Frammenti (Saffo - Bustelli)/Frammenti/XCVII
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XCVII
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XCVII.
(Dall’Antologia Palatina, VI, 269.)
Fanciulle, ancor che muta.
Parlo, s’altri m’interroghi: chè al piede
Loquela infaticabile mi siede.
Alla Latonia Vergine
Dalla faccia vermiglia (1)
Me consacrò dell’ottima
Clide e del padre Eurigiro la figlia,
Serva a te, delle femmine o Regina. (2)
Tu, ch’io saluto, pia
Vogli che illustre sia — la stirpe nostra.
(1) Nel testo: Αἰθοπίᾳ: «epiteto proprio di Diana; che ha il colore ardente, affocato.» G. Carducci.
(2) Nel testo: δέσποινα. «Regina era chiamata specialmente dalle donne quando a lei si rivolgevano con esclamazioni: Diana; regina e padrona. Così nei Drammatici spesso.» G. Carducci.