Favole scelte dalla raccolta dei fratelli Grimm/Cuffietta Rossa
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Traduzione dal tedesco di Filippo Paoletti (1875)
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CUFFIETTA ROSSA.
Fu già una buona ragazzina caramente amata e vezzeggiata da quanti la conoscevano ed era la delizia della nonna sua. Questa una volta le regalò una cuffietta di velluto rosso, e siccome le stava assai bene e volea sempre portarla, posto le fu il nomignolo di Cuffietta rossa. Un giorno disse la mamma: Vieni Cuffietta rossa, porta un pezzo di focaccia ed una bottiglia di vino alla noNna che è ammalata e debole affinchè si ristori. Va subito prima che il caldo si faccia grande, sii modesta e composta, non correre fuori di strada, altrimenti potresti cadere, rompere la bottiglia e la nonna si rimarrebbe a bocca asciutta. Quando entri nella sua camera non dimenticarti di augurarle il buon giorno e non guardar subito negli angoli, come far sogliono i ragazzi sbadati, sai?
Strada facendo s’imbattè nel Lupo, il quale l’ammiccò, le fece mille cerimonie e volea condurla a zonzo pei campi. Cuffietta rossa stette guardinga ed andossene diritta per la sua strada. Giunta dalla nonna le raccontò l’incontro del Lupo che aveale augurato il buon giorno, ma l’avea pur guardata con certi occhi torvi, che se non fosse stata sulla pubblica via, l’avrebbe divorata. — Vieni, disse la nonna, chiudiamo la porta a chiave affinchè non possa venir dentro. Poco dopo il Lupo picchiò dicendo: apri, nonna, sono Cuffietta rossa che ti porta da mangiare: esse non risposero e non apersero. Il maligno gironzò un poco intorno alla casa, indi saltò sul tetto ad aspettare Cuffietta rossa che uscisse in sulla sera per far ritorno alla mamma, correrle dietro e nell’oscurità divorarla. Ma la nonna entrò in sospetto di quello che il Lupo stabilito avea di fare: era vicino al muro della casa un grosso truogolo; la vecchia disse alla nipote: prendi il secchiello, ieri feci cuocer dei salami, con quell’acqua riempi il truogolo; e Cuffietta rossa tanta ve ne portò sinchè fu ripieno. L’odor dei salami salì alle narici del Lupo, cominciò a fiutare ed a guardar giù; la gola gli facea lappe lappe, finalmente allungò così il collo che perdette l’equilibrio, sdrucciolo nel truogolo ed annegato vi morì. Cuffietta rossa ritornò poco dopo a casa e nessuno le fece molestia.