. - Un nuovo e segnalato trionfo s’ebbe la sera del 29 prossimo passato il maestro Verdi; e se I’effetto prodotto dalla rappresentazione di questo Emani non c’inganna, noi crediamo poter asserire che l’egregio compositore ha spiegato maggiori pregi d’immaginazione e di canti soavi, affettuosi, spontanei in questo, che negli spartiti del Nabucco e de’ Lombardi - Cosi quella Divista. — Torino. Per festeggiare la nascita di S. A. R. il principe Umberto, il Teatro Regio offriva un eletto divertimento col massimo decoro, alla presenza delle LL- MM. colla reale famiglia. Vi si eseguila bellissima sinfonia della Gazza Ladra, un duetto del Corrado d’Altamura.. la cavatina della Linda, la romanza del Giuramento, un duetto della Maria Padilla. la romanza de’ Normanni. il Rataplan, una cavatina dell’Z’rnanf, ed il gnor sono finale de’ Caputeti. Weoiui. Si rappresentò un’opera nuova del siChelard intitolata Le insegne di marina; le parole del sig. Sondershausen. Si decanta l’originalità della musica, nella quale si trova, dicesi, buon numero di motivi facili e melodiosi; ciò che proverebbe che il signor Clielard lia deviato dal suo primiero stile. ©I © t! il "7 fi li l [p. 96 modifica]— 96 - T" •

— Vienna. Nella stagione dei concerti di quest’anno ne furono dati 109. cioè: Concerti di Corte.... Concerti dell’Archivio musicale âü)Q)3(D2 Concerti Concerti Concerti Concerti Concerti Concerti Concerti spirituali filarmonici. di violino di pianoforte di flauto.... su diversi istroincnti Accademie di compositori.. Accademie di letterati... Accademie di beneficenza.. Concerti misti

Homanta per Basso con aeenmpagnamento «li Pianoforte Traduzione dal francese di a, vitali MUSICA DI 4 3920 Fr. i 24 IMPROVISATIONS EN FORME D’ETUDES pour te Piano COMPOSÉES PAR Somma totale 100 — Qui pure V Emani del maestro Verdi ebbe accoglienza di straordinario favore. Si lodano a cielo e la musica ed i cantanti, che sono la signora Tadolini, ed i signori Ferretti, Ronconi e Marini. Diversi pezzi di quest’opera fortunata ebbero l’onore della replica. ÿanvown-teïe madtcatè MELODIES FAVORITES SUOVE PUBBLICAZIONI MUSICAI! transcrites pour le Piano dans un style brillant DELL’i. R. STABILIMENTO NAZIONALE PRIV1LEG. Op. 100. 16013 al 15 (Divisées en 3 suites.) Chaque. Fr. 7 6 EUDES CARACTERISEES pour Violoncelle avee accompagnement de Piano Di GIOVASSI RICORRI Op. 97. P. SEX3GÏYÏAÎŒ GRANDE FANTAISIE 15778 N. 5. Caprice sur un motif de La Fille du Régiment Fr. 1 75 t G198-99 Op. 40. (Divisées en 2 cahiers) Chaque Fr. pour Violon et Piano SUR l’opÉR-V cSoLlOCllitó cSe&XôllCM FANTAISIE DE CONCERT MARIA 1>I ROHAN DE OON1ZETTI COMPOSÉE PAR pour Piano SUR LOPÉRA 16122 Fr. 5 50 pour Piano et Violon para SEBASTIEN IBS ®. e®5»J2BTT» PAR 16427-28 Op. 146. Fr. 4 50 1601S Op. 64. Fr. 5 50 pour Piano SUR DES MOTIFS DE L OPÉRA COMPOSÉE PAR pour le Violoncelle uvee accompagnement de Piano (IVien-Prager Ei«enbabn) Op. 49. Fr. SUR DES MOTIFS FAVORIS DE l’OPÉRA TORQUATO TASSO DE DONIZETTI COMPOSÉE PAR per Pianoforte PER 1 GI07A1U FIAHISTI 15459-60 8. 3Oe»VX£32 Fase. 3.° o 4.° Fr. 3 50 A2>. I fascicoli 1.° c 2.° portano i Numeri 13361-62. pour le Cornet à pistons avec accompagnement «le Piano SUR DES MOTIFS DE LOFERA BON PASQUALE 1>E PONIZETTI COMPOSEE PAR 16190 1565-2 15655 15654 15795 4 3643 J„ FORESTIER Fr. 3 50 Contrada as a i&vjK 3E5 3He» Fr. 4 ©pere recenti Polacca per due Pfti Op. 19. Fr. 5 Allegro per Pfte. Op. il... Notturno per Pfte. Op. 42.. Valzer a Capriccio per Pfte. Op. 45 PRM 1 GIOÌ 16092 ®» nomo Op. 101. Fr. 2 — 50 (Ast riia-Tiinze) pour Piano SUR LA BARCAROLLE DE H 2 H 4 50 SEBASTIEN 1)E PONIZETTI EKlXEST DEJAZET Op. 33. Fr. 3 75 C-I07ÀH1ÎI STRAUSS Op. 156 16095 Per Pianoforte solo.... Fr, 16095 Per Pianoforte a quattro mani.. n GIOV ANNI RKORBI IDlTORF-PROPniETAIUO Ball’I. R. Stabilimento Nazionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria e Tipografia musicale di GIOVANNI RICORRI degli Omenoni,V. 1720. con deposito per la vendita in dettaglio nei diversi locali terreni situati sotto il nuovo portico di fianco all’/. fi. Teatro alla Scala,