Facezie (Poggio Bracciolini)/49
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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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XLIX
Istoria di un saltimbanco
narrata dal Cardinale di Bordeaux.
Gregorio decimo secondo, prima di esser papa e durante il conclave, e anche dopo, aveva fatto promessa di far molte cose per lo scisma che in quel tempo travagliava la chiesa, e per qualche tempo mantenne ciò che aveva promesso, fino a dire che piuttosto che mancarvi sarebbe egli disceso dal Pontificato. Poi si lasciò prendere dalla dolcezza del potere, mancò a’ giuramenti e alle promesse, e nulla di quanto aveva detto mantenne. Il cardinale di Bordeaux, che era uomo grave e di grande
esperienzia, sopportava male questa cosa e un giorno me ne parlava: “Costui, disse, ha fatto con noi come quel saltimbanco coi Bolognesi, il quale avea promesso che avrebbe volato.” Ed io lo pregai di raccontarmi la storia. “Poco tempo fa, egli disse, fuvvi a Bologna un saltimbanco, che con un pubblico avviso annunziò che avrebbe volato da una torre che è verso il Ponte di S. Raffaele a circa un miglio dalla città. Nel dì stabilito il popolo tutto si raccolse in quel luogo, e il saltimbanco si burlò di tutti lasciandoli al sole e alla fame fin quasi alla sera. Tutti eran sospesi e fissavan la torre, aspettando che l’uomo volasse. E quando egli si mostrava sulla torre ed agitava le ali come se stesse per volare, e pareva che volesse slanciarsi fuori, sorgeva un grande applauso nella folla che stava a bocca aperta a guardarlo. E il saltimbanco, dopo il tramonto del sole, tanto per far qualche cosa, voltò al popolo le spalle e gli mostrò il deretano. Così tutti quegli illusi, oppressi dalla fame e dalla noia, se ne tornarono di notte alla città; nello stesso modo, concluse,Fonte/commento: ed. 1884 il papa, dopo tante promesse, ci contenta ora mostrandoci le rotondità posteriori.”