Gazzetta Musicale di Milano, 1844/N. 8

N. 8 - 25 febbraio 1844

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GAZZETTA MUSICALE

ANNO III.
N. 8

DOMENICA
25 Febbrajo 1844.

DI MILANO
Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio figurato si intitolerà Antologia classica musicale.
La musique, par des inflexions vives, accentuées. et. pour ainsi dire. parlantes, exprimè toutes les passions, peint tous les tableaux, rend tous les objets, soumet la nature entière à ses savantes imitations, et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sentiments propres à l’émouvoir.

J. J. Rousseau.

Il prezzo dell’associazione annua alla Gazzetta e all’Antologia classica musicale è di Aust. lire. 24 anticipate. Pel semestre e pel trimestre in proporzione. L’affrancazione postale della sola Gazzetta per l’interno della Monarchia e per l’estero fino a confini è stabilita ad annue lire 4. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicato nel Manifesto — Le associazioni si ricevono in Milano presso l’Ufficio della Gazzetta in casa Ricordi, contrada degli Omenoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Uffici postali. Le lettere, i gruppi, ec. vorranno essere mandati franchi di porto.


SOMMARIO. I. Studi biografici. Dell’indole, dei pregi e dei difetti delle composizioni di Meyerbeer. - 11. I. R. Co«SEKVATonio ni musica in Milano. Esercizio privato. - III. Varietà’. 1. Cenni sul Liceo musicale di Bologna e sul Collegio reale di Napoli. 2 Non ci credete. - IV. Notizie musicali diverse. - V. Avviso ai signori Amatori e Professori di Musica. che formava la differenza delle musiche era il sentimento con guivano. assai più che 1 armonia po. Or dunque sarebbe puerile che. per essersi fatto un coro dette due cui si eseod il teiTiaccompa- guato dall’organçq e un altro sostenuto dal suono di sette arpe, dovesse questo chiamarsi un salmo cattolico, quello un mottelto luterano. In generale non inai abbastanza ra eco ni andato a’ musici di evitare il carattere e ciò che alcuni anni STUDJ BIOGRAFICI DELL’INDOLE, DEI PREGI E DEI DIFETTI covii’osizioxi (Vedi N. 0, anno 18 IL)a eccomi alio spartito] degli Ugonotti, opera imponente e severa, circoscritta da dimensioni sempre sublimi e talvolta grandiose.Lo stile, questa parte purissima delì ingegno delsig. Meyerbeer, si misteriosi espedienti, gli efficaci effetti, ma la stessa aridezza e ruvida austerità. Nondimeno, movendo questi rimproveri al signor Meyerbeer non si può non riconoscere eh ei volle attenersi a cosi fatto stile niente per altro che per esser più vero. V’ha ne! disegno generale dell opera qualcosa d’arido, che in singolare maniera ricorda i dipinti di Alberto Durer e de primi maestri protestanti. M è avviso • che il signor Meyerbeer, scrivendo il dello spartito, abbia voluto ritrarre dall indole diversa della religione, e fare una musica luterana, nella quale funesta intenzione ha dovuto confermarlo viemmaggiormente la frase ripetutagli tanto agli orecchi: che nel Roberto il Diavolo la musica era cattolica: quasi che vi fosse oggidì una cattolica e una luterana musica. Vero è bensì ch’esistevano queste due musiche al sedicesimo secolo, una nelle cattedrali, dove accompagnava cogli organi il salmo del popolo che in messa cantava, 1 altra ne templi frammista al canto de’ preti. Era la musica allora una cosa semplicemente del culto e non un’arte. Al teatro, m cui l’arte è la sola che domini, non può essCre ammessa c0^a^ differenza; perocché ciò sono. chiamavasi il colore locale. Codesti due flagelli hanno in teatro distrutto ogni poesia, e coperta la musa degl ^ignobili vestimenti orni è indossata oggidì. Se fia che il carattere invada le nostre orchestre, ne caccera in" bando, credetemi, la melodia e il vero bello. Ciocché ci colpisce a prima giunta nello spartito del signor Meyerbeer è 1 ordine maraviglioso onde lutti gli elementi vi son da questo verso d signor Meyerbeer, non (’rasi mai rivelato ni un modo più splenpendo artifizio che n emerge la più intiera unita. So ancor io che gli è un merito questo, di che certi musici della giornata faranno poco o nessun capitale, ina trattasi oggi di giudicare il signor Meyerbcer, artista da non prendersi a gabbo, il quale si è sottoposta a tutte le condizioni del1 opera, e crede aver fatto non un volgare spartito che si rappresenta e sparisce come tanl’altri, ma uno spartito che sta. In esso f autore si astenne affatto da ogni sorta di canzoni con ritornello, e da altre simili frascherie fche riboccano ne’ primi atti di Roberto. La qual cosa è subito intesa: alle prime rappresentazioni di Robe ito il non aveva Diavolo, il signor Meyerbee ancora efficacia sul! pubblico la quale a dritto o a rovescio ha ottenuta dappoi; bisognavagli innanzi tratto il consenso della moltitudine. Per acquistarselo adunque, ei seppe accarezzarne i capricci, e a egual misura ne venne rimeritato: ma oggidì son mutate le parti: di servo è fatto padrone, e oramai tocca a lui dettare la legge, e dar grezzo al pubblico il metallo del suo pensiero che logorava altre volte a forza di riforbirlo, per farne uno specchio che riflettesse le smorfie della platea. Nobile è un tale diportamento che ei seppe giovarsi della sua posizione per incarnare l’idea tal quale l’aveva concetta. D’altra parte basta seguire un niomento la musicale carriera del sig. Meyerbeer per ammirarne la somma lealtà nel1 esercizio dell arie. Nulladimeno, ancorché s abbia a sbandire dalla musica ogni frase triviale, ogni comune e volgare motivo, non però ne conseguita che delibasi inesorabilmente escluderne la melodia^fe quest è il gran difello degli Ugonotti did signor Meyerbeer. Rara è la melodia negli Ugonotti: talvolta un trailo s innalza, poi come raggio di luce, li appai’1, tremolante di sopra l’orchestra; poi, o capriccio, o impotenza che sia, spegnesi ratto e disparo. Niun altro più che il signor Meyerbeer conosce i musicali partiti; niun meglio di lui dispone de mezzi moltiplici, onde vico l’arte in soccorso del musico: egli possiede il segreto de’ violini, d lamentevole suono degli oboe, la gemente espressione degli oricalchi; niuti s é addentrato altrettanto nelle misteriose profondità dell orchestra. Ei governa codesto mondo come Prospero gli elementi; e a seconda della sua fantasia, vi solfia or la tempesta or la bonaccia. Avvertasi pero che appunto la soverchia fiducia ch’egli ha uelI orchestra, gli fa trascurare le melodie per tal modo da ammetterne alcune di languide e fioche, argomentando di renderle vivide ed efficaci colla sola potenza dell arte delle combinazioni. A ritroso del sig. Meyerbeer, Ih‘limi, uomo di fresche melodie e di facili inspirazioni, non era allatto sollecito dell orchestra, tutto ripromettendosi dalla grazia e molle disinvoltura delle sue cantilene: peccalo! ché senza di questo sarebbe la Norma un’opera incomparabile! Scende la musica di Bellini alle fibre sensitive dell anima e ne raggiunge lo scopo (piando ha destalo dalla loro sorgente le lagrime. Per ciò stesso ella garba cotanto alle donne. Le imperfezioni di codesto maestro, privilegiato dal cielo del dono prezioso della melodia, scaturiscono da una specie di modestia e naturai debolezza, e sarebbero presto o tardi cadute se potuto avess’egli applicarsi a certe forme epiche e grandiose; ché non lassi con semplici cantilene la scena del Don Giovanni e il finale della Destale. Bellini canta col cuore, Meyerbeer con la meule; da ambe le parti c e vizio. Sono andati i bei tempi de pastori <1 Arcadia. Le modulazioni d’un flauto non han più per noi tanto fascino. Se carolassero, come narra la favola, le O foreste ed i monti. la non sarebbe più foV l’opera della lira d Orfeo, ma il fracasso

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— di tutte le orchestre di Beethoven. Sara stata potente la lira d’Orfeo nella bella età dell oro della Grecia, quando il mormorio delle fonti e il belar delle pecore turbavano soli la calma inalterabile della natura; ma oggidì che il vapore attraversa tuonando le valli sulle strade di ferro, chi potrebbe udir più questa lira? Non istà la moderna musica in una pura melodia, come credeva Bellini, non nelle combinazioni istrumentali. come avvisano’alcuni di buona fede, i quali ha ricinti il Conservatorio delle sue ghirlande scolastiche, per emendare certamente f errore della natura dimenticatasi di fornirli de primi elementi che costituiscono i grandi scrittori musicali. L’odierna musica è 1 inspirazione ardente e spontanea, il sentimento vero, la melodia ravvolta nella scienza, come in glorioso paludamento; è l’anima e il corpo, l’una sonora e rigogliosa ili vita e splendore; l’altro placido ed a bei lineamenti come 1 antico Apollo, semplice, vero e armonioso. E la musica della giornata il Don Giovanni di Mozart, il Mal rimonto segreto di Cimarosa, la sinfonia in la di Beethoven. Il gran torto di Bellini fu il credere che strumentar si potesse con incuranza, purché fosse ogni diligenza riposta nella melodia. L eminente difetto del signor Meyerbeer, è trascurare in iscambio la melodia, e spegnere sotto a combinazioni minute e talvolta anche frivole, ogni veemente e nobile inspirazione. So quanto è notevole un’orchestra maestrevolmente ordinala; so non potersi ammirare abbastanza l’unità di tulli quegl istromenti, intorno a’ (inali il motivo s’intreccia così come d filo al telajo del tessitore; ma ci vuole un confine a questo amore dell istruinentazione, senza di che 1 arte del musico stranamente somiglierebbe al mestiere de tesserandoli. Bellini ribocca di canto, ed è povero di composizione.- il sig. Meyerbeer compone sempre e canta pochissimo. Direste che amasse l’autore della Roma. andar vagheggiando a diporto pe boschi: avvi nella sua musica qualche cosa di vago e di malinconico che pare inspirato dallo spettacolo squallido della natura. Il signor Meyerbeer in iscambio non mostra di essere governato da veruna esterna potenza: la face del proprio genio gli vale più che tutte le stelle del firmamento. Qui miro un vago augello melodioso aprire le sue grand’ali purpuree e scomparir quasi subito negli umidi spazj; che nulla può rattenerne lo slancio. Ivi è una gabbia di stupendo lavoro, a impercettibili filigrane contesta; ma vuota, senza l’augello, il vago augello che soavemente nei © giardini di Cimarosa e di Mozart. Gl inestimabili pregi degli Ugonotti del signor Meyerbeer spiccano principalmente dalla parte istrumentale. Tutto ivi ha sua legge, e si muove con armonia e si coordina con artifizio. Ivi non effetti volgari, non forinole da passa trent anni in corso alle scuole. Avverso qual sono, nelle cose d’arte, a’confronti, pur se dovessi scegliere fra i due più bei componimenti del signor Meyerbeer, fra l’orchestra di Roberto il Diavolo e l’orchestra degli Ugonotti^ non porrei tempo in mezzo a decidermi per quest ultima, parto d immaginazione più esercitata e sicura di sé. L’istrumentazione di Roberto, generalmente industriosa ed efficace, ha la menda di essere qui e colà avviluppata e diffusa; ti accorgi essere la prima volta che 1 autore assume quel fare; tempesta, quasi dire, il tessuto

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d’ogni gemma ch’ei trova, a rischio di renderlo grave e pesante; accumula effetto sopra effetto, abusa d’ogni espediente, è nel regno dell orchestra come uno scolaro in fiorito giardino: ne sconvolge i tesori, ne scrolla gli alberi, ne spaura gli uccelli,, né addenta ogni fruito; miete e vendemmia ad un tempo; diresti ch’ei lutto voglia raccogliere per non lasciare ad altri facoltà di racimolarvi. Ma fu ben altra cosa dopo Roberto il Diavolo. Scrivendo lo spartito degli Ugonotti, il signor Meyerbeer si è conformato al soggetto che aveva in pronto; 1 albero sopraccarico di armonie ha con senno rimondo, e come cosa lussureggiante, ogni aggrazialo sviluppo, ogni gentile intaglio rimosso; ma seppe a tempo fortunatamente far allo per quella via che lo melica difilato ali arle protestante. Ora sai tu che malagevole arte è codesta? ila tocco, senza varcarlo, il confine oltre a cui la temperanza diviene aridezza. Che se tale sistema d’istrumentazione gli andò solco diritto, ei deve esserne riconoscente alla fecondità della sua natura, anziché all’efficacia ih I subbietto. Aveva egli animo di scrivere musica protestante.) e scrisse in iscainbio una musica semplice, bella, sublime, in istile temperato ma grave e possente: laonde sfallitogli il segno religioso, diede m un altro a gran pezza migliore, e per opera appunto de’ difetti poc’anzi discorsi di Roberto il Diavolo. Colale esuberanza di forza lo indusse a non essere che originale e semplice quando avea l’animo deliberato a riuscire arduo e secco: la generosità della sua natura ha dunque debellati gli sfòrzi del suo volere. [Sarà continuato}. I. H. COHSDRWOEIO DI MUSICA WÈRCIKIO PRIVATO la sera «li Bìiercole«lì ’*i felibrajo. Questo interessante intrattenimento musicale si compose principalmente di un’operetta, primo lavoro dell alunno sig. Leoni, nella (piale diede saggio di fino intendimento drammatico, e il una [non al tutto comune spontaneità e originalità. Parvero migliori tra gli altrPpezzi, nel primo atto l’introduzione trattala con istile largo, verità di colorilo e franco concetto, la cavatina della donna, ed il finale notevole per buona disposizione delle masse vocali. Piacquer’ó nell’atto secondo il coro d introduzione vivo e caratteristico, basalo su d’una melodia graziosa, infiorata da un ingegnoso giuoco de’violini; il largo dell’aria dei basso; un duetto che racchiude un adagio distinto per novità nell’accompagnamento di due clarinetti a voci sommesse; un coro di congiurati lodevole nella stretta; e per ultimo l’aria finale cui precede un pezzo d insieme svolto con fare largo ed eleganza melodica e buona scelta d’armonie. Sostenevano le parti principali di questo pregevole spartito i tre alunni, madamigella Mollini, i signori Laudi e Rocco. La giovinetta signora Moltini è dotata di un bel soprano intonato e agilissimo. Intelligenza, finezza e forza di sentire sviluppate in lei da otlima scuola, le sono ampia promessa di felice riuscita nell’ardua via che già con sicuro passo ella segna. Il tenore signor Laudi e il basso sig. Rocco interpretarono con giusto discernimento le proprie parti, diedero spicco alla frase musleale e fecero gustare i pregi di due buone voci atte a sempre migliori sviluppi. L’orchestra e i cori, quasi per intero composti di alunni, cantarono con un insieme che di rado si ha a lodare anche ne’ maggiori teatri. All’opera precedette una fantasia per contrabbasso eseguita con espressione e sicurezza dall’alunno sig. Amici. Dopo il primo atto si udì una sinfonia dell’alunno sig. Arrida, il cui adagio racchiude un’idea nuova, largamente e sàviamente svolta e strumentata. S. E. il signor Conte governatore onorò di sua presenza la musicale serata. Il signor Conte Renato Borromeo, zelante e colto direttore dello Stabilimento, ricevette le congratulazioni meritate pel buon progresso degli stridii degli allievi e pel lodevole insieme dell’intrattenimento che doveasi ripetere la sera di venerdì or passato e in quella di oggidì, domenica. Udiamo con piacere che per questa quaresima si sta preparando l’elaborata esecuzione di uno de capolavori di Mozart. Pei milanesi dilettanti, la musica del gran genere è diventata ormai una merce troppo rara-, le accademie, i divertimenti, le serale, gli spettacoli musicali si avvicendano e si succedono con un lusso inaudito ne’ teatri. ne’ ridotti, nei dorati salons della superba borghesia e dell’alto patriziato-, ma tre o quattro soli spartiti de’ maestri della giornata messi di voga dal capriccio non tutto ingiusto della moda, fanno tutte le spese di queste solennità; e intanto i grandi monumenti, i veri tesori dell arte riposano sotto la poi ve de1 tarlali scadali! Gli splendidi nomi di Haydn. Mozart. Beethoven, Spontini, Cherubini, Mayr, ecc., sono ormai diventati per noi poco meno che arabe parole! Se vi ha speranza che il men tardi possibile sieno richiamate al dovuto onore le classiche e immortali musiche di questi sommi, ella riposa unicamente nello zelo illuminato, nel disinteressato amore del progresso artistico e scientifico che deve animare chi presiede al nostro Conservatorio. Dovunque altrove si rivolga il nostro sguardo non vede che indifferentismo, noncuranza e traffico! VARIETÀ Cenni sull ILieeo musicale eli Bolosnis e sul Collegio reale «li musica eli Aagtoli tratti eia uaia lettera elei signor Fétis. Il Liceo musicale di Bologna, quale ora esiste, è la continuazione della scuola di canto e ili composizione, l’ondata da Predieri, continuata con gloria dal suo allievo il celebre P. Martini, poscia dall abbate Stanislao Mattei. Nell’anno 1804 questa scuola venne ordinandosi sulle basi attuali ed ammise’ anche 1 insegnamento della parte strumentale. Il Maltei non vi occupava che il posto di professore di contrappunto, al quale ebbe per.successore il suo allievo Pdolti. morto indi ad alcuni anni. Una commissione di senatori amministrava allora questa scuola; ma dappoiché Rossini volle incaricarsi di riordinarla e di migliorare il sistema degli studi!, i senatori avvisarono che un artista di tal fatta, un uomo dell’alta sua portata doveva godere di piena libertà per la esecuzione de’ suoi piani, e gli hanno abban^ & [p. 33 modifica]<?</> yr, T donate tutte le attribuzioni amministrative. I felici risultati di questa sì grande e si bella influenza si manifestarono ben presto. L1 esecuzione vocale ed istrumentale diretta da Rossini in persona ia progressi ogni giorno:, del che può citarsi ad irrecusabile prova una recente accademia nella quale la giovine orchestra lece ammirare il suo insieme e il suo vigore. I dotti armonisti che si succedettero nell1 insegnamento della composizione a Bologna, vi hanno formati degli allievi in quantità sufficiente da poter dar diritto alla scuola di quella città di considerarsi come la più sapiente delle altre d Italia. Questa buona opinione di sapienza si da a scorgere in una certa aria di pedanlismo e d alterigia disdegnosa die traspare dal conversare di alcuni dei musici bolognesi da me conosciuti. Tuttavia non pare che Rossini sia persuaso di questa loro [iretesa superiorità) perchè volendo ringiovinire Pinsegnamento di questo importante ramo dell arte che chiamasi contrappunto. pose gli occhi su Merendante il quale avendo sulle prime accettate le proposte fattegli di traslocarsi a Bologna, sedotto poi dai maggiori vantaggi che gli si offrirono a Napoli’, mancò agli impegni contralti con Rossini. Al momento in cui io mi trovava a Bologna, il celebre maestro si lamentava di non poter trovare in Italia, in mancanza di Merendante, una persona delibarle die in sè riunisse le doti necessarie a degnamente adempire alle incombenze di maestro di composizione. (D Vero è che quanto ei desiderava non facilmente può trovarsi nè in Italia nè altrove. Rossini conservò una penosa rimembranza dell’empirico insegnamento del sig. Mattel, al quale fu soggetta da giovine ) egli respinge la tirannia delle tradizioni scolastiche, e a buon diritto vuole che le regole si spieghino ) ora, i pochi maestri che ancor si trovano in Italia non hanno altro a dare che tradizioni infette da molti pregiudizi!) incapaci al tutto essendo di formolare una teoria. I? opposto può dirsi della Germania, ove le teorie buone o cattive abbondano, molto imperfetta ivi essendo pel contrario l’arte di scrivere. Ài Ificco musicale di Bologna, si trovano corsi d’accompagnamento, di canto, di solfeggio, di pianoforte, di violino, di violoncello, e di tutti gli stromenti da fiato. Gli allievi vengono ammessi dall età dei dodici anni sino ai sedici. Per 1 ammissione, il regolamento esige certe nozioni preliminari, sulle quali 1 aspirante, secondo la classe ove egli desidera essere ammesso, viene esaminato da un apposito professore. Sopra il rapporlp di detto professore, 1 ammissione o il rifiuto sono pronunciati’. Il numero degli allievi non può aumentare oltre gli ottanta. 1 professori di contrappunto e di canto possono averne al loro insegnamento dieci per ciascuno:, otto sono posti nella classe del violino, ed altrettanti al cembalo gli altri professori non possono avere più di sei allievi. L1 anno scolastico comincia il 4 Novembre, e finiti) Crediamo necessario ripetere che noi non facciamo che riportare le precise parole del sig. Fc-lis, senza punto assumere la menoma responsabilità del valore de’ suoi giudizi!, delle sue opinioni, o delle sue aflerinative. Chi avesse interesse o Semplice desiderio di chiarirlo in fallo, si compiaccia comunicarne le proprie osservazioni, e ci faremo un dovere di renderle pubblicate col mezzo di questa nostra gazzella, salve però sempre, le convenienze di una rispettosa cimparziale polemica. Za. /?. sce il 30 Giugno; ciò che dimostra durare le vacanze quattro mesi. Questa interruzione di studii è troppo lunga è impossibile non danneggi il progresso degli allievi. Al Liceo musicale di Bologna vi | è una sala di concerto piccola, ma ben | disposta. Non serviva altre volle agli allievi che per alcuni piccoli esercizi!) ma | Rossini vi mise in vigore. presiedendovi il! suo genio, frequenti studi! d insieme. e questi sono la causa principale dei progressi degli allievi negli ultimi tempi. Uno degli oggetti più interessanti del Liceo è certamente la sua biblioteca musicale, la più ricca che si conosca, per le antichità d arti e scienze, nelle scuole d Ilalia: fu messa insieme dal P. Martini. Ne j darò notizia in una delle mie prossime lettere. Tocco ora a ciò che concerne la più gran scuola di musica d’Italia. Si intende che voglio parlare del Collegio Reale di musica di Napoli, succeduto al gran numero di scuole dello stesso genere, che esisteva altre volle in questa città. Riordinato sotto il regno di Murat, nel 4809. il Conservatorio reale di musica fu posto nel convento di S. Sebastiano), occupa ora 1 antico monastero dei Celestini, a ò. Pie- i tro in. Qlasella. Si sa che ad epoche diverse si stabilirono a Napoli quattro conservatori! che furono conosciuti sotto i nomi dei Poveri ili Gesù Cristo, di Tordo, di S. Onofrio di Ciipuana, e per ultimo la Pietà de1 Turchini. S io avessi creduto alla mia Guida del viaggiatore, quest ultimo sarebbe stato chiamato cosi, perchè gli allievi erano vestili alla turca. Sta il fatto che la denominazione di quel Conservatorio derivò dall avere gli alunni 1 uniforme color turchino. Nessuna di queste antiche scuole fu stabilita sopra una base più larga di quella deifattuale: Murat dotò quest ultima con una rendila di trenta sei nula ducati (circa 453,500 fr.) in possessioni e proprietà inalienabili. A queste risorse considerabili bisogna aif’dimuere il prodótto di circa 50 O o O e o 1. alunni pensionarli che pagano annualmente Ò00 franchi, e quello di 200 alunni esteri la di cui (piota importa all anno circa 20,000 franchi), di maniera che il reddito totale della scuola può ammontare a circa 190, 000 franchi. 11 numero degli allievi instruit! e mantenuti gratuitamente nella scuola è di cento. Per poter godere un simile favore bisogna, secondo il regolamento, essere stalo per lo meno due anni nella scuola degli alunni esteri, ed aver dato prova di capacità: ma il più delle volte grandi protezioni mitigano questa regola severa. Nulla di più curioso di questo regolamento), io dovetti leggerlo più d una volta per capacitarmi che si trattava di cosa sul - serio, e che 1 ordinamento eh1 esso prescrive è realmente in vigore. Ma onde procedere con ordine, devo dire dapprima qualche parola intorno al vasto locale occupato dal Conservatorio. Si trova esso diviso in molti cortili lutti I circondati da fabbricati a larghi corritoi e a molli piani: vi è pure una Cappella e un teatro ove i giovani compositori allevati nella scuola possono far provare le loro prime produzioni. All’aspetto di tante abitazioni distribuite comodamente, m ero (persuaso che il lutto sarebbe stalo dispo| sto nella maniera più avvanlaggiosa per il ben’essere della scuola e dei progressi degli studi! ) ma dovetti convincermi ben presto che verun provido pensiero non aveva presieduto alla distribuzione del locale. Prima di pensare agli allievi e ai loro studi!, bisognava provvedere all alloggio di un personale non conosciuto nelle nostre scuole di Francia e del Belgio, ma a che a Napoli domina e governa. Ora, senza parlare d una commissione amministrativa che si compóne del duca di Noja e di molli altri [iretesi amatori scelti nelle più alte classi (Iella società, i quali non abitano per nulla al Conservatorio, vi hanno per il buon ordine interno delle scuole undici preti, ossia: 4." il rettore: 2.° il vicerellore) due prefetti per ciascuno dei quattro dormitori! degli allievi, in tutto otto; L" fecondino) fi." d prete cattechista che fa 1 istruzione religiosa. Di più nel personale figura un custode ossia guardia per ciascun dormitorio) un jiadre sagrestano) un primo infermiere che ha solto a suoi ordini molli altri infermieri ) quattro medie! e chirurghi) molli custodi per le classi e le sale d esercizio: un cuoco, e un sotto cuoco; e varie altre persone di basso servizio. Agevolmente si rileva, come per alloggiare lauta gente abbisogni uno spazio tanto più vasto, m quanto che i principali di questi personaggi hanno gli agi ed i comodi della vita. Credo anzi ricordarmi che due sole persone, appartenenti alla musica abbiano alloggio nella scuola: d primo è Crescenlini, che ha il titolo di direttore di canto, e 1 altro, il sig. Fiorimo, conservatore della biblioteca. Allre volte, Zingare Hi, direttore della musica, abitava nel Conservatorio, ma Mercadante che attende oggi alle stesse funzioni, non potè essere ammesso, perchè è ammogliato od ha figli, (rii venne assicurata un indennità sulfalloggio, la quale però basta appena in una citta ove il prezzo degli affitti e mollo caro. La prima volta eli’io andai a visitare questa scuola non fu già senza stupore che udii farsi in un corrilojo la ripetizione d una messa che dovea essere cantata alcuni giorni dopo in una chiesa di Napoli. Il rimbombo dei suoni sotto la vòlta vi cagionava una confusione che non permetteva di dare nè d intendere il menomo colorito dell’esecuzione. ed io non potevo capire il motivo pel quale in un locale così vasto: si era scelto un silo cosi sfavorevole per una ripetizione: seppi più tardi che non ve n era altro di cui si potesse disporre. Lasciando il piano terreno, e salendo la scala del primo piano per cercare fabitazione dell archivista sig. Fiori ino mi venne udito ilsuono di un contrabbasso, e trovai in un altro corrilojo un alunno il quale si esercitava sopra questo istromento. Alcuni passi più lontano oravi un altro alunno che cercava delle successioni d’accordi sopra un cattivo cembalo: più in la un’altro allievo faceva delle scale sul violino) più lontano ancora un altro suonava uno studio di Cramer sopra una specie di spinetta. Al secondo piano eranvi alunni di canto, che facevano esercizii di vocalizzazione, ed uno di essi, accompagnalo da un suo camerata sul cembalo, cantava un aria di non so quale opera. Nella mia stupì fazione che andava crescendo ogni pósto, in abbattei in un alunno mollo compitò, che mi rimise sulla buona strada di trovare il sig. Fiorimo. Io gli andava spiegando la mia sorpresa nel vedere gli alunni, che. invece di ritirarsi ognuno nelle sale-di studio per esercitarsi in particolare, vicendevolmente si disturbavano: fu allora che seppi dalla bocca di quel giovinetto che simili sale non vi hanno nella scuola. Ala a che dunque servono, io gli dissi, [p. 34 modifica]— oi — II. ®OIf CI CREDETE 1 quattro! si rovescia il cappello, c la frittala due i pittori l’effetto con poca fatica; quindi una decisa senz’obbligo che sia sempre una luna — Rossini incaricò {Dal Vaglio) NOTIZIE MUSICALI DIVERSE — Lo.mhu. - Teatro Italiano di S. M. Stagione ÏS44. prima comabbonati o la stagione il sig. Masset, principale socio dal bianco, di rilevare i eonfrosensi, gli anacronismi, le ribalderie (Fogni genere che si ha in mente di reSi presenta rispettosamente alla nobiltà, pubblico la nota de’ seguenti impegni per suddetta. non ci credete. - Regola gencr rio è nuovo, non è ricco; e q nuovo. Se vi si promettono appositi ere.; non ci credete. - Uno spettacolo grandioso se il direttore non ispende la spesa è molta il guadagno non è ergo, la grandiosità rimane tutta nclquando il veslia» è ricco, non è Per l’Opera. Madama Grisi, madamigella Fa vanti (sua Se. un Avviso incomincia con le parole: Grandióso scenari; non Modo per firn imparare a leggere gli avvisi teatrali. diretto al collo e intelligente pubblico: - E una buffila d’incenso per anè fatta: il pubbli™ balle le mani, e il giocoliere pone in serbo la frittata per un’allra piazza. Se nell’Avviso si parla di nuovo e ricco vestiario; li amministratori e gli impiegati dello stabilimento. (Sarà continuato) Speltacolo, ccc., non può essere mollo; ora, se più mollissimo; l’avv iso. Se l’/lrm/so è non ci credete. Se vi annunziano due prime donne assolute, due, primi tenori assoluti, due primi bassi assoluti; non ci credete. - Pensale, ai polli di mercato. Se vi promettono (piatirò sparlili in una stagione; non ci credete.. - Sono i quattro ovi del giocoliere; tre vuoti e uno pieno, ch’c quello che si rompe uno nuova. Se sotto il titolo di un’opera sta scritto: poesiadel signor A’. N.; non ci credete. - A’c’libretti d’opera non v’è poesia. Se, ai maestri, agli artisti vedete aggiunti gii epiteti di celebri, rinomati, ccc., ecc.; non ci credete. - La rinomanza la vendono i giornali a trenta centesimi la linea, c ai giornali ne’ quali si paga Finserzione.... A’o.X CI CREDETE. — Un libro necessario. Leggiamo nella Gazzetta mu- | sicale di Parigi. - «Un uomo eminente, cui è dato il diritto di fare autorità nel mondo musicale, grazie a’ suoi vasti studi!, a’suoi scritti, al suo spirito critico del pa r giusto che elevato, il sig. Fétis, annunciava al principiare del 1841 un’opera d’altissimo interesse intorno alla filosofia della musica. L’importanza di un soggetto così nuovo (i), il inerito dell’autore c gli sviluppi che il celebre nostro collaboratore prometteva in un piano compendiato del suo libro, aveano ispirato ai scrii cultori dell’arte il più vivo desiderio di vederne avverata la promessa. Se non che passarono tre anni e nulla per quanto si sappia accenna la prossima comparsa d’una sì curiosa opera aspettata da molti con impazienza. Un analogo pensiero, sebbene altrimenti concepito a quanto pare, colpiva già da un pezzo uno spirito non meno giudizioso. Un artista di grandissimo ingegno, prò-, fossore valente, pensatore profondo, e dotto distinto, il sig. Barbereau, dopo immani lavori preparatorii, si trova, a (pianto si dice, in misura di offrire quanto prima a | pubblico un trattato di composizione che occupò la porzione più bella della sua vita, e che corrisponderà senza dubbio ai voti di (pianti desiderano la soluzione dei principali problemi dellartc fin qui troppo trascurati. IV. M. (1) Facciamo osservare alla Gazzetta musicale di I Parigi non essere vero quanto ella afferma che cioè un’opera di simile natura sia ancora un vuoto nella letteratura musicale. Il sig. II. Boucheron, nostro collaboratore, e maestro di Cappella presso la Cattedrale dì Casale, pubblicò fin dall’anno scorso Un’Estetica o filosofia della musica che fu data in buona porzione per estratti nei fogli di questa stessa’postra Gazzetta. Di questo libro, troppo poco conosciuto non Solo presso gli stranieri, ma nell’istessa nostra Italia che spesso dimentica le opero gravi e coscienziose, fu Parlato con lode da alcuni de’prtncipali nostri giornali, e fra questi dal Giornale dell!. IL Istituto Lombardo. i — I) giorno 3 febbrajo il sig. Berlioz, fedele ai ripetuti annunci, ha dato nella sala del R. Conservatorio di Parigi la grande acccadcmia promessa. Fra le composizioni musicali in questa Accademia più acclamate, si notò la nuova sua ouverture del Carnevale Domano, che a demanda dell’uditorio si dovette replicare. — Il celebre compositore tedesco, sig. Riccardo Wagner, autore del Bienzi e dell’Olandese errante dato ultimamente con tanta fortuna a Berlino, sta terminando una nuova opera che avrà per titolo il Jannhaeuser. — Il Comitato deH’associazione degli artisti-musicanti di Parigi ha messo ultimamente a una lotteria il grande pianoforte a coda, nuovo modello del 1844, dato dal sig. Erard. I lotti di vincila si comporranno in oltre di -1Û30 pezzi di musica, fra i quali si trovano le partiture di Boberto il Diavolo, degli Ugonotti, della Ebrea, della Favorita, della Regina, di Cipro, del CarloW, ecc., dati in dono da un membro del Comitato. - L’estrazione avrà luogo nel corso di aprile. Il prezzo de’ biglietti è fissato ad un franco. — Un altro prodigio. Un fanciullo di quattro anni ha dato ultimamente un’accademia in una piccola città nelle vicinanze di Gotha a benefizio de’fanciulli [inveri. Il virtuoso bambino eseguì delle arie tratte dalle opere di Lorlzing! — Si diede per la prima volta ad Amsterdam al Teatro dell’Opera italiana la Beatrice di Tenda. Il Bravo di Merendante si stava preparando. Però gli Olandesi non amano molto la musica italiana; sicché si dubita se la compagnia italiana farà lunga dimora in Amsterdam. — Al Teatro italiano di Parigi, in occasione della beneficiata di Fornasari, si riprodusse la Gazza Ladra, il capolavoro delle Opere semiserie. Il beneficiato non potè brillare in lutta la potenza de’ suoi mezzi a cagione di una indisposizione di salute. Lablache all’incontro nella parte del podestà fu mirabile. — Listz che dirige l’orchestra del teatro di Weimar, ha dato alle prove il capolavoro bullo di Donizetli, il Don Pasquale che dovea prodursi il 19 del corrente. Principi e principesse e grandi personaggi della Corte di Weimar (così la France Musicale) concorreranno all’esecuzione del Don Pasquale. Liszt doveva far riritorno a Parigi il 20 o il 25 del corrente. della Casa Troupcnas, di mandargli un clarinetto basso del sig. Sax. La salute del gran compositore (cosi il suddetto giornale) è buona: il trattamento medico da lui osservato a Parigi ebbe i più felici risanamenti. — Leggiamo con piacere nella France Musicale «Arrivò a Parigi un violoncellista italiano che dicesi rivale del nostro Servais c come concertista e come compositore: è questi il sig. Alfredo Piatti. Egli fece con Listz il giro della Germania cd ebbe parte ai trionfi del celebre pianista. Alfredo Piatti recasi a domandare ai Parigini quella consacrazione ch’essi non ricusarono mai ai grandi ingegni. Egli si farà udire nel prossimo concerto della France Musicale». — Il sig. Fétis padre trovasi a Parigi per sovraintendere alla pubblicazione d’un gran Trattato d’armonia clic si deve pubblicare quanto prima. — Il Salon Musical, che pubblicasi a Lione racconta grandi cose sull’esito strepitoso avuto da Dohler nei diversi suoi concerti dati a quel gran Teatro. Pel giorno 1G del corrente era annunciato l’ultimo suo concerto in cui avrebbe eseguito lo Studio in la minore di Thalberg, il Settimino della Lucia di Liszt e tre pezzi di sua composizione, cioè la Tarantella, uno Studio per la mano sinistra, e la Fantasia sui motivi di Guido e Ginevra; a questa sera dunque, dice quel foglio, la folla, il piacere ed i bravo. — Lo stesso giornale dice che il re di Prussia ha assegnati 300,000 scudi per la fondazione d’un Conservatorio di musica a Berlino, instituzione che sarà organizzata sulle basi di quella di Parigi; il signor Mendelssolm sarà chiamato alla direzione. Siamo pregati ad iriser ire il seguente AVVISO parsa su questo teatro), madama Bellini, Dai Fiori, e Persiani. Mario, Gorelli (sua prima comparsa) sig. Dai Fiori, Felice (sua prima comparsa) Fornasi, Lablache padre e fi g lio. Direttore della musica, maestro e guida sig. Costa. Il repertorio consisterà in una scelta di molle ammirate Opere, e fra le novità si rappresenteranno: Il Fantasma, di Persiani prodotta con tanto successo a! Teatro Italiano di Parigi - Corrado d’Zltamura di F. Ricci prodottasi con gran successo alla Scala a Milano ed ora in ripetizione all’opera Italiana di Parigi; - ed un’Opera nuova composta dal maestro Costa espressamente per la compagnia, intitolata Don Carlo. Ballo. Carlotta Grisi, Adelaide Frasi del teatro della Pergola in Firenze (sua prima comparsa), madama Guy Stcphan, madamigella SchelTre. Ferdinand, Plunhcl e Barville (sua prima comparsa); madamigella Fanny Elsslcre madamigella Ccrrito. Mons. Saint-Leon, Montassu (sua prima comparsa in Inghilterra) Coulon, Gosselin. Gouriet, Vcnafra e Perrot con numeroso ed abile corpo di ballo. Si sta trattando un contratto con madamigella Taglioni ed avvi molta probabilità che il talento di questa eminente artista verrà assicurato per un limitato numero di rappresentazioni. Orchestra. Consistente nella combinazione di artisti di distinto merito e de’primari d’Europa. I coristi in buon numero. Direttore d’orchestra sig. Tolbeque. Pittori. Principale artista dei Teatro W. Grieve. Compositore de’ Balli - Perrot. Sotto compositore - Gosselin. Direttore della Danza - Coulon Direttore dell’orchestra del Ballo - A’adaud. Madama Persiani c Fornasari faranno la loro comparsa le prime sere della stagione nel Zampa di Herold. Il debuto di madamigella Fatanti sarà fissato in seguito. La Grisi e i signori Mario c Lablache verranno in seguito. Carlotta Grisi comparii à la prima sera della stagione nel nuovo Ballo Esmeralda. - La parte di Esmeralda sarà sostenuta dalla Grisi, quella di Pietro Gringoire dal sig. Perrot. La Ccrrito arriverà in città alla fine d’aprile. Fra la novità de’ balli che si daranno evvi anche la Giovanna d’Zrco, in cui l’EssIer farà da Giovanna. Il Teatro sarà aperto la prima settimana di marzo Coll’Opera Zampa; Camilla, la signora Persiani. Zampa Fornasari. Sarà seguita dal nuovo Ballo di Perrot, Esmeralda, con nuove scene, ecc., musica del sig. Grieve. Le principali parti saranno Carlotta Grisi, Adelaide Frasi, del sig. Pugni. - Scene sostenute dalle signore Guy Stcphan, SchelTre, Plunkel, Ferdinand e Da.rvi.lle e dai ’signori Perrot Coulon, Gosselin, e Saint-Leon. AVVISO AI SIGNORI AMATORI E PROFESSORI DI MUSICA ora in avanti la vendita Musica in dettaglio che esiDa della steva in casa Omenoni trasportata ne reni sotto il Ricordi (contrada N. -1720) viene diversi locali ferii uovo portico di fianco airi. R. Teatro alla Scala; ivi sh troveranno tutte le novità die giornalmente si pubblicano neiri. R. Stabilimento Nazionale Privilegiato del Ricordi, non che tutte le novità musicali che si pubblicano all’estero. EIUlOJlI-r’JlOPKHETAIl.O Dall’I. R. Stabilimento Nazionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria e Tipografia Rusicale di GIOVAVA! RICORDI Contrada degli Omenoni V. 1720, con deposilo per la vendila in dettaglio nei diversi locali terreni situati sotto il nuovo portico di fianco all’I. R.l entro alla Stala. G1OVAAAI RICORDI