Frammenti (Saffo - Bustelli)/Frammenti/XCVII

Poesie

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Saffo - Frammenti (Antichità)
Traduzione dal greco di Giuseppe Bustelli (1863)
XCVII
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XCVII.

(Dall’Antologia Palatina, VI, 269.)


Fanciulle, ancor che muta.
     Parlo, s’altri m’interroghi: chè al piede
     Loquela infaticabile mi siede.

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     Alla Latonia Vergine
     Dalla faccia vermiglia (1)
     Me consacrò dell’ottima
     Clide e del padre Eurigiro la figlia,
     Serva a te, delle femmine o Regina. (2)
     Tu, ch’io saluto, pia
     Vogli che illustre sia — la stirpe nostra.

   (1) Nel testo: Αἰθοπίᾳ: «epiteto proprio di Diana; che ha il colore ardente, affocato.» G. Carducci.
   (2) Nel testo: δέσποινα. «Regina era chiamata specialmente dalle donne quando a lei si rivolgevano con esclamazioni: Diana; regina e padrona. Così nei Drammatici spesso.» G. Carducci.