Pagina:Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu/55


facezie 43

XLVIII

Istoria di Francesco Filelfo.


Eravamo fra amici e si parlava delle pene da infliggersi alle mogli infedeli. Bonifazio Salutati disse che la migliore di tutte era, secondo lui, quella della quale un bolognese amico suo minacciava sua moglie. E poi che noi gli chiedemmo quale essa fosse: — Fuvvi, diss’egli, un bolognese, uomo molto stimabile, il quale si ebbe una moglie piuttosto generosa, e che qualche volta fu anche meco cortese. Una notte andavo io alla sua casa, quando fuori udii i due sposi che avevano appiccata acerba lite; il marito rimproverava alla moglie la sua impudicizia; questa, come è costume delle sue pari, si difendeva negando; e allora il marito prese a gridare: “Giovanna, Giovanna, io non ti percoterò, non ti bastonerò, ma ti sarò tanto addosso, che empirò la casa di figli, poi ti lascerò sola con questi e me ne andrò.” Ridemmo tutti di questa specie così perfetta di supplizio, col quale quello sciocco credeva di vendicarsi della infedeltà della moglie. —


XLIX

Istoria di un saltimbanco

narrata dal Cardinale di Bordeaux.


Gregorio decimo secondo, prima di esser papa e durante il conclave, e anche dopo, aveva fatto promessa di far molte cose per lo scisma che in quel tempo travagliava la chiesa, e per qualche tempo mantenne ciò che aveva promesso, fino a dire che piuttosto che mancarvi sarebbe egli disceso dal Pontificato. Poi si lasciò prendere dalla dolcezza del potere, mancò a’ giuramenti e alle promesse, e nulla di quanto aveva detto mantenne. Il cardinale di Bordeaux, che era uomo grave e di grande